Cogito ergo sum ( Penso dunque sono) è una delle massime filosofiche più famose ed abusate.
Pochi in realtà sono in grado di contestualizzarla e sono ancor meno le persone che la metterebbero in dubbio.
Per capirci, Cartesio arriva a questa conclusione utilizzando un metodo d'indagine modellato sul criterio dell'evidenza, ovvero un metodo che valorizza il dubbio e che in baso al peso accordato al dubbio ammette come vero solo ciò che è evidente. In base a questo metodo i sensi si rivelano inaffidabili, il copro con loro e anche molte verità scientifiche. Il pensiero no.
Infatti l'unica cosa che risulta evidente e indubitabile è il fatto stesso di avere dubbi. Se è evidente che dubito , dice Cartesio , è altrettanto evidente che penso , e quindi che esisto come sostanza pensante .
Questo è il contesto.
Ma io mi chiedo una cosa. Concretamente, cioè umanamente, non è proprio il pensare ai propri pensieri a rendere meno evidenti le cose compresa la nostra esistenza? Riflettere o peggio riflettere sui propri pensieri non rompe l'immediatezza del contatto con la realtà? Questo tipo di dubbi in realtà non si auto alimentano?
Pochi in realtà sono in grado di contestualizzarla e sono ancor meno le persone che la metterebbero in dubbio.
Per capirci, Cartesio arriva a questa conclusione utilizzando un metodo d'indagine modellato sul criterio dell'evidenza, ovvero un metodo che valorizza il dubbio e che in baso al peso accordato al dubbio ammette come vero solo ciò che è evidente. In base a questo metodo i sensi si rivelano inaffidabili, il copro con loro e anche molte verità scientifiche. Il pensiero no.
Infatti l'unica cosa che risulta evidente e indubitabile è il fatto stesso di avere dubbi. Se è evidente che dubito , dice Cartesio , è altrettanto evidente che penso , e quindi che esisto come sostanza pensante .
Questo è il contesto.
Ma io mi chiedo una cosa. Concretamente, cioè umanamente, non è proprio il pensare ai propri pensieri a rendere meno evidenti le cose compresa la nostra esistenza? Riflettere o peggio riflettere sui propri pensieri non rompe l'immediatezza del contatto con la realtà? Questo tipo di dubbi in realtà non si auto alimentano?