Il numero delle persone che preferiscono guardare a fare è in aumento, ma ciò sembra non dipendere dalla maggiore accessibilità di certi tipi di mteriale, quanto piuttosto da una crescente tendenza a fuggire la relazione.
Del resto, il voyeurismo o scopofilia (dal greco , la passione per il guardare) ha sempre avuto come substrato questo elemento.
Nasce nell'infanzia come desiderio di scoperta di un mondo sconosciuto , nell'adolescenza e diventa parte di riti iniziatici ed esplorativi, spesso condotti di gruppo e si trasforma in un vero e proprio disturbo psicologico se persiste nell'età adulta come forma esclusiva di eccitamento e come sostituzione dell' attività sessuale che implica una relazione interpersonale.
Il bisogno di guardare è compulsivo e la meta del piacere è deviata, come accade nelle persersioni.
Per la psicoanalisi classica ciò accade perchè il voyeur si difende dall'angoscia che gli provoca la sessualità a due regredendo a forme di sessualità infantili. L'angoscia deriva da eventi traumatici dell'infanzia, reali o immaginari legati al rapporto sessuale tra i genitori. Secondo Fenichel si tratterebbe di un atto aggressivo verso l'altro sesso ( ti guardo anche se non vuoi) nato dall'angoscia di castrazione suscitata dalla scena vista o immaginata da piccoli. Il voyeurismo avrebbe insomma origini analoghe all'esibizionismo.
Questa è a grandi linee la teoria. Credo comunque che per capire certi comportameenti, ciascuno di noi debba ricercarne le origini nella propria normalità.
Voi provate piacere nel guardare ?
Accade prima del sesso, durante o a prescindere dal fatto che ci sia un rapporto?
Vi è mai capitato di spiare qualcuno?
Provate a descrivere le vostre sensazioni.
Che rapporto credete ci sia tra il voyeurismo vero e proprio e il dilgare delle moderne tecnologie unito all'ostensione sistematica del sesso?
Del resto, il voyeurismo o scopofilia (dal greco , la passione per il guardare) ha sempre avuto come substrato questo elemento.
Nasce nell'infanzia come desiderio di scoperta di un mondo sconosciuto , nell'adolescenza e diventa parte di riti iniziatici ed esplorativi, spesso condotti di gruppo e si trasforma in un vero e proprio disturbo psicologico se persiste nell'età adulta come forma esclusiva di eccitamento e come sostituzione dell' attività sessuale che implica una relazione interpersonale.
Il bisogno di guardare è compulsivo e la meta del piacere è deviata, come accade nelle persersioni.
Per la psicoanalisi classica ciò accade perchè il voyeur si difende dall'angoscia che gli provoca la sessualità a due regredendo a forme di sessualità infantili. L'angoscia deriva da eventi traumatici dell'infanzia, reali o immaginari legati al rapporto sessuale tra i genitori. Secondo Fenichel si tratterebbe di un atto aggressivo verso l'altro sesso ( ti guardo anche se non vuoi) nato dall'angoscia di castrazione suscitata dalla scena vista o immaginata da piccoli. Il voyeurismo avrebbe insomma origini analoghe all'esibizionismo.
Questa è a grandi linee la teoria. Credo comunque che per capire certi comportameenti, ciascuno di noi debba ricercarne le origini nella propria normalità.
Voi provate piacere nel guardare ?
Accade prima del sesso, durante o a prescindere dal fatto che ci sia un rapporto?
Vi è mai capitato di spiare qualcuno?
Provate a descrivere le vostre sensazioni.
Che rapporto credete ci sia tra il voyeurismo vero e proprio e il dilgare delle moderne tecnologie unito all'ostensione sistematica del sesso?