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Il mio desiderio di oggi

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Lucio Musto
Lucio Musto
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Licola 19/7/2012



Quadrinità


Se il cocchiere non sa governare i cavalli, la carrozza corre il rischio di sfasciarsi, il viaggio sarà travagliato ed il passeggero non riuscirà a giungere a destinazione.


L'incontro con Gena lo ebbi a casa di Lucio, in una di quelle serate mangerecce, dove tutti si avvicendano ai fornelli. Mai avrei immaginato che anni dopo avrei fatto l'Hoffman con lei. Il seminario esperienziale di circa dieci giorni, che allora si chiamava Fischer-Hoffman, si svolse in un albergo isolato per una ventina di persone. Fu per tutti noi una prova importante, ora benché con Gena mi incontro di rado, ci teniamo comunque in contatto, ed io puntualmente le invio i miei pensieri, consapevole che in lei trovano una risonanza certa. La metafora che ho riportato e che pare sia di Hermann Hesse, servì ai nostri insegnanti del "Quadrinity process", per spiegarci allegoricamente la nostra quadrinità; i cavalli: l'io bambino o emozionale, la carrozza: l'io fisico, il cocchiere: l'io intellettuale ed infine il passeggero: l'io essenziale. Augurando a Gena di continuare il suo percorso con armonia , spero che anche tutti noi riusciamo a sentirci integri e non formati da parti separate.

Un abbraccio a tutti. Giovanni

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Lucio Musto
Lucio Musto
Viandante Ad Honorem
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Licola 20/7/2012


Cari ricordi 3


Immagini, profumi, sensazioni profonde, voglia di conservare per ricordare.


Tutto inizia ancora una volta dall'istituto Antonio Genovesi. Mia sorella Matilde ci fece conoscere Maria Teresa, sua compagna di classe, che poi è diventata mia cognata. Non voglio parlare di lei, non saprei come iniziare, continuare e finire. Voglio, come faccio di solito, parlare di me, e voglio dirvi che, al di là dell'affetto, al di là degli incontri e scontri, c'è forte in me il ricordo vivo dei regali che da lei ho ricevuto. Da ragazzo ho vissuto a casa di Maria Teresa i valori della nostra provincia. La sua famiglia, in parte originaria della Calabria, concretizzava questi valori attraverso l'arte. Le zie concertiste invitavano vari musicisti e si faceva Musica con la emme maiuscola. Noi tutti eravamo rapiti dai notturni, dalle rapsodie, dalle sonate. Il nostro rapporto, che poi è durato negli anni, mi ha più di recente regalato un'altra emozione che mi piace ricordare. Maria Teresa ci ha invitati a fare un viaggio negli USA, dove la figlia Marzia, bravissima e sensibile tour operator, viveva. Durante i mille giri e le mille sensazioni che ho vissuto, ho provato un'emozione che mi ha riportato a quegli anni che prima descrivevo, mi è capitato ne "la grande mela", a mille miglia lontano dalla casa in cui si faceva Musica. In un bar di Brooklyn, seduto al banco, mentre bevevo un Negroni, e mentre guardavo alle spalle del barista, attraverso una vetrata rigata dalla pioggia, il Brookylyn bridge, sentii le note di un pianoforte. Alle mie spalle un pianista in smoking suonava un pianoforte a coda. Ripensai allo zio di Maria Teresa che tanti anni prima era sbarcato in America, proprio per fare il pianista, mi ricordai delle ziette che suonavano e così d'incanto scomparve il dove ed il quando. La forza del pensiero è immensa, sperimentiamola.

Un abbraccio a tutti. Giovanni

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Lucio Musto
Lucio Musto
Viandante Ad Honorem
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Licola 21/7/2012


Vervece


Lo scoglio del Vervece, a circa un miglio dalla costa, di fronte a Massa Lubrense, è la punta di una montagna sottomarina. Allontanandoti solo di qualche metro, ti trovi a galleggiare su novanta metri d'acqua.


Giorgio è uomo di mare, e come tutti gli uomini di mare è un calmo irrequieto. La sua tranquillità si scontra con la sua necessità di andare. Il mio consuocero, Giorgio, è per me una cara persona, nonostante una conoscenza relativamente recente, l'intesa tra noi è buona. Abbiamo in comune alcune sensibilità e quest'amore per il mare, anche se concretizzato in modo diverso, per cui ripensare al magico Vervece, significa pensare a Giorgio, alle sue scorribande marine, al suo stare fermo in un porto straniero a leggere o a pensare a casa. L'uomo di mare ha voglia di andare, per poter provare la voglia di ritornare. Giorgio è nato a mare, anch'io si puo' dire che sia nato a mare e l'acquaticità nelle persone è una caratteristica che apprezzo sempre. Quando da ragazzo nuotavo intorno al Vervece, guardando sotto di me, avevo netta la sensazione di volare. Il mare con la sua massa d'acqua ci accoglie, ci insegna il valore del respiro, ci culla e ci dà la leggerezza a cui aneliamo. Mi piacerebbe che, un giorno, mi accogliesse per continuare il mio viaggio.

Un abbraccio a tutti. Giovanni

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Lucio Musto
Lucio Musto
Viandante Ad Honorem
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Licola 22/7/2012


Corazza


I miei amici ed io dicevamo che i colleghi iscritti alla facoltà d'ingegneria erano dei "vil meccanici", un po' per darci un atteggiamento intellettualistico, un po' per sminuire lo studio scientifico nei confronti di quello umanistico.


Stamattina mi sono collegato con mio nipote Antonio, il figlio di mia sorella, non l'altro Antonio figlio di mio fratello. Da noi c'è ancora l'uso di mettere ai nipoti il nome dei nonni, la "sopponta", i miei nipoti portano il nome dei nonni paterni, entrambi Antonio. Il nipote di cui parlo vive e lavora in Sud Africa, è un "vil meccanico", ingegnere aerospaziale. E' per me quasi il figlio maschio che non ho avuto, per le mie figlie è come un fratello, essendo figlio di mia sorella e del fratello di mia moglie. Io in qualità di quasi-padre vorrei per lui il meglio in tutto. Non mi basta il suo successo nel campo lavorativo, sono contento che sia bello e sano, mi fa piacere che viva con una una ragazza bella e buona a cui tutti noi vogliamo bene, ma non mi basta. E' un ragazzo sportivo, come si dice: è un vincente. Ma non mi basta, sono incontentabile, e per un quasi-figlio, voglio pretendere di più, a rischio di essere rompiscatole. Antonio è intelligente, dal latino intelligere, che vuol dire leggere dentro, comprendere. Gli auguro quindi che nel prosieguo delle sue esperienze, sia altrettanto bravo a comprendere se stesso e ad esaltare la bontà e la delicatezza di cui è ricco. Io lo so bene, di recente mi ha inviato un libro con una dedica in cui, tra l'altro scrive: " ..... più di tutto mi piacerebbe stare seduto a chiacchierare con te sulle scogliere di Hermanus mentre le balene nuotano placide sotto di noi ". Se viviamo una vita confortevole ci troviamo certo nella condizione migliore per continuare sulla via della comprensione di noi stessi. E' un augurio che, con tutto il cuore, voglio estendere a tutti noi.

Un abbraccio a tutti. Giovanni

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Lucio Musto
Lucio Musto
Viandante Ad Honorem
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Licola 23/7/2012


Benvenuta


Aggiungi un posto a tavola che c'è un amico in più. E poi 'o 'nvitato po 'nvità.


Ho aggiunto un nome nella mailing-list. Alessia è stata invitata da Lucio ed io sono ben contento di averla nell'elenco delle persone che mi sopportano. La conosco poco o niente, quel poco che so di lei è dovuto ad alcune risposte che mi ha voluto inviare stimolata da certi miei pensieri. Ho avvertito in lei una voglia di partecipare, di curare il contatto, anche una buona dose di testardaggine nell'affermare le proprie idee, tipico di chi non rimane passivo in attesa, ma vuole prendere in mano la propria vita. Le persone così mi spiazzano, a me sembra di esser sempre pieno di dubbi, o forse sarà paura? Vedete, il dubbio si concretizza. Mi fa bene mettermi in discussione, ben vengano gli incontri che pongono interrogativi e invitano al confronto.

Un abbraccio a tutti. Giovanni

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Lucio Musto
Lucio Musto
Viandante Ad Honorem
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Licola 24/7/2012


Iconografia


L'iconografo è innanzitutto un fedele, che prega realizzando la sua opera, egli non interpreta la sua creatività, si limita a riprodurre l'immagine divina. Il suo lavoro, spesso di tipo artigianale, richiede pazienza, precisione, tempo e dedizione.


In effetti ci eravamo già incontrati in altre occasioni, ma la nostra conoscenza è avvenuta qualche tempo dopo. La mia curiosità e la speranza di riuscire ad esprimermi attraverso la pittura, mi hanno portato ad iscrivermi ad un corso di iconografia. La maestra era Iva e da allora ci siamo incontrati anche per altri motivi. Iva è brava nel canto e quindi è venuta nel nostro coro, abbiamo fatto amicizia con le rispettive famiglie ed ancora oggi, ci piace incontrarci e chiacchierare. La cosa che tengo a dire è che devo ad Iva l'aver scoperto che con un po' di impegno, sono in grado di riprodurre delle icone in modo decente, ma soprattutto mi ha svelato il mondo dell'iconografia che abbraccia, al di là dell'immagine, spiritualità e religiosità profonde e per me nuove. E' affascinante provare strade diverse e parteciparle a chi ci è vicino.

Un abbraccio a tutti. Giovanni

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Lucio Musto
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Viandante Ad Honorem
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Licola 25/7/2012


Di tutto un po'.


La creatività non fa a pugni con la disciplina.


E' bello dimostrare che siamo impastati di tutto un po'. E' normale che in noi ci sia tutto, ma è altrettanto vero che nella nostra vita ci esercitiamo in una parte tralasciando il resto. Quando incontro qualcuno che non teme di essere tutto ed il contrario di tutto sono subito interessato. Questo mi è capitato con Sergio. Sergio è persona buona e decisa, un po' creativo a causa del suo lavoro, ma per lo stesso motivo, è concreto e positivo, perciò ho riportato la frase di Johan Cruijff, sono sicuro che, innamorato com'è del calcio, gli piacerà questa citazione. Sono grato agli amici che mi hanno fatto conoscere Sergio e sono grato a Sergio per avermi regalato altre conoscenze.

Un abbraccio a tutti. Giovanni

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Lucio Musto
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Viandante Ad Honorem
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Porto Vignola 27/7/2012



Ferita



Esiste nel corpo la neve che non si squaglia in nessun ferragosto, rimane dentro il fiato come il mare dentro una conchiglia vuota.



Tutti abbiamo una ferita. Facciamo che sia nostra compagna, anzi maestra, evitiamo di accantonarla, di ignorarla, rimarrà comunque con noi. Voglio associare la frase di Erry De Luca a mio nipote Antonio, il figlio di mio fratello. Non è che io sappia di particolari ferite di Antonio, ma è naturale che anche lui ne abbia. Io mi rammarico molto di viverlo poco, eppure ho bei ricordi di quei rari momenti di intesa. Se la considerazione sulla ferita mi ha fatto pensare a lui è perché lo conosco sensibile e delicato, ho la sensazione che abbia voluto mettere distanza tra lui ed i suoi affetti per creare una conchiglia alla sua morbidezza. Antonio fai della tua sensibilità l’arma vincente della tua vita, insegnaci ad eliminare la corazza che ci protegge, ma ci isola.

Un abbraccio a tutti. Giovanni

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Lucio Musto
Lucio Musto
Viandante Ad Honorem
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Porto Vignola 28/7/2012



Onne tempo

.Laudato si’ mi’ Signore, per frate vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale a le tue creature dai sustentamento.


L’aspetto imponente, l’altezza, la mole fanno di Ciro una persona che non passa inosservata. Capisci subito che è un ex giocatore di rugby e condividi ciò che dicono gli inglesi: il gioco del football è un gioco da signori fatto da fetenti, il gioco del rugby è un gioco da fetenti fatto da signori. E’ bello vedere il sorriso aperto di Ciro, che ci coinvolge e ravviva l’atmosfera delle prove del nostro coro. Ho l’impressione che, col suo bel carattere, riesca a sopportare “ onne tempo “, superando le alterne vicende con filosofia. Prendiamo “ sustentamento “ da tutti i casi della vita, sapendo trarre insegnamento dai momenti sereni e da quelli tempestosi.

Un abbraccio a tutti. Giovanni

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Lucio Musto
Lucio Musto
Viandante Ad Honorem
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Porto Vignola 29/7/2012



Contagio



Nella locanda ci sono due storie. La storia di quelli che ce la fanno a vivere e la storia di quelli che non ce la fanno, senza una stampella. Il contatto ed il contagio tra le due storie è una medicina. Chi sta bene, fa star bene. Chi è felice, fa felice. Chi è armonico, produce armonia. Chi sa lottare, fa venire il gusto di lottare. E chi sa soffrire, insegna a soffrire. L’umano è contagioso.



I primi tempi, volevo bene a Gregory perché era il ragazzo di mia figlia, ormai da parecchio gli voglio bene perché è Gregory. Mi piace perché mi coinvolge, ha una carica di vitalità, è affascinante con i bambini, è capace di farli sfrenare, è accattivante con gli adulti, insomma ci sa fare. Gli piace di vivere la vita, e quando gli vengono i momenti bui, basta lasciargli il suo tempo. Per parlare di lui mi è venuta in mente la frase sul contagio del sociologo Carlo Petrella. Siamo quindi sempre disponibili a contagiare ed a farci contagiare.

Un abbraccio a tutti. Giovanni


[La "Locanda del Gigante" è una struttura di accoglienza per persone con problema di tossicodipendenza inventata e diretta da quell'uomo geniale che è Carlo Petrella (Nota mia)]

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Lucio Musto
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Viandante Ad Honorem
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Porto Vignola 30/7/2012


Interferenza


Le persone che vogliono indicare agli altri ciò che è giusto, mi mettono sul chi vive. E’ bene esprimere le proprie idee, ma bisogna lasciare agli altri la libertà di accettarle o meno.


Antonio è un amico che mi vuole bene ed al quale voglio bene. E’ stato un grande maestro per me, mi ha aiutato e chiarito le idee in momenti non facili della mia vita. Antonio fa un lavoro difficile, aiuta le persone, si muove come in un campo minato, è psicoterapeuta. La sua delicatezza e la sua competenza ne fanno una persona importante per chi viene a contatto con lui, ma uno dei suoi punti di forza è la sua onestà intellettuale. Aiutare senza plagiare è difficile. Siamo sempre pronti a dire agli altri il da fare, anche se da questo da fare prendiamo le distanze. Siamo a volte così integralisti, da non dare la possibilità agli altri di fare le proprie scelte. Se vogliamo aiutare qualcuno, facciamo come ha fatto con me Antonio, appoggiamolo emozionandoci con lui. Non comportiamoci da colonialisti, gli altri non sono terra di conquista. Un abbraccio a tutti. Giovanni



Te voglio sempe bene, Giuvà, ma certe vvote, come a stammatina, me dispiace ca nun sei femmena... ca te desse nu vaso 'mbocca!

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Lucio Musto
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Viandante Ad Honorem
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Porto Vignola 31/7/2012



In the beginning


In principio era il verbo e il verbo era presso Dio e il verbo era Dio.


La parola è la prima concretizzazione del pensiero. Si potrebbe azzardare che senza la parola il pensiero non esiste. La parola lo manifesta e lo rende reale, lo partecipa. Oggi è indiscussa la potenza della parola, tanto che intorno ad essa si è creata una scienza. Mia nipote Marzia è, appunto, un’esperta nel campo della comunicazione. Lei che è una ragazza concreta, precisa, positiva, sta provandosi nel campo della creatività, cercando dentro di lei le spinte a manifestare le emozioni. Lo fa attraverso l’immagine e soprattutto mediante la parola. Le sue immagini e le sue parole ci fanno rivivere le emozioni che lei per prima ha provato. E’ bello che stia realizzando qualcosa di concreto nel campo del turismo, lei è capace di affascinarsi e quindi di affascinare. Non sottovalutiamo la parola, usiamola sempre per realizzare amore.

Un abbraccio a tutti. Giovanni

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Lucio Musto
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Viandante Ad Honorem
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Porto Vignola 2/8/2012


Specializzazione


Conobbi anni fa un medico, il suo lavoro consisteva nel fare un’analisi particolare con una macchina sofisticata che analizzava degli aspetti specifici del cervello. Ad un certo punto della sua vita, acquistò una casa in campagna, lasciò questo lavoro e si mise a fare quello che una volta era definito: il medico condotto.


Tra i tanti regali che mi ha fatto mia moglie, Marisa è stato uno di quelli belli. Quante cose ci ha insegnato Marisa, che vita varia ha vissuto, dimostrandoci che si puo’ essere leggeri e concreti, fantasiosi e positivi, disordinati e costruttivi. Marisa è il contrario della specializzazione. Ha conoscenze specifiche in alcuni campi, ma non si è mai fossilizzata, ha avuto sempre un’innata curiosità. Il medico che ho menzionato, ha fatto un atto di volontà, ha deciso che la sua visuale era troppo ristretta ed ora cura tutti i tipi di mali delle persone ed a volte anche degli animali. Per Marisa la sua propensione alla ricerca l’ha portata automaticamente all’interesse per tutto e tutti. Le strade sono difficili, certo la ricerca specialistica ci fa vivere meglio, ma bisogna essere molto centrati per praticarla senza dimenticare il resto.

Un abbraccio a tutti. Giovanni

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Lucio Musto
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Viandante Ad Honorem
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Porto Vignola 4/8/2012



Costanza

Spesso, quando la mattina mi accingo a scrivere “ il mio desiderio di oggi”, Pina se mi vede in difficoltà, mi dice:“ Oggi fai festa “.


Quando penso a Marisa, mi viene automatico di pensare a suo marito Gennaro, amico mio da anni. Col passar del tempo, anche Marisa è diventata mia amica, ci incontriamo costantemente, a causa della nostra passione comune per il canto. Marisa è una donna tenace, contrariamente al suo atteggiamento, ha nella sua vita raggiunto gli obiettivi che si era prefissati, ha una famiglia con dei figli bellissimi, ha trovato un buon lavoro in un momento così difficile in questo campo, è una donna che, dall’esterno, vedo realizzata. La costanza si puo’ concretizzare con modalità diverse, è la riflessione a cui mi spinge Marisa, e ciascuno di noi fa i conti con la propria indole. Pratichiamo la costanza, facendo attenzione al fanatismo nella sua applicazione, coerentemente con le nostre mete.

Un abbraccio a tutti. Giovanni

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Lucio Musto
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Viandante Ad Honorem
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Porto Vignola 5/8/2012


Fame e sete


Chi viene a me non avrà fame, chi crede in me non avrà sete.


Nelle letture della messa odierna si è parlato di fame e di sete. Cibo e bevanda per sostenere il corpo, cibo e bevanda per sostenere lo spirito. Il mio vecchio amico Gigi, amico-maestro, dolce compagno di una vita, è un profondo ed attento conoscitore del corretto cibarsi. Ama la convivialità ed il giusto vino per accompagnare un buon piatto, cerca il prodotto genuino e possibilmente biologico. E’ altrettanto accorto al suo spirito, pratica la buona musica e la lettura, ed anni fa si concesse quella che per lo spirito si potrebbe definire un’abbuffata: il cammino di Sant’Jago. Fu dal cammino che Gigi mi inviò una lettera emozionante; tra l’altro mi scrisse: “Il cammino e' come la vita solo concentrato in poco intensissimo tempo e come la vita c'e' tutto e ti capita tutto, per questo poi e' difficile raccontarlo perche' sarebbe come raccontare una vita intera in poche righe. Comunque oggi mi son fatto la solita domanda che ogni volta ti ripeti sul cammino: ma che cazzo ci sto a fare qui.
La risposta non la conosco ma so che in questo momento non vorrei essere in nessun altro posto se non qua.” .

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Lucio Musto
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Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
6 agosto 2012… da un luogo imprecisato

Calma



Finché non avrete la disciplina interiore che mantiene calma la mente, per quante comodità esteriori possiate avere, non riuscirete mai a sperimentare quel sentimento di gioia e di felicità che andate cercando.


Voglio dedicare il pensiero del Dalai Lama alla mia prima figlia Deliuccia, luce dei miei occhi. Molto devo a lei se sono l’uomo di oggi, molto devo a lei per le mie gioie e per i miei dolori. L’esperienza di padre è stata per me una grandissima maestra. Delia è bellissima ed è una brava madre, ma come me se la prende comoda col da fare, motivo di scontri con Pina che è un’iperattiva stakanovista. Le auguro la disciplina interiore, per placare i suoi momenti di caos che vengono fuori dal profondo. Affezioniamoci alla disciplina, essa ci ripagherà con la calma e la consapevolezza di noi.

Un abbraccio a tutti. Giovanni

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Lucio Musto
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Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Porto Vignola 7/8/2012



Capa Fresca


“Viato a te, che tiene a capa fresca.” E’ un nostro modo di dire per indicare chi si comporta in modo spensierato, chi non ha cose impegnative a cui pensare.


Lucia mi piace, ha una bella energia, è una cara amica del coro. Quando ho saputo la sua età, sono rimasto allibito, perché dimostra molti anni in meno di quelli anagrafici, tuttora che la conosco meglio, mi sembra sempre una ragazzina. Tutto questo perché “ tene a capa fresca “.
Lucia, sono certo, ha i suoi affanni, che le creeranno la vita non più facile che agli altri, si avverte la sua profondità di pensiero, ma la sua “ capa fresca “, è la leggerezza che mette nei rapporti, cosa che probabilmente le deriva dal suo lavoro con i bambini, che svolge con grande passione e coinvolgimento. Cerchiamo di avere tutti un po’ di “ capa fresca “, per vivere la vita con energia positiva e con desiderio di assaporarla fin in fondo.

Un abbraccio a tutti. Giovanni

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Lucio Musto
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Viandante Ad Honorem
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Porto Vignola 10/9/2012



Insieme


Chiediamo di essere sacerdoti e di custodire il vostro tempio e, poiché siamo vissuti in concordia, il medesimo momento ci porti via entrambi, possa non vedere mai il sepolcro di mia moglie, né io debba essere seppellito dopo di lei.



Concludo la carrellata degli iscritti nella mia mailing-list, ricordando la mia mentore. Pina ed io, abbiamo navigato tanti mari, e ne attraverseremo ancora, molte volte siamo giunti in prossimità degli scogli e la nostra barca è stata a rischio di naufragio, ci è capitato, dopo la tempesta e la bonaccia, di filare veloci, ma siamo anche rimasti a galleggiare su mari immobili senza una bava di vento. Il nostro segreto di Pulcinella è che facciamo tutto insieme, anche gli hobby, il che rende la vita più complicata, ma ci consente una miglior conoscenza reciproca. Per ringraziare Pina della sua costanza e pazienza da buona maestra, stamattina le ho letto il mito di Filemone e Bauci, dalle metamorfosi di Ovidio, di cui ho riportato un brano. Ogni volta che lo leggo mi emoziona, leggetelo anche voi, vi assicuro è delicato e poetico.

Un abbraccio a tutti. Giovanni



Un infinito abbraccio a Pina ed a te, perché vi amo entrambi.
Rumorosissimi e calorosi applausi per il vostro successo matrimoniale
Un profondo ringraziamento a Dio che vi ha ispirato a darne così ampia e limpida testimonianza

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Lucio Musto
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Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Porto Vignola 11/8/2012


Svuotarsi


L’impegno portato a termine dà grande soddisfazione, che si concretizza nel sentirsi vuoti e rilassati, pronti a nuove avventure.


Mi ero prefisso di seguire il mio elenco di posta elettronica, per accennare un breve pensiero su ciascun componente di questa piccola famiglia. Ho cercato di farmi sorreggere dal cuore, esprimendo l’affetto ed il piacere che provo in questi rapporti con tutti voi. Ho ricevuto segni lusinghieri ed espressioni d’amore da alcuni, ma vi assicuro sento vicini tutti e sono contento di sapere che mi seguite senza sentirvi impegnati a rispondermi ad ogni costo. Ora mi sento svuotato ed oggi voglio godermi questo stato, domani si vedrà. Voglio, intanto, chiedervi un pensiero per Carmen, la mamma di Peppe, uno degli amici che condivide questi miei scritti, che ieri è passata a nuova vita.

Un abbraccio a tutti. Giovanni



intingendo nel cuore scrivevo ieri ad una mia anziana amica:

"L'importante non è quanto tempo ci sia dato da vivere;
l'importante è viverlo bene, a che quel tempo sia testimonianza
e gloria per il creato"

Questo naturalmente non serve chi è passato a miglior vita,
ma per insegnamento e monito a noi che ancora abbiamo tempo da spendere.

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Lucio Musto
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Viandante Ad Honorem
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Porto Vignola 12/8/2012



Sofferenza


La sofferenza inizia quando lo stato in cui ci troviamo è diverso da ciò che desideriamo che sia.


Non è detto che la sofferenza riguardi solo quegli eventi che ti segnano la vita, per me è stata sofferenza voler giocare a pallone senza saperlo fare, cantare essendo stonato. Io ho insistito e mi sono anche divertito, certo a pallone giocavo in difesa, nel coro non faccio il solista, ma me la cavo a fare il basso. Penso allora, che non bisogna fissarsi, sono riuscito a fare delle icone passabili, senza aver mai saputo disegnare. L’importante è la voglia di esprimere, il resto ci viene dato dal desiderio di fare e dall’impegno che ci mettiamo.

Un abbraccio a tutti. Giovanni

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Lucio Musto
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Viandante Ad Honorem
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Porto Vignola 13/8/2012


Pelle


La quercia da sughero è una pianta che ci regala la sua pelle. Circa ogni 9 anni viene scortecciata ricavandone il sughero che in Sardegna chiamano l’oro della Gallura.



La Sardegna è una terra bella e magica. Non bisogna pensare ad essa solo per il mare, al contrario il vero fascino è all’interno, tra i monti ed i boschi o nelle valli granitiche con paesaggi preistorici. La quercia da sughero per me è l’emblema di questa terra. Pensate all’attesa per il raccolto, bisogna avere tanta fiducia nel tempo che passa, essere pazienti non forzare la mano alla natura. Guarda caso proprio in un paese della Gallura, c’era una famiglia contadina che, senza alcun compenso, curava le ustioni ed i suoi postumi cicatriziali con una lozione. Avendo costanza e pazienza questa cura agisce sui cheloidi, prima consumandoli e poi stimolando la ricrescita dei tessuti epiteliali. E’ una cura molto lunga, uno stravolgimento al nostro modo di affrontare la malattia: vogliamo il risultato immediato, la pillola e tutto passa o il chirurgo che risolve in pochi giorni. Siamo sempre impazienti, pensate all’insegnamento della raccolta del sughero ogni nove anni. Cerchiamo di ricordarci di dare tempo al tempo e di essere rispettosi verso la natura, che poi significa verso noi stessi.


Un abbraccio a tutti. Giovanni

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Lucio Musto
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Viandante Ad Honorem
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Porto Vignola 14/8/2012


Punto di vista


Non preoccuparti; il futuro arriva. Arriva certamente. E, “Lui”, non sarà né buono né cattivo. Sarà semplicemente il tuo futuro, e toccherà a te renderlo radioso, accettabile o ripugnante. Toccherà a te dire se la pallina dura che hai davanti è una caramella al miele, un sassolino di fiume o un calcolo renale. Quasi tutto, nella vita, è una questione di punto di vista.

Il punto di vista è importante, basta guardare qualcosa e poi spostarsi per constatare che, da un’altra angolazione, cambia la luce e quindi i colori e quindi le ombre. L’oggetto o il paesaggio acquistano una realtà nuova. Noi quindi, proveremo una sensazione ed un’emozione diversa. Quando è possibile scegliamo l’angolo giusto e , come dice il mio amico maestro Lucio, rendiamo il nostro futuro radioso.

Un abbraccio a tutti. Giovanni

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Lucio Musto
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Viandante Ad Honorem
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Porto Vignola 15/8/2012


Impariamo a leggere


Beati i miti, perché erediteranno la terra.


Il cavaliere indossa la corazza per difendere la vulnerabilità del proprio corpo, la cassa toracica protegge gli organi più importanti e delicati, la cinta muraria racchiude dentro di sé il popolo inerme dagli attacchi del nemico. Ergiamo barriere là dove c’è debolezza, e soprattutto dove temiamo un nemico. Forse l’uomo che esercita la sua forza fisica, teme un attacco, l’uomo inerme, forse si sente tranquillo. Proviamo a leggere con questa chiave le persone che ci circondano, ci spiegheremo probabilmente tante cose. La terza beatitudine puo’ significare anche questo: i miti sono i più forti, sono quelli che non hanno bisogno di proteggersi e lottare, perciò avranno la terra.

Un abbraccio a tutti. Giovanni

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Lucio Musto
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Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Porto Vignola 16/8/2012


Regole


Per fare un buon ragù ci sono delle regole ben precise da rispettare.



Tempo fa mi capitò di pranzare da un amico napoletano, e siccome era domenica, preparò un ottimo ragù. Discutemmo sul modo di cucinare questa tipica ricetta partenopea. Fummo subito d’accordo sul fatto che il termine francese ragout, non andava usato, perché oramai il termine denotava una ricetta del tutto autonoma dalla dizione francese e , quindi andava giustamente napoletanizzato in ragù. Quando ci addentrammo nei tempi e nei modi di preparazione, nella scelta delle carni e degli altri ingredienti, non fummo più tanto d’accordo. Eppure il piatto era davvero buono, come aveva potuto prepararlo con regole così diverse dalle mie? La regola è cosa buona, a volte anche giusta, ma attenzione ad affezionarci troppo ad essa.


Un abbraccio a tutti. Giovanni

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Lucio Musto
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Viandante Ad Honorem
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Licola 17/8/2012

Rispettiamo

Quando andavo a pesca di polpi, rimanevo sempre colpito dalla loro intelligenza espressa attraverso la curiosità e dalla loro bellezza dei movimenti e dei colori che cambiavano rapidamente. Se non li prendevo subito, ma giocavo con loro o li osservavo per un po’, non li prendevo più.

Anni fa, a Malaga, assistetti ad una corrida, una di quelle vere, non turistica. Si avvicendarono tre toreri, uno sul viale del tramonto, uno nel pieno della forma ed infine un giovane promettente. Io, innamorato di Hemingway, seguii la corrida con attenzione ed emozione. I toreri furono bravissimi, il più giovane però mi infastidì, per il suo modo di toreare. Per dimostrare il suo coraggio, faceva il gradasso, si avvicinava al toro e gli metteva la mano sulla testa, quasi lo scherniva con i suoi atteggiamenti da guappo. Rispettiamo sempre chi abbiamo di fronte, a prescindere da posizione e ruolo. Se non rispettiamo gli altri, non avremo rispetto e comprensione per noi stessi.

Un abbraccio a tutti. Giovanni

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