C'era una volta un vecchio mugnaio, padre d'un figlioletto sui quindici anni o giù di lì.
Essi un giorno decisero di andare al mercato a vendere un loro somarello, e perché fosse fresco e si potesse vendere a prezzo più alto, decisero di portarlo legato ad un asta, come si fa con gli agnelli. La gente che incontravano rideva di quella scena “Oh che cosa buffa ! Due uomini che portano un asino ! Dei tre la più gran bestia non è quella che sembra”.
Il vecchio, persuaso dal dire di quei passanti, drizza la bestia in piedi e se la caccia avanti. Monta il fanciullo sull'asino e vanno oltre un pezzetto, quand'ecco tre mercanti gridare con dispetto “È bello che tu vada sull'asino e che al passo cammini un vecchierello?”
Il mugnaio allora fa scendere il ragazzo, monta al suo posto, e avanti. Quand'ecco tre ragazze dire “ Che padre snaturato ! Lui in groppa all'asino ed il figlio a piedi nella polvere! “
Il mugnaio allora fa salire in groppa all'asino anche il figlio, ma non possa molto che altri passanti dicono “ Ma si può ! Devono venderlo o accopparlo quell'asino? Se dura un po', dell'asino non resterà che il cuoio..."
Allora padre e figlio smontano dalla sella entrambi e lasciano l'asino camminare da solo liberamente. Ma i commenti dei passanti non mancano “ Oh che cosa stravagante, due uomini che vanno a piedi e e un asino che va in carrozza! Oh che bel terzetto d'asini! “
Allora disse il mugnaio " Asino son io che do retta alla gente. Ma d'ora in poi farò di testa mia!”
Giunsero al mercato e vendettero l'asino ad un buon prezzo.
Ogni volta che qualcuno fa qualcosa, ci sono persone che commentano convinte di saper fare di meglio. Per ogni nostra azione può scatenarsi il pettegolezzo, sempre incentrato su errori, mancanze o su qualcosa di cui scandalizzarsi. L'altro è un'idiota in errore. Ma chi siamo noi?
Mai notato tutto questo?
E per molti non farsi condizionare dalle voci, ed imparare che non siamo al mondo per dimostrare nulla al tribunale degli altri è un percorso. La cosa strana è che, nel momento in cui davvero non ci si fa condizionare da queste voci, e si impara a colpire, il tribunale degli altri cessa di avere il coraggio di giudicare, perchè ha potere solo sui chi lo teme e non ha altri capi d'accusa che la paura che l'imputato ha delle sue sentenze.
Io ci vedo questo.
Essi un giorno decisero di andare al mercato a vendere un loro somarello, e perché fosse fresco e si potesse vendere a prezzo più alto, decisero di portarlo legato ad un asta, come si fa con gli agnelli. La gente che incontravano rideva di quella scena “Oh che cosa buffa ! Due uomini che portano un asino ! Dei tre la più gran bestia non è quella che sembra”.
Il vecchio, persuaso dal dire di quei passanti, drizza la bestia in piedi e se la caccia avanti. Monta il fanciullo sull'asino e vanno oltre un pezzetto, quand'ecco tre mercanti gridare con dispetto “È bello che tu vada sull'asino e che al passo cammini un vecchierello?”
Il mugnaio allora fa scendere il ragazzo, monta al suo posto, e avanti. Quand'ecco tre ragazze dire “ Che padre snaturato ! Lui in groppa all'asino ed il figlio a piedi nella polvere! “
Il mugnaio allora fa salire in groppa all'asino anche il figlio, ma non possa molto che altri passanti dicono “ Ma si può ! Devono venderlo o accopparlo quell'asino? Se dura un po', dell'asino non resterà che il cuoio..."
Allora padre e figlio smontano dalla sella entrambi e lasciano l'asino camminare da solo liberamente. Ma i commenti dei passanti non mancano “ Oh che cosa stravagante, due uomini che vanno a piedi e e un asino che va in carrozza! Oh che bel terzetto d'asini! “
Allora disse il mugnaio " Asino son io che do retta alla gente. Ma d'ora in poi farò di testa mia!”
Giunsero al mercato e vendettero l'asino ad un buon prezzo.
Ogni volta che qualcuno fa qualcosa, ci sono persone che commentano convinte di saper fare di meglio. Per ogni nostra azione può scatenarsi il pettegolezzo, sempre incentrato su errori, mancanze o su qualcosa di cui scandalizzarsi. L'altro è un'idiota in errore. Ma chi siamo noi?
Mai notato tutto questo?
E per molti non farsi condizionare dalle voci, ed imparare che non siamo al mondo per dimostrare nulla al tribunale degli altri è un percorso. La cosa strana è che, nel momento in cui davvero non ci si fa condizionare da queste voci, e si impara a colpire, il tribunale degli altri cessa di avere il coraggio di giudicare, perchè ha potere solo sui chi lo teme e non ha altri capi d'accusa che la paura che l'imputato ha delle sue sentenze.
Io ci vedo questo.