Con la solennità di un imperatore romano un asinaio, col suo scettro in mano, guidava i suoi due asini; uno di spugne carico, si muoveva velocemente: l'altro, carico di sale, stentava il passo, come se camminasse sulle noci.
E va per valli, e va per strade e monti, le brave bestie arrivano finalmente al guado d'un torrente, che a piedi asciutti non si passa mai.
Il buon uomo, che fa senza anche dei ponti, salito in groppa a quello delle spugne, com'era naturale, caccia davanti l'asino del sale.
Questo, volendo far di propria testa, dopo giri e rigiri entra in un gorgo così fondo, che quasi mi ci resta. Ma a furia di sgambetti, in quella piena la bestia fece in modo, che non sentì più peso sulla schiena. Tutto il suo sale s'era sciolto in brodo.
Supponendo anche lui d'uscir d'affanno, mastro spugnaio volle far lo stesso, a guisa delle pecore che ciò che l'una fa e l'altre fanno.
Entra nel fiume fino che gli giunge l'acqua alle orecchie e vi bevvero in tre, il mulattiero, l'asino e le spugne. Ma queste spugne, ahimè! fatte per il troppo ber troppo pesanti, resero il bel servizio di tirare la bestia in precipizio.
Bestia e padrone vi sarebbero morti e senza remissione, se non li soccorrevano anime buone.
A noi basta aver visto a nostra vera istruzïone morale, che se tutti fanno le cose nello stesso modo, si casca in fondo e ci si perde il sale.
Cosa si può dedurre da questa favola?
A parte il fatto che La Fontaine era spietato, ovviamente.
E va per valli, e va per strade e monti, le brave bestie arrivano finalmente al guado d'un torrente, che a piedi asciutti non si passa mai.
Il buon uomo, che fa senza anche dei ponti, salito in groppa a quello delle spugne, com'era naturale, caccia davanti l'asino del sale.
Questo, volendo far di propria testa, dopo giri e rigiri entra in un gorgo così fondo, che quasi mi ci resta. Ma a furia di sgambetti, in quella piena la bestia fece in modo, che non sentì più peso sulla schiena. Tutto il suo sale s'era sciolto in brodo.
Supponendo anche lui d'uscir d'affanno, mastro spugnaio volle far lo stesso, a guisa delle pecore che ciò che l'una fa e l'altre fanno.
Entra nel fiume fino che gli giunge l'acqua alle orecchie e vi bevvero in tre, il mulattiero, l'asino e le spugne. Ma queste spugne, ahimè! fatte per il troppo ber troppo pesanti, resero il bel servizio di tirare la bestia in precipizio.
Bestia e padrone vi sarebbero morti e senza remissione, se non li soccorrevano anime buone.
A noi basta aver visto a nostra vera istruzïone morale, che se tutti fanno le cose nello stesso modo, si casca in fondo e ci si perde il sale.
Cosa si può dedurre da questa favola?
A parte il fatto che La Fontaine era spietato, ovviamente.