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Il 25 Aprile può davvero essere la festa di tutti gli Italiani?

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26
Top-man
Top-man
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
La guerra è guerra e non guarda in faccia a nessuno...
E stiamo parlando di questo e d'altro, dato che la guerra non fu evitata ma voluta, non da tutti...



Ultima modifica di Top-man il Mer 6 Giu 2012 - 17:03 - modificato 1 volta.

27
Dudù
Dudù
Viandante Mitico
Viandante Mitico
Che dire!!!!!!!!!!!!!!!!Il 25 Aprile può davvero essere  la festa di tutti gli Italiani? - Pagina 2 012

28
hakimsanai43
hakimsanai43
Viandante Storico
Viandante Storico
KleanaStupore
Il 25 Aprile,alle ore 5.49,il 99% degli Italiani era fascista.

Alle ore 5.50 in tutta Italia non esisteva neppure un fascista.

rotolarsi dal ridere

29
Magonzo
Magonzo
Viandante Storico
Viandante Storico
hakimsanai43 ha scritto: KleanaStupore
Il 25 Aprile,alle ore 5.49,il 99% degli Italiani era fascista.

Alle ore 5.50 in tutta Italia non esisteva neppure un fascista.

rotolarsi dal ridere
questo è un commento superficiale e "poco avvertito":

per la maggior parte del ventennio, la maggior parte della popolazione italiana non aveva stumenti, né possibilità per farsi un'opinione articolata;
con la guerra e i suoi disastri sono stati moltissimi quelli costretti ad aprire gli occhi, ma un indizio te lo dovrebbe dare il fatto che il picco di popolarità del duce è stato nel momento in cui si è presentato come il "salvatore della pace" al ritorno dalla conferenza di Monaco, nel settembre del '38;

se tu prestassi alla Storia una frazione dell'attenzione e dell'interesse che coltivi per le questioni religiose eviteresti queste semplificazioni :)

30
hakimsanai43
hakimsanai43
Viandante Storico
Viandante Storico
Il 25 Aprile può davvero essere  la festa di tutti gli Italiani? - Pagina 2 73990920

Alle ore 6 el mattino(se non sbaglio) del 25 Aprile mio padre è entrato nella camera dove
io e mia madre stavamo dormendo e ha gridato:"E' caduto il fascismo!"
E mia madre:"Si è fatto tanto male?"

rotolarsi dal ridere

31
Magonzo
Magonzo
Viandante Storico
Viandante Storico
hakimsanai43 ha scritto: Il 25 Aprile può davvero essere  la festa di tutti gli Italiani? - Pagina 2 73990920

Alle ore 6 el mattino(se non sbaglio) del 25 Aprile mio padre è entrato nella camera dove
io e mia madre stavamo dormendo e ha gridato:"E' caduto il fascismo!"
E mia madre:"Si è fatto tanto male?"

rotolarsi dal ridere

veramente il fascismo sarebbe caduto quasi due anni prima, sempre un 25, ma di luglio del '43;
in quei due anni, chi si è ritrovato nella parte d'Italia occupata dai tedeschi è stato gentilmente invitato ad aderire entusiasticamente alla nuova versione fantoccia, ma molti hanno preferito scegliere altrimenti, sia tra i civili, sia tra le forze armate, internati e combattenti (Cefalonia), reduci dell'ARMIR...

32
Lucio Musto
Lucio Musto
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Magonzo ha scritto:
hakimsanai43 ha scritto: KleanaStupore
Il 25 Aprile,alle ore 5.49,il 99% degli Italiani era fascista.

Alle ore 5.50 in tutta Italia non esisteva neppure un fascista.

rotolarsi dal ridere
questo è un commento superficiale e "poco avvertito":

per la maggior parte del ventennio, la maggior parte della popolazione italiana non aveva stumenti, né possibilità per farsi un'opinione articolata;
con la guerra e i suoi disastri sono stati moltissimi quelli costretti ad aprire gli occhi, ma un indizio te lo dovrebbe dare il fatto che il picco di popolarità del duce è stato nel momento in cui si è presentato come il "salvatore della pace" al ritorno dalla conferenza di Monaco, nel settembre del '38;

se tu prestassi alla Storia una frazione dell'attenzione e dell'interesse che coltivi per le questioni religiose eviteresti queste semplificazioni :)

il tuo mi sembra invece un commento un tantinello "mirato" e poco generoso.

Infatti (ma guarda che strano!) fai partire la tua analisi storica giusto dal ventennio, per poter fare degli opportuni, ed ineccepibili distinguo a partire dal "dopo" ventennio...

Forse sarebbe stato corretto guardare un attimino anche "immediatamente prima" del pernicioso ventennio, quale fosse la "situazione di partenza" degli italiani e porsi la domanda:

Forse che "prima" del ventennio """la maggior parte della popolazione italiana non aveva stumenti, né possibilità per farsi un'opinione articolata""" come tu dici??

La domanda è importante, perché se la risposta fosse "SI LI AVEVA", allora si potrebbe accusare il fascismo di aver tolto una possibilità, uno strumento già in possesso della gente e quindi aver compiuto un atto di oscurantismo (così come sembra tu voglia illuminare la questione), Se invece la risposta fosse "NO NON LI AVEVA", allora al perfido ventennio non si potrebbe imputare alcuna angheria, ed il tuo discorso apparirebbe strumentale e niente affatto sereno ed equilibrato...

Che ti pare?

Se Napoleone avesse avuto i carri armati climatizzati forse la battaglia di Russia sarebbe andata diversamente, ma non lo si può accusare di essere un cattivo stratega per non averli!

33
Pazza_di_Acerra
Pazza_di_Acerra
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Lucio Musto ha scritto:
Magonzo ha scritto:
hakimsanai43 ha scritto: KleanaStupore
Il 25 Aprile,alle ore 5.49,il 99% degli Italiani era fascista.

Alle ore 5.50 in tutta Italia non esisteva neppure un fascista.

rotolarsi dal ridere
questo è un commento superficiale e "poco avvertito":

per la maggior parte del ventennio, la maggior parte della popolazione italiana non aveva stumenti, né possibilità per farsi un'opinione articolata;
con la guerra e i suoi disastri sono stati moltissimi quelli costretti ad aprire gli occhi, ma un indizio te lo dovrebbe dare il fatto che il picco di popolarità del duce è stato nel momento in cui si è presentato come il "salvatore della pace" al ritorno dalla conferenza di Monaco, nel settembre del '38;

se tu prestassi alla Storia una frazione dell'attenzione e dell'interesse che coltivi per le questioni religiose eviteresti queste semplificazioni :)

il tuo mi sembra invece un commento un tantinello "mirato" e poco generoso.

Infatti (ma guarda che strano!) fai partire la tua analisi storica giusto dal ventennio, per poter fare degli opportuni, ed ineccepibili distinguo a partire dal "dopo" ventennio...

Forse sarebbe stato corretto guardare un attimino anche "immediatamente prima" del pernicioso ventennio, quale fosse la "situazione di partenza" degli italiani e porsi la domanda:

Forse che "prima" del ventennio """la maggior parte della popolazione italiana non aveva stumenti, né possibilità per farsi un'opinione articolata""" come tu dici??

La domanda è importante, perché se la risposta fosse "SI LI AVEVA", allora si potrebbe accusare il fascismo di aver tolto una possibilità, uno strumento già in possesso della gente e quindi aver compiuto un atto di oscurantismo (così come sembra tu voglia illuminare la questione), Se invece la risposta fosse "NO NON LI AVEVA", allora al perfido ventennio non si potrebbe imputare alcuna angheria, ed il tuo discorso apparirebbe strumentale e niente affatto sereno ed equilibrato...

Che ti pare?

Se Napoleone avesse avuto i carri armati climatizzati forse la battaglia di Russia sarebbe andata diversamente, ma non lo si può accusare di essere un cattivo stratega per non averli!

Ma Napoleone FU un cattivo stratega proprio perché concepì e realizzò la campagna di Russia senza avere i carrarmati climatizzati. Per fortuna neanche Hitler imparò la lezione.

34
hakimsanai43
hakimsanai43
Viandante Storico
Viandante Storico
imbarazzo
E oggi ?
La mente italiana è fscista o democratica?
Alle prossime elezioni per chi voteranno gli Italiani?
Per un fascista o per un ladro?
Per una persona onesta e capace penso proprio di no.

imbarazzo

35
Magonzo
Magonzo
Viandante Storico
Viandante Storico
Lucio Musto ha scritto:
Magonzo ha scritto:
hakimsanai43 ha scritto: KleanaStupore
Il 25 Aprile,alle ore 5.49,il 99% degli Italiani era fascista.

Alle ore 5.50 in tutta Italia non esisteva neppure un fascista.

rotolarsi dal ridere
questo è un commento superficiale e "poco avvertito":

per la maggior parte del ventennio, la maggior parte della popolazione italiana non aveva stumenti, né possibilità per farsi un'opinione articolata;
con la guerra e i suoi disastri sono stati moltissimi quelli costretti ad aprire gli occhi, ma un indizio te lo dovrebbe dare il fatto che il picco di popolarità del duce è stato nel momento in cui si è presentato come il "salvatore della pace" al ritorno dalla conferenza di Monaco, nel settembre del '38;

se tu prestassi alla Storia una frazione dell'attenzione e dell'interesse che coltivi per le questioni religiose eviteresti queste semplificazioni :)

il tuo mi sembra invece un commento un tantinello "mirato" e poco generoso.

Infatti (ma guarda che strano!) fai partire la tua analisi storica giusto dal ventennio, per poter fare degli opportuni, ed ineccepibili distinguo a partire dal "dopo" ventennio...

Forse sarebbe stato corretto guardare un attimino anche "immediatamente prima" del pernicioso ventennio, quale fosse la "situazione di partenza" degli italiani e porsi la domanda:

Forse che "prima" del ventennio """la maggior parte della popolazione italiana non aveva stumenti, né possibilità per farsi un'opinione articolata""" come tu dici??

La domanda è importante, perché se la risposta fosse "SI LI AVEVA", allora si potrebbe accusare il fascismo di aver tolto una possibilità, uno strumento già in possesso della gente e quindi aver compiuto un atto di oscurantismo (così come sembra tu voglia illuminare la questione), Se invece la risposta fosse "NO NON LI AVEVA", allora al perfido ventennio non si potrebbe imputare alcuna angheria, ed il tuo discorso apparirebbe strumentale e niente affatto sereno ed equilibrato...

Che ti pare?

guarda che stai montando un caso dove non c'è, attribuendomi una tesi che non ho formulato affatto:

io ho parlato del Ventennio perché Hakim ha chiamato in causa il fascismo, sostenendo che appena prima del 25 aprile la massa degli italiani sarebbe stata "fascista";

siccome all'avvento del fascismo la gran massa degli italiani era semianalfabeta, viveva in centri rurali e proveniva da una storia sociale ed istituzionale che non consentiva raffronti, né verosimile comprensione delle conseguenze che la politica del regime avrebbe potuto comportare, quell'opinione pubblica aveva del fascismo una nozione assai approssimativa, e quindi quella specie di consenso plebiscitario anteguerra va inteso per quello che era, con tutte le sue sfumature di grigio;

poi, quando i sudditi in armi e le loro famiglie hanno cominciato a sperimentare sulla loro pelle cosa significasse essere gettati in un'avventura bellica inconcludente e folle, sotto il comando della classe dirigente più corrotta, incompetente e meschina che questo paese abbia mai avuto, l'idem sentire è molto cambiato.

36
Lucio Musto
Lucio Musto
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Signora Pazza, lei è impagabile!!! Il 25 Aprile può davvero essere  la festa di tutti gli Italiani? - Pagina 2 274731 Il 25 Aprile può davvero essere  la festa di tutti gli Italiani? - Pagina 2 274731 Il 25 Aprile può davvero essere  la festa di tutti gli Italiani? - Pagina 2 274731

(e mi sa che in quanto a grandi strateghi... non è che stiamo migliorando molto!)

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Lucio Musto
Lucio Musto
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
@ magonzo

perso collegamento ADSL persa la mia risposta.
Ora devo uscire. Commenterò stanotte. Scusami

38
Lucio Musto
Lucio Musto
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
@ Magonzo



- Tranquillo, non tento di montare nessun “caso” di nessun tipo!
- Mi era solo parso, ma se guardi bene l’ho messa in forma dubitativa, che il tuo dire fosse compromesso da un punto di partenza non buono poiché non considerando una situazione precedente portasse a delle conclusioni vane.
- Certo mi sbagliavo, e te ne chiedo scusa, ma in questo tuo nuovo intervento rilevo lo stesso vizio di impostazione del discorso, e, se permetti, vorrei spiegarmi meglio.

Ad esclusione della “conquista barbarica” cioè quella in cui un popolo invasore prende possesso per potere di un territorio ed impone leggi e gerarchie, ogni potere politico è frutto del contesto sociale che lo ha generato.
Per cui è verissimo che all’avvento del fascismo la massa degli italiani era analfabeta, contadino ed impreparato… ma quel “consenso plebiscitario” che dici, era proprio emanazione della sua volontà, per quello che tale volontà poteva esprimere!
O che credi, che oggi, quando (dicono proprio per iniziativa del fascismo) di analfabeti non ce ne sono più e gran parte della popolazione (questo per effetto della democrazia) è ghettizzata nelle città, questo popolo sia “politicamente maturo” e capace di esprimere un potere “socialmente consapevole”?... cioè di mandare a governare proprio chi dice lei (per “lei” intendo la maggioranza della popolazione), perché attui la “volontà democratica”?...
Se pensassi questo saresti davvero un ingenuo!

Sai cosa c’è di diverso fra quella massa di bifolchi illetterati, e l’odierna folla di signorini alletterati ?... solo l’informazione, o meglio, il sistema di plagio che attraverso l’informazione agisce sulle masse indecise, insicure, impreparate.
Che, fatti gli opportuni distinguo sul livello, sono sempre la stragrande maggioranza della popolazione.

Perché secondo te, si è mobilitato tutto lo schieramento politico perché Berlusconi non comprasse “La 7”?. Per problemi di informazione, non di “formazione”!

Le forme cambiano, le tecnologie pure, ma la sostanza è sostanzialmente la stessa.
E così Antonio che arringava l’urbe dalla cattedra ove aveva steso il corpo pugnalato di Cesare,
o Mussolini che urlava per radio e nei film dell’ “Istituto luce” dal balconcino di piazza Venezia, o i nostri politici sui treni, tram, navi, roulotte, televisioni e blog… fanno esattissimamente lo stesso mestiere.
Con strumenti tanto più raffinati laddove più noi “popolo bue” ci picchiamo di essere più evoluti. Lo scopo è uno solo e sempre identico: plagiarci.

Forse una sola differenza è rimasta: ed è una questione di palle.

Un tempo si trattava di montare a cavallo alla testa delle legioni ed andare in Africa.
Poi bastò mostrare i muscoli sui campi ed armare nove milioni di baionette.
Oggi basta mostrare le tette di una prezzolata e tirarsi su impasticcandosi di viagra…

E mi dispiace per l’ “idem sentire…” che dici, con buona pace della “democrazia”!

Lucio Musto 19 settembre 2012
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39
cinzia
cinzia
Viandante Storico
Viandante Storico
ReLear ha scritto:E' la Festa della Liberazione dal nazifascismo.
I Partigiani, supportati dagli Alleati, entrarono vittoriosi nelle principali città italiane, mettendo fine al tragico periodo di lutti e rovine e dando così il via al processo di liberazione dell'Italia dall'oppressione fascista.

Anche per il suo Legame con la Resistenza questa festa è stata soggetta a forti strumentalizzazioni politiche. D'altronde la faccenda è delicata visto che davvero l'Italia come Democrazia si fonda sulla Resistenza.

In questo senso secondo voi, davvero il 25 Aprile può essere senza ipocrisia la festa di tutti gli Italiani?



E il video 1. A partire da questo trovate gli altri

la mia sicuramente ho fatto....34 anni di matrimonio..quindi c è chi si è liberato e chi come me si è legato Il 25 Aprile può davvero essere  la festa di tutti gli Italiani? - Pagina 2 2504199820

40
paolo iovine
paolo iovine
Viandante Mitico
Viandante Mitico
che errore grossolano si fa a chiedersi se il 25 aprile sia la festa di tutti gli italiani; se pur con date differenti, ovunque sia passata la guerra si festeggia la sua fine.

41
Magonzo
Magonzo
Viandante Storico
Viandante Storico
sentenza ha scritto:
uhmm! due osservazioni. la prima è che il "consenso plebiscitario" al fascismo è venuto negli anni trenta, dopo una decina d'anni di propaganda incontrastata.
la seconda è che l'analfabetismo non è stato sconfitto dal fascismo, ma dalla televisione. forse qualcuno ricorderà "non è mai troppo tardi" e il maestro manzi.

io credo che per compredere il fascismo occorra leggere la storia italiana nel suo (sostanzialmente mancato) rapporto con la modernità, di paese che - come altri paesi mediterranei - ha mantenuto una struttura di rapporti sociali sostanzialmente feudali, fondati su lealtà famigliari, di prossimità o di vassallaggio in cambio di obbedienza;

il fascismo è stata la tipica espressione della reazione alla modernità sociale, anche se inevitabilmente, prima di "normalizzarsi" in senso clerical-conservatoe, ha assimilato alcuni elementi "moderni" caratteristici della sua epoca storica, come l'intervento omologatore dello stato, che ha cercato di sostituire con una specie di prefabbricato rapido alcuni processi di formazione dell'identità nazionale che altrove sono costati secoli di travaglio;

in questa prospettiva è evidente che il 25 aprile viene vissuto di una gran parte degli italiani come il trionfo di una cultura estranea e minoritaria, in quanto momentanea sconfitta di quella esperienza conservatrice, prima che la politica DC di basso profilo riassorbisse le masse conservatrici che, soprattutto al sud, costituivano il grande bacino di consenso al regime;

è paradossale l'operazione di rimozione e amnesia che la cultura revisonista opera rispetto a quella storia - con il tradimento costante e fatale nella prassi di tutti i valori espressi dall'ideologia - ma questi paradossi sono molto significativi per comprendere quanto in realtà la società italiana sia impregnata di ideologie anti-moderne e trasversali che le impediscono di comprendere se stessa e riformarsi.

42
sentenza
sentenza
Viandante Residente
Viandante Residente
la cosa che mi disturba è la falsificazione della storia attuata in puro stile orwelliano. sulle cause che hanno favorito la vittoria del fascismo non mi pronuncio: il fenomeno è estremamente complesso e difficilmente condensabile nelle poche righe di un post.
ma il consenso di massa, che pure c’è stato, è conseguenza della propaganda attuata per anni e anni senza nessuna voce contraria: la libera stampa non esisteva, i contatti con l’estero erano impediti, le voci dissenzienti venivano mandate in …. villeggiatura e l’impero era riapparso dopo 15 secoli sui colli fatali di roma. ecco come si crea il “consenso”: evitando di informare.
dire che il fascismo aveva sconfitto l’analfabetismo è dire una falsità: quindici anni dopo la fine della guerra il maestro manzi in televisione insegnava a leggere e scrivere proprio alle persone che avrebbero dovuto imparare durante il ventennio.
queste cose non debbono passare, come non deve passare l’affermazione propagandistica che ricorda che il fascismo aveva fatto anche delle cose buone. frase vera, ma valida per ogni dittatura: nello stesso periodo in cui mussolini faceva le “cose buone”, stalin ha industrializzato l’urss e hitler ha salvato l’economia tedesca.
e allora cosa facciamo: li assolviamo?

43
Magonzo
Magonzo
Viandante Storico
Viandante Storico
sentenza ha scritto:la cosa che mi disturba è la falsificazione della storia attuata in puro stile orwelliano. sulle cause che hanno favorito la vittoria del fascismo non mi pronuncio: il fenomeno è estremamente complesso e difficilmente condensabile nelle poche righe di un post.

sia la "falsificazione", sia, a suo tempo, il consenso, sono figli della stessa rimozione del conflitto che continua a connotare la società italiana;

questa rimozione è il frutto di identità socio-culturali fragili, quindi incapaci di sopportare le sollecitazioni delle dinamiche storiche senza sbriciolarsi, e perciò intrinsecamente ed intimamente conservatrici, di necessità;

l'Italia conservatrice e post-fascista, incapace di essere autenticamente borghese, moderna e liberale, "deve" rimuovere il Fascismo ed il suo senso, perché altrimenti emergerebbe la correlazione intima tra il regime e l'esenza di quella coalizione sociale e del suo modus operandi;

l'Italia "di sinistra", che allo stesso titolo manca di una classe borghese con cui confrontarsi, rimuove il Fascismo in una lettura semplificata e falsa delle realtà di classe, vedendole dove non ci sono; ma la rimozione maggiore - significativamente condivisa con l'estrema destra neo-fascista, così come il mito della Nazione Proletaria - è quella relativa al ruolo degli Amerikani e del loro patronato, che garantiva una rendita di posizione ideologica indipendentemente dalla capacità di esprimere una politica da sinistra occidentale.

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