ps ha scritto:La nostalgia è come una coperta calda che in certe notti malinconiche e tristi ti ricorda che c'è stato un tempo nella propria vita altrattanto caldo, sereno, spensierato a volte, in cui piccole cose si sono fatte grandi e in quel momento non ce ne siamo accorti, impegnati a vivere nell'eterma corsa verso domenica, senza gustare il sabato delle aspettative.
E quella certa malinconia che ti viene incontro e che accompagna un ricordo è l'inevitabile retrogusto delle cose passate che non tornano più.
Il sentimento invece che si prova pensando a quello che non si è vissuto secondo me non è nostalgia, giustamente come dice Unachi, ma il famoso senso di insoddisfazione che l'animo umano porta con sè sempre,l " avrei potuto" che enfatizzato nella memoria attiva di una sceneggiatura che è la vita vissuta diventa assoluto e bello, quando invece forse non era un granchè
io credo, "ps", (una volta mi era permesso chiamare Piccola Signora, ma con le iniziali maiuscole, una molto cara amica)che la giusta chiave di lettura della seconda parte del tuo intervento, tu già la dai nelle prime frasi che scrivi.
Basta rendersi conto, e convincersene bene, che il "il ciò che avrebbe potuto essere e non è stato", è solamente fantasia.
Sicuramente non è stato, e, se fosse stato, quasi sicuramente sarebbe stato diverso da come ce lo immaginiamo.
più bello può darsi... probabilmente meno bello. In ogni caso, una nostra invenzione, e non altro.
Rimane quello che ricordiamo, quello che avviamo vissuto, quello che siamo riusciti a carpire e quello che abbiamo esaltato,
quello che abbiamo amato per come lo abbiamo amato, quello che abbiamo rinnegato. Soprattutto quello che abbiamo in mano adesso.
E' su questo, che possiamo applicare i nostri sentimenti e la nostra nostalgia, non su racconti di favole pensate, o favole raccontate.
Secondo me, naturalmente!