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Le potenzialità psicopatologiche della Rete

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musicante di brema
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Viandante Affezionato
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NinfaEco ha scritto: Si, è vero. Se si arriva a certi livelli è dura cambiare. Però credo profondamente nella capacità dell'essere uimano di trasformare se stesso. Ho bisogno di crederci, lo confesso... o troverei la vita di una crudeltà insostenibile imbarazzo

I miracoli accadono. Basta sapersi mettere in ricezione...è questa la difficoltà.

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NinfaEco
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Viandante Ad Honorem
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musicante di brema ha scritto:
NinfaEco ha scritto: Si, è vero. Se si arriva a certi livelli è dura cambiare. Però credo profondamente nella capacità dell'essere uimano di trasformare se stesso. Ho bisogno di crederci, lo confesso... o troverei la vita di una crudeltà insostenibile imbarazzo

I miracoli accadono. Basta sapersi mettere in ricezione...è questa la difficoltà.

Sì, lo rende difficile proprio il rapporto distorto con quel qualcosa che deriva dal malessere della persona e lo mantiene in essere. Se nella chiusura c'è almeno uno spiffero, c'è speranza

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musicante di brema
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Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
NinfaEco ha scritto:Sì, lo rende difficile proprio il rapporto distorto con quel qualcosa che deriva dal malessere della persona e lo mantiene in essere. Se nella chiusura c'è almeno uno spiffero, c'è speranza

Esiste anche il destino. Se una persona deve percorrere un sentiero e non un altro, QUEL sentiero e non un altro, allora non c'è uscita.

Ecco perchè ho parlato di "ricezione" ai miracoli...intendendo per "miracolo" l'imprevisto dirompente che uno non potrebbe mai sperare e dal quale si lascia interiormente rapire...quello che i cattolici chiamerebbero anche "la provvidenza", il messaggio personale che discende a te da un altro mondo.

ma non tutti lo comprendono. E se non lo comprendono allora significa che devono perdersi nel loro sentiero stretto.

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Aleister
Aleister
Viandante Storico
Viandante Storico
Ho notato che in questo interessante scambio di monologhi, gli autori o i presunti tali (chè si ritenessero scriventi e scriventi qualcosa di "proprio" allora sì che si entrerebbe nel cuore del patologico), analizzano, sentenziano sulla rete come se essi stessi non fossero coinvolti da dinamiche patologiche. Si parla di dipendenza, di varie forme di alienazione e passano la "loro" vita(?) a confermare un'identità farlocca costituita dall'attaccamento ad una manciata di opinioncine, mai sfiorati da alcun dubbio di essere per primi ed incurabilmente la vittime delle presunte patologie che vanamente tentano di esorcizzare attraverso una cura peggiore dl male.

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musicante di brema
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Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Aleister ha scritto:mai sfiorati da alcun dubbio di essere per primi ed incurabilmente la vittime delle presunte patologie che vanamente tentano di esorcizzare attraverso una cura peggiore dl male.
Per quanto mi riguarda non lo credo. Uso il PC per lavoro e ogni tanto stacco e mi rilasso partecipando a varii fora, a vario titolo: argomenti d'interesse, divertimento, qualche sfogo politico, chiacchiere amichevoli... Ma al di là di questo ho una vita, una famiglia, altri interessi. Solo una volta mi capitò di attribuire al computer, anni fa, un valore oltrepassante ogni altro: m'innamorai perdutamente di un utente, un'esperienza di un'intensità senza pari.

Fu esperienza psicopatologica? Forse...ma se devo giudicare in base a ciò che mi scatenò dentro credo che la consiglierei a chiunque. party

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Aleister
Aleister
Viandante Storico
Viandante Storico
musicante di brema ha scritto:
Aleister ha scritto:mai sfiorati da alcun dubbio di essere per primi ed incurabilmente la vittime delle presunte patologie che vanamente tentano di esorcizzare attraverso una cura peggiore dl male.

Per quanto mi riguarda non lo credo. Uso il PC per lavoro e ogni tanto stacco e mi rilasso partecipando a varii fora, a vario titolo: argomenti d'interesse, divertimento, qualche sfogo politico, chiacchiere amichevoli... Ma al di là di questo ho una vita, una famiglia, altri interessi. Solo una volta mi capitò di attribuire al computer, anni fa, un valore oltrepassante ogni altro: m'innamorai perdutamente di un utente, un'esperienza di un'intensità senza pari.

Fu esperienza psicopatologica? Forse...ma se devo giudicare in base a ciò che mi scatenò dentro credo che la consiglierei a chiunque. party

Nessun motivo per non credere al tuo non crederlo, per carità. Eppure è curioso come la risposta che hai dato sia praticamente la fotocopia di quella di infiniti (sfiniti) ut-enti ai quali viene fatto notare un utilizzo compulsivo delle postate. Tutti lo usano "per lavoro" e solo saltuariamente e con molto equilibrio si rilassano partecipando a qualche discussione. Perchè ovviamente tutti hanno "una vita" ed interessi appaganti. Ogni tanto una storiellina amorosa con qualche fantasma regala una rimescolata alle sabbie (im)mobili dell'eros, un brividino, "una vogliuzza al giorno, una per il giorno ed una per la notte, purchè non faccia male alla salute" su cui ironizzava Nietzsche.

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musicante di brema
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Viandante Affezionato
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Aleister ha scritto: Nessun motivo per non credere al tuo non crederlo, per carità. Eppure è curioso come la risposta che hai dato sia praticamente la fotocopia di quella di infiniti (sfiniti) ut-enti ai quali viene fatto notare un utilizzo compulsivo delle postate. Tutti lo usano "per lavoro" e solo saltuariamente e con molto equilibrio si rilassano partecipando a qualche discussione. Perchè ovviamente tutti hanno "una vita" ed interessi appaganti. Ogni tanto una storiellina amorosa con qualche fantasma regala una rimescolata alle sabbie (im)mobili dell'eros, un brividino, "una vogliuzza al giorno, una per il giorno ed una per la notte, purchè non faccia male alla salute" su cui ironizzava Nietzsche.

Mah...cosa dicano gli altri utenti non so...so quel che riguarda me. E quello che ho riferito risponde a verità. Non concordo sul tuo: "purchè non faccia male alla salute"....la mia natura ardente e impulsiva non si è mai adagiata su facili cuscini se opportunamente sollecitata ed è sempre stata disponibile a esporsi in prima persona sia nel virtuale che nel reale...sempre. Non so se si possa dire lo stesso di altri...prudentemente e saggiamente preoccupati di non divenire oggetto di "brecce" pericolose a danno della fortezza che si sono costruiti intorno

. Dunque...ciascuno si difende (o sei espone) come può e sa dal (e al) nuovo che può irrompere nella sua vita a titolo di amicizia o altro.

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Aleister
Aleister
Viandante Storico
Viandante Storico
musicante di brema ha scritto:
Aleister ha scritto: Nessun motivo per non credere al tuo non crederlo, per carità. Eppure è curioso come la risposta che hai dato sia praticamente la fotocopia di quella di infiniti (sfiniti) ut-enti ai quali viene fatto notare un utilizzo compulsivo delle postate. Tutti lo usano "per lavoro" e solo saltuariamente e con molto equilibrio si rilassano partecipando a qualche discussione. Perchè ovviamente tutti hanno "una vita" ed interessi appaganti. Ogni tanto una storiellina amorosa con qualche fantasma regala una rimescolata alle sabbie (im)mobili dell'eros, un brividino, "una vogliuzza al giorno, una per il giorno ed una per la notte, purchè non faccia male alla salute" su cui ironizzava Nietzsche.

Mah...cosa dicano gli altri utenti non so...so quel che riguarda me. E quello che ho riferito risponde a verità. Non concordo sul tuo: "purchè non faccia male alla salute"....la mia natura ardente e impulsiva non si è mai adagiata su facili cuscini se opportunamente sollecitata ed è sempre stata disponibile a esporsi in prima persona sia nel virtuale che nel reale...sempre. Non so se si possa dire lo stesso di altri...prudentemente e saggiamente preoccupati di non divenire oggetto di "brecce" pericolose a danno della fortezza che si sono costruiti intorno

. Dunque...ciascuno si difende (o sei espone) come può e sa dal (e al) nuovo che può irrompere nella sua vita a titolo di amicizia o altro.

Una natura ardente e impulsiva non dovrebbe necessitare di sollecitazioni, men che mai pure "opportune" ( e riecco invece saltar fuori il "purchè non faccia male alla salute"). Ho, permettimelo, qualche dubbio sulla distinzione tra gli "arroccati" in posizioni autodifensive dall'irruzione del "nuovo" ed il coraggio di chi si espone in prima persona. In quanto è forse proprio la presunzione di essere una "prima persona", un soggetto altro da un insieme accidentale di determinismi e contenuti psicologici mai "nostri" nè "noi", un'abitudine a rispondere al "nuovo" secondo quell'insieme di memorie e convenzioni grammaticali de-finite "io" a costituire la più radicale (auto)difesa. Difesa dallo sguardo lucido che impietosamente scandaglia l'insussistenza di ogni volere e valore personali, mettendone in luce la natura meschinamente interessata, assoggettata ad un "perchè". Elusione assoluta di ogni irruzione del nuovo...

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NinfaEco
NinfaEco
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Aleister ha scritto:Ho notato che in questo interessante scambio di monologhi, gli autori o i presunti tali (chè si ritenessero scriventi e scriventi qualcosa di "proprio" allora sì che si entrerebbe nel cuore del patologico), analizzano, sentenziano sulla rete come se essi stessi non fossero coinvolti da dinamiche patologiche. Si parla di dipendenza, di varie forme di alienazione e passano la "loro" vita(?) a confermare un'identità farlocca costituita dall'attaccamento ad una manciata di opinioncine, mai sfiorati da alcun dubbio di essere per primi ed incurabilmente la vittime delle presunte patologie che vanamente tentano di esorcizzare attraverso una cura peggiore dl male.

Grave errore Aleister.
Io parlo a partire da un mio coinvolgimento, avendo vissuto l'esoerienza della rete con vari livelli di consapevolezza che se vuoi posso raccontare e avendo incontrato in questo viaggio soggetti profondamente disturbati.
Credo che nelle mie parole sie evidente.
Non solo: più volte ho ribadito il fatto che non punto il dito. Non credo che questo assomigli al sentenziare.
Invece credo che renda un dialogo un monologo il non saper ascoltare fischio

Comunque lo sai, mi piaci così: tetro, satanico e assolutista.
Ti ho quotato smontando la tua affascinante proiezione su di me,
solo per restituire alle mie parole il senso che gli ho conferito io.
Comunque ammetto che era esteticamente notevole.
Al Macbeth gli faceva una pippa. rotolarsi dal ridere

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Aleister
Aleister
Viandante Storico
Viandante Storico
NinfaEco ha scritto:
Aleister ha scritto:Ho notato che in questo interessante scambio di monologhi, gli autori o i presunti tali (chè si ritenessero scriventi e scriventi qualcosa di "proprio" allora sì che si entrerebbe nel cuore del patologico), analizzano, sentenziano sulla rete come se essi stessi non fossero coinvolti da dinamiche patologiche. Si parla di dipendenza, di varie forme di alienazione e passano la "loro" vita(?) a confermare un'identità farlocca costituita dall'attaccamento ad una manciata di opinioncine, mai sfiorati da alcun dubbio di essere per primi ed incurabilmente la vittime delle presunte patologie che vanamente tentano di esorcizzare attraverso una cura peggiore dl male.

Grave errore Aleister.
Io parlo a partire da un mio coinvolgimento, avendo vissuto l'esoerienza della rete con vari livelli di consapevolezza che se vuoi posso raccontare e avendo incontrato in questo viaggio soggetti profondamente disturbati.
Credo che nelle mie parole sie evidente.
Non solo: più volte ho ribadito il fatto che non punto il dito. Non credo che questo assomigli al sentenziare.
Invece credo che renda un dialogo un monologo il non saper ascoltare fischio

Comunque lo sai, mi piaci così: tetro, satanico e assolutista.
Ti ho quotato smontando la tua affascinante proiezione su di me,
solo per restituire alle mie parole il senso che gli ho conferito io.
Comunque ammetto che era esteticamente notevole.
Al Macbeth gli faceva una pippa. rotolarsi dal ridere

Excusatio non petita, accusatio manifesta. Grave errore Ninfa. Hai smontato la tua proiezione di quella che hai interpretato come una (mia) proiezione su di (te).

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An Boum
An Boum
Viandante Storico
Viandante Storico
Aleister ha scritto:Ho notato che in questo interessante scambio di monologhi, gli autori o i presunti tali (chè si ritenessero scriventi e scriventi qualcosa di "proprio" allora sì che si entrerebbe nel cuore del patologico), analizzano, sentenziano sulla rete come se essi stessi non fossero coinvolti da dinamiche patologiche. Si parla di dipendenza, di varie forme di alienazione e passano la "loro" vita(?) a confermare un'identità farlocca costituita dall'attaccamento ad una manciata di opinioncine, mai sfiorati da alcun dubbio di essere per primi ed incurabilmente la vittime delle presunte patologie che vanamente tentano di esorcizzare attraverso una cura peggiore dl male.

L'avevo notata anch'io l'astrarsi da osservatrici ...quello di cui parlate, anche se in misure molto diverse, riguarda tutti.

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NinfaEco
NinfaEco
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Aleister ha scritto:
Excusatio non petita, accusatio manifesta. Grave errore Ninfa. Hai smontato la tua proiezione di quella che hai interpretato come una (mia) proiezione su di (te).

Mitico Le  potenzialità psicopatologiche della Rete - Pagina 3 274731


FragolinaBoumBum ha scritto:
L'avevo notata anch'io l'astrarsi da osservatrici ...quello di cui parlate, anche se in misure molto diverse, riguarda tutti.

Non me. Funziono diversamente. Non so perchè. Ma ne porto i segni.
Incredibile, ma vero.

63
stephanie plum
stephanie plum
Viandante Residente
Viandante Residente
musicante di brema ha scritto:

Fu esperienza psicopatologica? Forse...ma se devo giudicare in base a ciò che mi scatenò dentro credo che la consiglierei a chiunque. party

concordo e anche io la consiglio un volta nella vita. E' un'esperienza unica e irripetibile, e probabilmente è cosi intensa perchè si immagina e idealizza l'altro in funzione del nostro sogno.
Se vi capita lasciatevi coinvolgere senza resistenze e senza illusioni, vivete appieno l'intensità delle emozioni che vi dà una liaison virtuale, l'importante è non dimenticare mai che finirà. party (quasi sempre)



Ultima modifica di stephanie plum il Dom 21 Ott 2012 - 17:14 - modificato 1 volta.

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musicante di brema
musicante di brema
Viandante Affezionato
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stephanie plum ha scritto:concordo e anche io la consiglio un volta nella vita. E' un'esperienza unica e irripetibile, e probabilmente è cosi intensa perchè si immagina e idealizza l'altro in funzione del nostro sogno. Se vi capita lasciatevi coinvolgere senza resistenze e senza illusioni, vivete appieno l'intensità delle emozioni che vi dà una liaison virtuale, l'importante è non dimenticare mai che finirà. party (quasi sempre)

Lo strano è quando, pur avendo constatato che il soggetto in questione è ben diverso da come si autodipinge, i sentimenti non perdono d'intensità. Allora non è più la proiezione di un "sogno", ma qualcosa che va oltre a questo.

Forse qualcosa che quel sogno lo trascende.

65
stephanie plum
stephanie plum
Viandante Residente
Viandante Residente
musicante di brema ha scritto:
stephanie plum ha scritto:concordo e anche io la consiglio un volta nella vita. E' un'esperienza unica e irripetibile, e probabilmente è cosi intensa perchè si immagina e idealizza l'altro in funzione del nostro sogno. Se vi capita lasciatevi coinvolgere senza resistenze e senza illusioni, vivete appieno l'intensità delle emozioni che vi dà una liaison virtuale, l'importante è non dimenticare mai che finirà. party (quasi sempre)

Lo strano è quando, pur avendo constatato che il soggetto in questione è ben diverso da come si autodipinge, i sentimenti non perdono d'intensità. Allora non è più la proiezione di un "sogno", ma qualcosa che va oltre a questo.

Forse qualcosa che quel sogno lo trascende.

nuovamente concordo, il primo momento è di disillusione e delusione perchè il sogno non era quello ma è li' che subentra immediatamente la psiche e modifica e adegua alla realtà quello che ci immaginavamo e tutto torna intenso e coinvolgente come prima ..

66
musicante di brema
musicante di brema
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
stephanie plum ha scritto: nuovamente concordo, il primo momento è di disillusione e delusione perchè il sogno non era quello ma è li' che subentra immediatamente la psiche e modifica e adegua alla realtà quello che ci immaginavamo e tutto torna intenso e coinvolgente come prima ..

No. Spesso i sentimenti sono contrastanti poichè la verità non è mai univoca e uno non può mai mentire del tutto su di sè: c'è una parte di vero e una di falso. Sceverare l'uno dall'altro è rivelatore ed essenziale a comporre il quadro veritiero. La psiche non aggiusta nulla, semplicemente prende lucidamente atto della realtà delle cose.

A quel punto, a quadro completo, ci s'interroga sui propri sentimenti e il loro eventuale cambiamento. Se si trattava di un'infatuazione, fuoco di paglia ogni cosa rientra nei ranghi. Altrimenti....altre sono le considerazioni.

67
An Boum
An Boum
Viandante Storico
Viandante Storico
O, semplicemente, c'è un limite di cessagine oltre il quale non si riesce ad andare anche con tutta la buona volontà Sorriso Scemo

68
stephanie plum
stephanie plum
Viandante Residente
Viandante Residente
Le  potenzialità psicopatologiche della Rete - Pagina 3 214252

69
musicante di brema
musicante di brema
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
FragolinaBoumBum ha scritto:O, semplicemente, c'è un limite di cessagine oltre il quale non si riesce ad andare anche con tutta la buona volontà Sorriso Scemo

Chissà...

70
NinfaEco
NinfaEco
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Sorriso Scemo Mi state ispirando un topic lo sapete?


rotolarsi dal ridere non dite "noooo"..... ormai è troppo tardi


http://www.lavalledelleco.net/t6854-sentimenti-in-rete-noi-l-amore-e-internet#173752


P.s.

Ho riportato i vostri scambi avvenuti qui perchè era un bell'argomento di cui parlare,
spero di un avervi offeso nascondersi

71
stephanie plum
stephanie plum
Viandante Residente
Viandante Residente
NinfaEco ha scritto: Sorriso Scemo Mi state ispirando un topic lo sapete?


rotolarsi dal ridere non dite "noooo"..... ormai è troppo tardi


http://www.lavalledelleco.net/t6854-sentimenti-in-rete-noi-l-amore-e-internet#173752


P.s.

Ho riportato i vostri scambi avvenuti qui perchè era un bell'argomento di cui parlare,
spero di un avervi offeso nascondersi


te lo giuro ninfa .. me l'aspettavo !
questo è sempre stato argomento di tutti i forum dove o se ne è già parlato o se ne parlerà .
però da me non avrai una parola di più, anche perchè parlavo di un'amica .. Sorriso Scemo

72
NinfaEco
NinfaEco
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
cool Ok

( Il tema è un ever green. Però il modo in cui ne parlavate voi era diverso dal solito)

73
doctor faust
doctor faust
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
NinfaEco ha scritto:


Intendo dire che troppi in rete impersonano l'identità che vorrebbero avere.

In genere non è una scelta istantanea e consapevole. Avviene a partire da feed back positivi ricevuti. Progressivamente questa identità si sovrappone alla propria, e si perde la consapevolezza della differenza. Il virtuale diventa il terreno in cui la persona agisce attraverso questo golem ( chiamiamolo falso sé, credo sia il termine più corretto). Ogni virtù del golem è propria. Ogni ferita al golem è propria. Se il golem dovesse rivelarsi per il pupazzo di fango che è, sarebbe la persona che lo ha impastato a sentirsi distrutta.
Queste persone allora diventano aggressive, per evitare che questo accada e usano tutti gli strumenti che il virtuale fornisce per difenderlo ( difendersi). Nel farlo sferrano attacchi anche reali ad altre persone, non distinguendo più la differenza tra le due cose.
Perché il golem ha certe fattezze? Credo che esse costituiscano l'ideale dell'io di queste persone e che lette al negativo rivelino con precisione le loro ferite.
Se il ruolo del mod è esplicito, il golem è occulto. Lo hai di fronte senza saperlo. Non solo, il golem ( la persona nascosta e mascherata) ha paura e quindi è cattivo.

Ora mi e' chiaro. Ma credo che qui siamo già in territorio patologico, perche se una persona investe tutta se stessa nella scena virtuale, vuol dire che dal mondo rele riceve ben poche carezze e riconocsimento. E se non riesce a farlo è perche c'e' gia qualcosa che non va.

L'ideale, credo, sarebbe poortare nel web quello che si è nella realtà, senza rinunce che non siano un pò di autocontrollo, e li avere una risonanza in più di ciò che si va cercando per sentirsi realizzati, completi e sereni.
Con i vantaggi a cui ho gia accennato, cioè la possibilità di modularsi e rimodellarsi.

NinfaEco ha scritto:
musicante di brema ha scritto:

Dovrebbe essere una tappa? Non credo. Chi arriva a certe dipendenze totali non ha speranza di uscita a meno che un cataclisma rovesci davvero la sua vita. E non si tratta di cosa probabile.

Si, è vero. Se si arriva a certi livelli è dura cambiare.
Però credo profondamente nella capacità dell'essere uimano di trasformare se stesso.
Ho bisogno di crederci, lo confesso... o troverei la vita di una crudeltà insostenibile imbarazzo

Trasformare? Per questo ci vuole la pietra filosofale o una rinascita.
Parlerei di un adattamento ad un livello superiore, piuttosto.

Il segreto sta nel guardarsi attorno e cercare il luogo, e le persone, con cui scambiarsi carezze costruttive, che in qualche modo soddisfino le esigenze primarie inconsapevoli.
E' il principio di piacere. Tanto vivo in Freud come in Epicuro. Poi ognuno trova il suo sentiero, o almeno lo cerca, oppure si illude di averlo trovato, o non lo troverà mai e allora cercherà di sottrasi in qualche modo giustificato alla valle di lacrime.
Magari col sacrificio, con la temerarietà inutile, con la guida contromano, con la Nutella o l'alcol, o l'eroina e l'abuso di psicofarmaci, o di analgesici e anestetizzanti di vario tipo, come il gioco o il sesso compulsivo.

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Aleister
Aleister
Viandante Storico
Viandante Storico
Grande doctor, il segreto è il principio di piacere, presente tanto in Freud che in Epicuro. Peccato che non corrisponda affatto in ambedue al tuo identificarlo con le carezzine o le soddisfazioni delle esigenze primarie inconsapevoli (se ne sono inconsapevole come le soddisfo?).

O meglio, Freud scardina in "al di là del principio di piacere" la legge più elementare dell’apparato psichico: l’obiettivo del soggetto come mantenimento della tensione esogena ad un livello più basso possibile, l’evitamento del dispiacere e il procurarsi il piacere (che potrebbe sembrare roba epicurea ma non lo è affatto, solo nella tua versione caricaturale). Esigenza primaria è invece, ahimè, il desiderio di morte (al cui servizio si pone il principio di piacere), come ripristino di una stasi originaria. Gli organismi tendono a tornare a uno stato preorganico, inanimato – ma vogliono farlo in un modo personale, intimo (vedi la coazione a ripetere).

Con Epicuro invece il piacere non ha nulla a che fare con compensazioni o boiate alla Berne. Certo si tratta della ricerca del piacere personale (non di qualche Bene metafisico), ma di una ricerca razionale del solo vero piacere: il semplice piacere di esistere. Il percorso di Epicuro è etico e ascetico, un'ascesi dei desideri fondata sulla distinzione tra desideri naturali e necessari, desideri naturali e non necessari ed infine desideri vuoti.

Ho invece un interrogativo al quale sono certo che tu, in quanto operatore plurilaureato, possa dare una risposta: riguardo al principio di piacere non trovi sia più articolata la tesi di Lacan che concepisce la pulsione di morte a partire dallo stadio dello specchio?

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