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La guerra lampo dei fratelli Marx
Titolo originale Duck Soup
Paese USA
Anno 1933
Durata 70 min
Colore B/N
Audio sonoro
Genere comico
Regia Leo McCarey
Soggetto Bert Kalmar, Harry Ruby, (dialoghi addizionali: Arthur Sheekman, Nat Perrin)
Sceneggiatura Bert Kalmar, Harry Ruby, (dialoghi addizionali: Arthur Sheekman, Nat Perrin)
Fotografia Henry Sharp
Montaggio Le Roy Stone
Musiche Bert Kalmar, Harry Ruby, Frank Churchill
Scenografia Hans Dreier, Wiard B. Ihnem
Interpreti e personaggi
Groucho Marx: Rufus T. Firefly
Harpo Marx: Pinky
Chico Marx: Chicolini
Zeppo Marx: Bob Roland
Margaret Dumont: Mrs. Gloria Teasdale
Raquel Torres: Vera Marcal
Louis Calhern: ambasciatore Trentino
Edmund Breese: Zander
William Worthington: primo ministro delle finanze
Davison Clark: secondo ministro delle finanze
Verna Hillie: la segretaria
Edgar Kennedy: venditore di limonate
Leonid Kinsky: l'agitatore
George MacQuarrie: primo giudice
Frederick Sullivan: secondo giudice
Eric Mayne: terzo giudice
Charles B. Middleton: il procuratore
Edwin Marxwell: ministro della guerra
Doppiatori italiani
Oreste Lionello: Rufus T. Firefly
/: Pinky
Vittorio Congia: Chicolini
Claudio Capone: Bob Roland
Benita Martini: Mrs. Gloria Teasdale
Corrado Gaipa: ambasciatore Trentino
Massimo Foschi: il procuratore
La guerra lampo dei Fratelli Marx (ingl. Duck Soup e per tale motivo noto anche come Zuppa d'anatra o Zuppa d'anitra) è un film comico statunitense del 1933, con protagonisti - per l'appunto - i fratelli Marx.
Nel 1990 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.[1]
Nel 1998 l'American Film Institute lo ha inserito all'ottantacinquesimo posto nella classifica dei migliori cento film americani di tutti i tempi, mentre nel 2007 è salito al sessantesimo. Nel 2000 lo ha inserito al quinto posto nella classifica delle migliori cento commedie americane di tutti i tempi.
Indice
1 Trama
2 Critica e riscontro commerciale
3 Influenza culturale
4 Note
5 Voci correlate
Trama
« The last man nearly ruined this place,
He didn't know what to do with it;
If you think this country's bad off now,
Just wait till I get through with it! » (IT)
« Chi mi ha preceduto ha semirovinato questo Paese,
non sapeva come gestirlo;
se pensate che ora vada male
aspettate che me ne occupi io! » (Rufus T. Firefly, These Are the Laws of My Administration)
La storia è ambientata a Freedonia, immaginario Stato dell'Europa centrale. Per far fronte alla grave situazione economica del paese, il governo si rivolge nuovamente alla ricca signora Teasdale (Margaret Dumont) in cerca di un prestito. Ma la donna è decisa a concederlo solo se come nuovo capo del governo sarà eletto Rufus T. Firefly (Groucho), i cui metodi hanno l'arroganza del dittatore e la follia dell'anarchico. Non appena sale al potere, Firefly mette scompiglio nel governo, promuove leggi bizzarre e arriva a far scoppiare una guerra col vicino Stato di Sylvania[2]. Al suo fianco ci sono due strampalati buontemponi, Chicolini e Pinky (Chico e Harpo Marx), inizialmente spie che erano state messe alle costole di Firefly dall'ambasciatore di Sylvania. Al termine di un singolare e stravagante conflitto, lo stato di Freedonia avrà la meglio.
Critica e riscontro commerciale
« Mrs. Teasdale: "Il futuro di Freedonia è nelle sue mani! Mi prometta di seguire le orme del mio compianto sposo!" - Firefly: "Come? Sono cinque minuti che ho questo lavoro, e devo già seguire le orme di qualcun altro! Non che me ne importi, ma questo suo marito dov'è?" - Mrs. Teasdale: "È morto" - Firefly: "Non creda che questa scusa mi basti!" - Mrs. Teasdale: "Sono restata con lui fino alla fine!" - Firefly: "Uhh...non c'è da stupirsi se è morto" - Mrs. Teasdale: "L'ho tenuto tra le braccia e l'ho baciato" - Firefly: "Ah, capisco. È stato un uxoricidio. Volete sposarmi? Quanto vi ha lasciato? Rispondete prima alla seconda domanda!" »
(dai dialoghi del film)
Alla sua uscita, La guerra lampo registrò uno scarso successo commerciale. La comicità e l'ironia dei fratelli Marx erano troppo avanti rispetto all'epoca, e quindi sorpresero il pubblico.[3]
Il film è un sottile apologo sulla tragicomicità della guerra e sull'ipocrisia di coloro che ne sono ispiratori: i tanti primi ministri e capi di stato. Bastò l'uso del linguaggio e delle gag che ironizzavano sulla retorica del patriottismo a far proibire il film in Germania e in Italia[3].
Lo stravagante antimilitarismo della pellicola fu riscoperto dal pubblico e assunse un profondo significato negli anni sessanta, all'epoca dei movimenti di protesta contro la guerra del Vietnam.[4]
Influenza culturale
Nei film La casa dei 1000 corpi (2003) e La casa del diavolo (2005) di Rob Zombie, la famiglia Firefly si chiama con questo cognome in omaggio al personaggio interpretato da Groucho Marx in questo film, mentre il personaggio interpretato dall'attore Sid Haig si chiama Capitano Spaulding come un altro personaggio di Groucho nel film Animal Crackers (1930).
La gag dello specchio venne ripresa in seguito da moltissimi film e sketch comici, e da notare quella dello scambio di cappelli tra Harpo, Chico ed il venditore di limonate, da cui, probabilmente, ha preso spunto Roberto Benigni ne La vita è bella.
Leo McCarey fu costretto a sopportare i capricci e le pretese autoritarie di tutto lo staff Marx (famiglia più gagman) riguardanti la gestione delle riprese e la scrittura della sceneggiatura.[3]
A questo film si ispira l'episodio "Re Yakko" degli Animaniacs.
Note ^ (EN) National Film Registry. National Film Preservation Board. URL consultato il 3 gennaio 2012.
^ Lo stato di Sylvania appare al cinema per la prima volta nel film di Lubitsch Il principe consorte del 1929, monarchia retta dalla regina Luisa, interpretata da Jeanette MacDonald
^ a b c "Dizionario del cinema americano", di Fernaldo Di Giammatteo, Editori Riuniti, Roma, 1996, pag.132
^ O quest'uomo è morto, o il mio orologio si è fermato, Einaudi, 2001.
La guerra lampo dei fratelli Marx
Titolo originale Duck Soup
Paese USA
Anno 1933
Durata 70 min
Colore B/N
Audio sonoro
Genere comico
Regia Leo McCarey
Soggetto Bert Kalmar, Harry Ruby, (dialoghi addizionali: Arthur Sheekman, Nat Perrin)
Sceneggiatura Bert Kalmar, Harry Ruby, (dialoghi addizionali: Arthur Sheekman, Nat Perrin)
Fotografia Henry Sharp
Montaggio Le Roy Stone
Musiche Bert Kalmar, Harry Ruby, Frank Churchill
Scenografia Hans Dreier, Wiard B. Ihnem
Interpreti e personaggi
Groucho Marx: Rufus T. Firefly
Harpo Marx: Pinky
Chico Marx: Chicolini
Zeppo Marx: Bob Roland
Margaret Dumont: Mrs. Gloria Teasdale
Raquel Torres: Vera Marcal
Louis Calhern: ambasciatore Trentino
Edmund Breese: Zander
William Worthington: primo ministro delle finanze
Davison Clark: secondo ministro delle finanze
Verna Hillie: la segretaria
Edgar Kennedy: venditore di limonate
Leonid Kinsky: l'agitatore
George MacQuarrie: primo giudice
Frederick Sullivan: secondo giudice
Eric Mayne: terzo giudice
Charles B. Middleton: il procuratore
Edwin Marxwell: ministro della guerra
Doppiatori italiani
Oreste Lionello: Rufus T. Firefly
/: Pinky
Vittorio Congia: Chicolini
Claudio Capone: Bob Roland
Benita Martini: Mrs. Gloria Teasdale
Corrado Gaipa: ambasciatore Trentino
Massimo Foschi: il procuratore
La guerra lampo dei Fratelli Marx (ingl. Duck Soup e per tale motivo noto anche come Zuppa d'anatra o Zuppa d'anitra) è un film comico statunitense del 1933, con protagonisti - per l'appunto - i fratelli Marx.
Nel 1990 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.[1]
Nel 1998 l'American Film Institute lo ha inserito all'ottantacinquesimo posto nella classifica dei migliori cento film americani di tutti i tempi, mentre nel 2007 è salito al sessantesimo. Nel 2000 lo ha inserito al quinto posto nella classifica delle migliori cento commedie americane di tutti i tempi.
Indice
1 Trama
2 Critica e riscontro commerciale
3 Influenza culturale
4 Note
5 Voci correlate
Trama
« The last man nearly ruined this place,
He didn't know what to do with it;
If you think this country's bad off now,
Just wait till I get through with it! » (IT)
« Chi mi ha preceduto ha semirovinato questo Paese,
non sapeva come gestirlo;
se pensate che ora vada male
aspettate che me ne occupi io! » (Rufus T. Firefly, These Are the Laws of My Administration)
La storia è ambientata a Freedonia, immaginario Stato dell'Europa centrale. Per far fronte alla grave situazione economica del paese, il governo si rivolge nuovamente alla ricca signora Teasdale (Margaret Dumont) in cerca di un prestito. Ma la donna è decisa a concederlo solo se come nuovo capo del governo sarà eletto Rufus T. Firefly (Groucho), i cui metodi hanno l'arroganza del dittatore e la follia dell'anarchico. Non appena sale al potere, Firefly mette scompiglio nel governo, promuove leggi bizzarre e arriva a far scoppiare una guerra col vicino Stato di Sylvania[2]. Al suo fianco ci sono due strampalati buontemponi, Chicolini e Pinky (Chico e Harpo Marx), inizialmente spie che erano state messe alle costole di Firefly dall'ambasciatore di Sylvania. Al termine di un singolare e stravagante conflitto, lo stato di Freedonia avrà la meglio.
Critica e riscontro commerciale
« Mrs. Teasdale: "Il futuro di Freedonia è nelle sue mani! Mi prometta di seguire le orme del mio compianto sposo!" - Firefly: "Come? Sono cinque minuti che ho questo lavoro, e devo già seguire le orme di qualcun altro! Non che me ne importi, ma questo suo marito dov'è?" - Mrs. Teasdale: "È morto" - Firefly: "Non creda che questa scusa mi basti!" - Mrs. Teasdale: "Sono restata con lui fino alla fine!" - Firefly: "Uhh...non c'è da stupirsi se è morto" - Mrs. Teasdale: "L'ho tenuto tra le braccia e l'ho baciato" - Firefly: "Ah, capisco. È stato un uxoricidio. Volete sposarmi? Quanto vi ha lasciato? Rispondete prima alla seconda domanda!" »
(dai dialoghi del film)
Alla sua uscita, La guerra lampo registrò uno scarso successo commerciale. La comicità e l'ironia dei fratelli Marx erano troppo avanti rispetto all'epoca, e quindi sorpresero il pubblico.[3]
Il film è un sottile apologo sulla tragicomicità della guerra e sull'ipocrisia di coloro che ne sono ispiratori: i tanti primi ministri e capi di stato. Bastò l'uso del linguaggio e delle gag che ironizzavano sulla retorica del patriottismo a far proibire il film in Germania e in Italia[3].
Lo stravagante antimilitarismo della pellicola fu riscoperto dal pubblico e assunse un profondo significato negli anni sessanta, all'epoca dei movimenti di protesta contro la guerra del Vietnam.[4]
Influenza culturale
Nei film La casa dei 1000 corpi (2003) e La casa del diavolo (2005) di Rob Zombie, la famiglia Firefly si chiama con questo cognome in omaggio al personaggio interpretato da Groucho Marx in questo film, mentre il personaggio interpretato dall'attore Sid Haig si chiama Capitano Spaulding come un altro personaggio di Groucho nel film Animal Crackers (1930).
La gag dello specchio venne ripresa in seguito da moltissimi film e sketch comici, e da notare quella dello scambio di cappelli tra Harpo, Chico ed il venditore di limonate, da cui, probabilmente, ha preso spunto Roberto Benigni ne La vita è bella.
Leo McCarey fu costretto a sopportare i capricci e le pretese autoritarie di tutto lo staff Marx (famiglia più gagman) riguardanti la gestione delle riprese e la scrittura della sceneggiatura.[3]
A questo film si ispira l'episodio "Re Yakko" degli Animaniacs.
Note ^ (EN) National Film Registry. National Film Preservation Board. URL consultato il 3 gennaio 2012.
^ Lo stato di Sylvania appare al cinema per la prima volta nel film di Lubitsch Il principe consorte del 1929, monarchia retta dalla regina Luisa, interpretata da Jeanette MacDonald
^ a b c "Dizionario del cinema americano", di Fernaldo Di Giammatteo, Editori Riuniti, Roma, 1996, pag.132
^ O quest'uomo è morto, o il mio orologio si è fermato, Einaudi, 2001.