NinfaEco ha scritto:
Intendo dire che troppi in rete impersonano l'identità che vorrebbero avere.
In genere non è una scelta istantanea e consapevole. Avviene a partire da feed back positivi ricevuti. Progressivamente questa identità si sovrappone alla propria, e si perde la consapevolezza della differenza. Il virtuale diventa il terreno in cui la persona agisce attraverso questo golem ( chiamiamolo falso sé, credo sia il termine più corretto). Ogni virtù del golem è propria. Ogni ferita al golem è propria. Se il golem dovesse rivelarsi per il pupazzo di fango che è, sarebbe la persona che lo ha impastato a sentirsi distrutta.
Queste persone allora diventano aggressive, per evitare che questo accada e usano tutti gli strumenti che il virtuale fornisce per difenderlo ( difendersi). Nel farlo sferrano attacchi anche reali ad altre persone, non distinguendo più la differenza tra le due cose.
Perché il golem ha certe fattezze? Credo che esse costituiscano l'ideale dell'io di queste persone e che lette al negativo rivelino con precisione le loro ferite.
Se il ruolo del mod è esplicito, il golem è occulto. Lo hai di fronte senza saperlo. Non solo, il golem ( la persona nascosta e mascherata) ha paura e quindi è cattivo.
Ora mi e' chiaro. Ma credo che qui siamo già in territorio patologico, perche se una persona investe tutta se stessa nella scena virtuale, vuol dire che dal mondo rele riceve ben poche carezze e riconocsimento. E se non riesce a farlo è perche c'e' gia qualcosa che non va.
L'ideale, credo, sarebbe poortare nel web quello che si è nella realtà, senza rinunce che non siano un pò di autocontrollo, e li avere una risonanza in più di ciò che si va cercando per sentirsi realizzati, completi e sereni.
Con i vantaggi a cui ho gia accennato, cioè la possibilità di modularsi e rimodellarsi.
NinfaEco ha scritto: musicante di brema ha scritto:
Dovrebbe essere una tappa? Non credo. Chi arriva a certe dipendenze totali non ha speranza di uscita a meno che un cataclisma rovesci davvero la sua vita. E non si tratta di cosa probabile.
Si, è vero. Se si arriva a certi livelli è dura cambiare.
Però credo profondamente nella capacità dell'essere uimano di trasformare se stesso.
Ho bisogno di crederci, lo confesso... o troverei la vita di una crudeltà insostenibile
Trasformare? Per questo ci vuole la pietra filosofale o una rinascita.
Parlerei di un adattamento ad un livello superiore, piuttosto.
Il segreto sta nel guardarsi attorno e cercare il luogo, e le persone, con cui scambiarsi carezze costruttive, che in qualche modo soddisfino le esigenze primarie inconsapevoli.
E' il principio di piacere. Tanto vivo in Freud come in Epicuro. Poi ognuno trova il suo sentiero, o almeno lo cerca, oppure si illude di averlo trovato, o non lo troverà mai e allora cercherà di sottrasi in qualche modo giustificato alla valle di lacrime.
Magari col sacrificio, con la temerarietà inutile, con la guida contromano, con la Nutella o l'alcol, o l'eroina e l'abuso di psicofarmaci, o di analgesici e anestetizzanti di vario tipo, come il gioco o il sesso compulsivo.