Quadrinità
Se il cocchiere non sa governare i cavalli, la carrozza corre il rischio di sfasciarsi, il viaggio sarà travagliato ed il passeggero non riuscirà a giungere a destinazione.
L'incontro con Gena lo ebbi a casa di Lucio, in una di quelle serate mangerecce, dove tutti si avvicendano ai fornelli. Mai avrei immaginato che anni dopo avrei fatto l'Hoffman con lei. Il seminario esperienziale di circa dieci giorni, che allora si chiamava Fischer-Hoffman, si svolse in un albergo isolato per una ventina di persone. Fu per tutti noi una prova importante, ora benché con Gena mi incontro di rado, ci teniamo comunque in contatto, ed io puntualmente le invio i miei pensieri, consapevole che in lei trovano una risonanza certa. La metafora che ho riportato e che pare sia di Hermann Hesse, servì ai nostri insegnanti del "Quadrinity process", per spiegarci allegoricamente la nostra quadrinità; i cavalli: l'io bambino o emozionale, la carrozza: l'io fisico, il cocchiere: l'io intellettuale ed infine il passeggero: l'io essenziale. Augurando a Gena di continuare il suo percorso con armonia , spero che anche tutti noi riusciamo a sentirci integri e non formati da parti separate.
Un abbraccio a tutti. Giovanni