Che Glasgow non fosse Firenze lo avevamo imparato 15 giorni fa, ma ieri gli scozzesi hanno deciso di stravincere e il destino ha voluto che la seconda lezione ce l’abbiano data a pochi giorni di distanza da un’altra dimostrazione di terzomondismo quale è stata Napoli-Juventus, probabilmente perché il contrasto fosse ancora più stridente. Il calcio italiano ne esce con le ossa rotte, stracciato, umiliato da un manipolo di scozzesi festanti e divertiti dopo che, tra andata e ritorno, stavano per tornarsene in patria con cinque goal sul groppone. Ieri sera lo Juventus Stadium sembrava una enclave, un lembo extraterritoriale di suolo italiano dove le leggi dell’odio, dei veleni, dei media che aizzano, dell’inciviltà, dell’incultura sportiva tipiche del mondo pallonaro nostrano non valevano. Cori reciproci, balli, birre, scambi di sciarpe e persino la pioggia che, in questa cornice, calzava a pennello a fungere da lavacro purificatore di tutte le scorie che ci portiamo dietro ogni volta che usciamo dall’orticello italiota e mettiamo il naso fuori di casa. E si badi bene che argomenti pretestuosi di scontro frontale li avrebbero avuti questi baldi ragazzotti, visto il modo molto poco british col quale il loro allenatore aveva accolto la sconfitta subita nella gara di andata, delirando di torti arbitrali e dossier come un Mazzarri o un Pulvirenti di casa nostra. Ma questo è un modo di ragionare che appartiene al nostro mondo, non al loro. In Italia le parole di Lennon sarebbero bastate a giustificare vetri spaccati, sassaiole o striscioni deliranti, ma anche in questo sta il k.o. tecnico che ieri sera è arrivato dal settore ospiti e che ha trasformato lo Juventus Stadium in una specie di astronave che ha volato, per una notte, altissima sopra le macerie morali e civili del calcio italiano. Dopo la partita scozzesi e italiani si saranno ubriacati assieme al Six Nations o allo Shamrock Inn di Corso Vittorio; poi stamattina sarà suonata la sveglia, avranno rimesso in valigia il loro bandierone biancoverde e avranno preso il loro aereo per Glasgow. Noi fra tre giorni siamo di nuovo in campo, contro la squadra di Pulvirenti: tornate presto a salvarci, bhoys.
Fonte: http://epyale.wordpress.com/2013/03/07/celtic-italy-5-0/
Pienamente d'accordo...
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Pienamente d'accordo...