Finalmente finiti gli Europei, si spera che per un po’ ci sia risparmiato lo straziante caravanserraglio dei giornalisti e dei commentatori sportivi. Non è chiaro come un paese civile possa sopportare autentici analfabeti come Varriale, Mazzocchi, l’oca giuliva e logorroica Ferrari, il deamicisiano Failla, Franco Lauro e quella specie di marcantonio che si mangia metà delle parole e di cui ora mi sfugge il nome, senza seppellirli tutti sotto un oceano di risate o di pernacchie. I commentatori delle partite, D’Amico soprattutto, hanno raggiunto livelli di surrealismo che nemmeno il Samuel Beckett dei tempi migliori si è mai sognato. Comunque, secondo me, quello di gran lunga peggiore di tutti è il baffuto Bartoletti, quando ti guarda con quello sguardo ammiccante come a dire “Vieni di là, caro, che ti devo dire una cosetta”, e intanto sgancia una banalitа e una frase fatta dietro l’altra, senza perdere l’occasione di mettere in mostra la sua crassa ignoranza. L’insipido e retorico Cucci a confronto pare Montanelli. Davvero è questo il livello della categoria che rappresenta i vicecampioni d’Europa? E non ho parlato della carta stampata, altrimenti…
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