L’essenza dello Zen è la via del Tè, il cui modello estetico è il Wabi, concetto di povertà che sovrasta la ricchezza. Oltre al Wabi, visto come uno stato dello spirito o un luogo o un’atmosfera, un sentimento di grande semplicità, calma e dignità, un altro concetto affine è il “Sabi“, cioè antico ed elegante, pace interiore e semplicità che proviene dal possesso di un oggetto utilizzato e riutilizzato da molto tempo dagli antenati e che porta il segno non solo del passaggio del tempo, ma anche degli uomini che l’hanno creato e posseduto. L’essenza del Wabi e Sabi è la ricerca della verità, della virtù e della bellezza; un altro concetto similare è lo Shibui o serena oscurità, che è rilassante e pacifica ed invita alla riflessione e alla meditazione. Conclude questi concetti lo Yugen, che è eleganza (il suo simbolo è un bianco uccello con in becco un fiore). Lo Yugen può essere compreso dalla mente, ma non espresso con parole e può essere suggerito dalla vista di una piccola nuvola che oscura parzialmente la luna, oppure dalla foschia autunnale che colpisce le fiammanti foglie di boschi montagnosi.
Tutte queste qualità devono trovarsi in un modo più o meno evidente in un bonsai o un suiseki e per fare comprendere a voi lettori come possono essere espressi in un bonsai tutti questi concetti insieme
Un bonsai non è semplicemente una pianta. È una filosofia, un simbolo d’armonica condivisione con la natura. È un essere vivente sul quale vanno riversate tante attenzioni. Alcuni ritengono che per curarne uno sia necessario essere sereni con se stessi, in armonia con la natura.
A voi piacciono?
Avete mai provato a farne uno o anche solo a coltivarlo?