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Le potenzialità psicopatologiche della Rete

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NinfaEco
NinfaEco
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
La Rete è un serbatoio di risorse ed è proprio questa sua caratteristica a renderla ricca di potenzialità psicopatologiche. La rete può dare un' illusione di onnipotenza, annullare la consapevolezza delle distanze, del tempo e dei propri limiti. La rete consente di cambiare identità e personalità. Le cose da elencare sarebbero molte.
L'effetto comune è quello di alterare a livello intimo la percezione di certe realtà, invertendone il valore e mutandone la sostanza a livello di rappresentazione interiore.
Il sostrato comune di queste “potenzialità” è la capacità della rete di rispondere (o illudere di rispondere) a molti bisogni umani, consentendo di sperimentare dei vissuti importanti per la costruzione del Sé e di vivere delle emozioni sentendosi, al contempo, protetti.
Per quanto riguarda i forum, essi creano sensazioni di appartenenza ( cosa di cui quasi tutti hanno bisogno) e consentono di esercitare la moratoria psico-sociale ( ovvero l'allenamento ai ruoli e alle interazioni privo di conseguenze, responsabilità, le scelte e i vincoli definitivi)
I rischi che ne conseguono sono quelli legati ad ogni situazione che consenta di far emergere e di soddisfare i bisogni più profondi e inconsapevoli: si sperimentano parti di sé che potrebbero sfuggire al controllo. Questo rischio è acuito dall'anonimato, una condizione che potenzialmente può favorire la comparsa di comportamenti privi di guida morale.


Qui ci sono molte discussioni dedicate a queste cose.
Perchè ne apro un'altra?
Un po' perchè mi preme e un po' perchè qui non vorrei parlare di I.A.D. o di fenomeni specifici.
Vorrei solo parlare di queste inflenze per capire se e quanto ne siamo consapevoli.

2
doctor faust
doctor faust
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Certo che ne siamo consapevoli.

Scrivere su un forum con un nick e' come confessarsi con una grata scura che ripara dalla vista. Ne escono di tutti i colori.

3
NinfaEco
NinfaEco
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Meno male che sei tornato.
Ho un interrogativo nella zucca a cui mi sa solo tu potresti rispondere.
Se riesco lo posto stasera, così non ti perdo... forse.

Tornando in topic, io non sono certa che tutti ne sino consapevoli. Anzi, sono più propensa a credere il contrario.
Mi spiego meglio.
Tutti sanno di essere anonimi. Infatti, come tu osservi molti si lasciando andare come non farebbero altrove ( confidenze per alcuni, cazzeggio per altri, azioni più gravi per altri ancora) ma pochi riescono a comprendere dove questo gioco si attacca alla loro persona, cosa colma e cosa crea. E il problema sta lì. Lì ci sono i rischi.

4
An Boum
An Boum
Viandante Storico
Viandante Storico
Uhmmm, io sono eccessivamente reticente, forse in maniera psicopatologica.
Forse in una sezione protetta avrei rischiato di denudarmi...
ma quello che scrivo in una sezione protetta di un forum è visibile agli impiegati del mio provider...?

scratch

5
NinfaEco
NinfaEco
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Ah non credo, per via delle leggi sulla privacy. Comunque condivido la tua reticenza. È una saggia scelta.

6
PaperMoon
PaperMoon
Viandante Mitico
Viandante Mitico
doctor faust ha scritto:Certo che ne siamo consapevoli.

Scrivere su un forum con un nick e' come confessarsi con una grata scura che ripara dalla vista. Ne escono di tutti i colori.

Un problema è quando la grata scura si sgretola e non ci sentiamo più così anonimi e riparati.
Anzi
E la voglia di defilarsi è tanta

7
musicante di brema
musicante di brema
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
NinfaEco ha scritto:
Tornando in topic, io non sono certa che tutti ne sino consapevoli. Anzi, sono più propensa a credere il contrario.
Mi spiego meglio.
Tutti sanno di essere anonimi. Infatti, come tu osservi molti si lasciando andare come non farebbero altrove ( confidenze per alcuni, cazzeggio per altri, azioni più gravi per altri ancora) ma pochi riescono a comprendere dove questo gioco si attacca alla loro persona, cosa colma e cosa crea. E il problema sta lì. Lì ci sono i rischi.

Scusa, ma dove sarebbe il problema?

Per i repressi c'è lo sfogo che non potrebbero mai permettersi, per chi non ha remore c'è la possibilità espressiva senza censura che li caratterizza anche nella vita reale e della quale sono consapevoli. certamente si possono prendere abbagli e cantonate, ma anche questo serve a comprendere meglio alcune parti di noi.

Dove starebbe il rischio?

8
silena
silena
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
musicante di brema ha scritto:
Scusa, ma dove sarebbe il problema?

Per i repressi c'è lo sfogo che non potrebbero mai permettersi, per chi non ha remore c'è la possibilità espressiva senza censura che li caratterizza anche nella vita reale e della quale sono consapevoli. certamente si possono prendere abbagli e cantonate, ma anche questo serve a comprendere meglio alcune parti di noi.

Dove starebbe il rischio?

Qualsiasi hacker scemo può individuare la tua identità, se lo volesse. Questo è solo il minimo che ti può accadere.

Il resto lo troverai nel mio romanzo autobiografico. KleanaOcchiolino

9
musicante di brema
musicante di brema
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
[quote="silena?[/quote] Qualsiasi hacker scemo può individuare la tua identità, se lo volesse. Questo è solo il minimo che ti può accadere. [/quote]

A parte che si stava discettando di rischi psicopatologici della rete e non di altro tipo di rischio...in realtà ciò che paventi non è così facile da realizzarsi se io prendo alcune elementari precauzioni di navigazione nel senso di occultare dati sensibili e usare magari un proxy per evitare l'identificazione dell'I.P.. E non commettendo alcun reato non si vede perchè eventuali (e abilitate) forze dell'ordine dovrebbero perseguirmi: figuriamoci un semplice hacker e per di più scemo.... A che scopo poi? E nell'ipotetico caso (dato e non concesso) che mi scoprisse veramente, che se ne farebbe? Proprio meno di zero. In attesa di sentire cosa vada oltre questo minimo....

10
doctor faust
doctor faust
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
NinfaEco ha scritto:Meno male che sei tornato.
Ho un interrogativo nella zucca a cui mi sa solo tu potresti rispondere.
Se riesco lo posto stasera, così non ti perdo... forse.

Ok. Aspetto. Se non ti va l' outing pubblico c'è simpre il canale privato.

FragolinaBoumBum ha scritto:Uhmmm, io sono eccessivamente reticente, forse in maniera psicopatologica.
Forse in una sezione protetta avrei rischiato di denudarmi...

Io penso che lo spogliarello virtuale, senza manco aver certezza di chi sta dall'altra parte, sia più una carezza a te stessa che non una donazione o un attestazione di fiducia. Poi dipende da cosa uno cerca.

PaperMoon ha scritto:
Un problema è quando la grata scura si sgretola e non ci sentiamo più così anonimi e riparati.
Anzi .E la voglia di defilarsi è tanta

Eddai...è invece pèroprio il caso di fare quello che non faresti mai vis-a-vis. Aprofittane.

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Coraline
Coraline
Viandante Storico
Viandante Storico
doctor faust ha scritto:

Scrivere su un forum con un nick e' come confessarsi con una grata scura che ripara dalla vista. Ne escono di tutti i colori.

Avrò un cervello monocellulare, ma per me non è così. Non dico nulla in un forum che non sarei in grado di dire faccia a faccia, credo di essere uguale a come sono in realtà; solo si può giocare sull'assenza di fisicità, nel bene o nel male. Per esempio se normalmente si è abituati ad avere riscontri positivi in quanto portatori sani di gnocchitudine, nei forum si sperimenta l'essere considerati solo per quel che si è, o che si pensa di essere; al contrario, nel caso una certa cessitudine occluda qualche passaggio "reale", nei luoghi virtuali si può godere della sua assenza.

Vedo solo un gioco, nessun rischio psicopatologico di entità superiore a quello nel quale si può incorrere nella vita reale.

12
Zadig
Zadig
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
confidarsi in rete è come mettersi in pantofole davanti a sconosciuti.
È saggio farlo?

13
Pazza_di_Acerra
Pazza_di_Acerra
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Io l'ho fatto e mi sono sempre trovata bene... nascondersi

14
Zadig
Zadig
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Pazza_di_Acerra ha scritto:Io l'ho fatto e mi sono sempre trovata bene... nascondersi
lei lascia anche la sua biancheria intima, se è per questo... Le  potenzialità psicopatologiche della Rete 2504199820 ( <--- omaggio al compianto pirlmanpirl)

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Pazza_di_Acerra
Pazza_di_Acerra
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Zadig ha scritto:
Pazza_di_Acerra ha scritto:Io l'ho fatto e mi sono sempre trovata bene... nascondersi
lei lascia anche la sua biancheria intima, se è per questo... Le  potenzialità psicopatologiche della Rete 2504199820 ( <--- omaggio al compianto pirlmanpirl)

Non lo compianga troppo, che tra un po' ricomparirà... pietra

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Aleister
Aleister
Viandante Storico
Viandante Storico
E' un falso problema, si parte sempre dall'equivoco di una psiche, di un soggetto che si muove in Rete e che non è la rete stessa. Ciò che pensiamo non ci appartiene. I pensieri vanno e vengono come vogliono. Le nostre sensazioni non ci appartengono e non le possiamo quasi scegliere. Il mondo "esterno" non ci appartiene e ci obbedisce ancor meno.
Il corpo è illusione ottica, falsa solidità dedotta dal ripetersi delle stesse (mai le stesse) percezioni. Non abbiamo alcuno spazio privato, nessun territorio proprio, nemmeno il nostro foro (forum) interiore, niente. I due lati della nostra pelle, l'interno e l'esterno, sono in realtà rivolti verso l'esterno, poichè l'interno non è altro che un altro esterno.
Siamo completamente esposti all'identico casino dal di dentro e dal di fuori.Siamo questo disordine gioioso, o questa desolazione, o questo caos. Siamo nati qui e così per caso, estranei a noi stessi come la nostra vita, una persona qualunque gettata in un luogo qualsiasi. Siamo una sensibilità anonima, carne viva esposta ad una rapsodia di stranezze...Chi è la rete, dov'è la patologia?

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silena
silena
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem

Ciao, Aleister, ma guarda chi si rilegge. :)


La patologia nasce quando senti il desiderio di una coazione a ripetere, ad aver bisogno di interagire con coloro che emotivamente ti attraggono, senza che tu te ne renda quasi conto, secondo alcuni schemi di comportamento ancestrali, anche a tuo svantaggio. Freud, Jung ed altri possono essere un valido riferimento.

Perché l'interno sarebbe solo un altro esterno, a tuo avviso? Io sento un abisso tra ciò che sono ed il modo in cui mi propongo.

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Aleister
Aleister
Viandante Storico
Viandante Storico
silena ha scritto:
Ciao, Aleister, ma guarda chi si rilegge. :)


La patologia nasce quando senti il desiderio di una coazione a ripetere, ad aver bisogno di interagire con coloro che emotivamente ti attraggono, senza che tu te ne renda quasi conto, secondo alcuni schemi di comportamento ancestrali, anche a tuo svantaggio. Freud, Jung ed altri possono essere un valido riferimento.

Perché l'interno sarebbe solo un altro esterno, a tuo avviso? Io sento un abisso tra ciò che sono ed il modo in cui mi propongo.


Ciao Silena, non sto mica scrivendo....Freud, Jung possono essere un valido ri-ferimento, nel senso di ferirsi di nuovo, aprire un varco. Sopra tutti Lacan. La patologia è la cura, la coazione a ripetere è tensione all'inorganico, una costante dialettica tra bisogno e desiderio che, ripetendo allucinatoriamente l'esperienza passata, ritrova l'oggetto perduto sul piano fantasmatico e ricerca una realizzazione. Un desiderio, un'attrazione guidati dalla logica della mancanza, attratti non da altri ma dall'altro che sono a me stesso, dalla mia mancanza, la mancanza di un "me".

Si è dentro, poi fuori ciò che si è stati dentro.
Ci si sente vuoti perchè non c'è nulla dentro di sè
Si cerca di fare entrare dentro di sè il dentro del fuori che un tempo si era dentro
una volta che si cerca di entrare dentro ciò che si è fuori: per mangiare ed essere mangiati
Perchè il fuori divenga il dentro e per essere all'interno dell'esterno...ma non basta Sorriso Scemo

19
Candido
Candido
Viandante Storico
Viandante Storico
Zadig ha scritto:confidarsi in rete è come mettersi in pantofole davanti a sconosciuti.
È saggio farlo?

Embè? Zazà, mentre ti scrivo mi sono messo in mutande... rolleyss

20
musicante di brema
musicante di brema
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
silena ha scritto: Io sento un abisso tra ciò che sono ed il modo in cui mi propongo.

Io per niente.

21
doctor faust
doctor faust
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Non dico nulla in un forum che non sarei in grado di dire faccia a faccia, confidarsi in rete è come mettersi in pantofole davanti a sconosciuti.
Io l'ho fatto e mi sono sempre trovata bene..
Chi è la rete, dov'è la patologia?
mentre ti scrivo mi sono messo in mutande..
Io per niente.

I bisogni sono tutti uguali, ma ...ognuno ha i suoi

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PaperMoon
PaperMoon
Viandante Mitico
Viandante Mitico
doctor faust ha scritto:
Eddai...è invece pèroprio il caso di fare quello che non faresti mai vis-a-vis. Aprofittane.
mah, sono già così vis-a-vis
ho eliminato il burqa da un pezzo Le  potenzialità psicopatologiche della Rete 214252

23
PaperMoon
PaperMoon
Viandante Mitico
Viandante Mitico
Ho questa fantasia che la rete è il grande mare da cui possono emergere molti contenuti inconsci, miei come quelli del collettivo di Carl.

24
Pazza_di_Acerra
Pazza_di_Acerra
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
PaperMoon ha scritto:Ho questa fantasia che la rete è il grande mare da cui possono emergere molti contenuti inconsci, miei come quelli del collettivo di Carl.

Non è un'idea così campata per aria... Le  potenzialità psicopatologiche della Rete 73990920

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PaperMoon
PaperMoon
Viandante Mitico
Viandante Mitico
Pazza_di_Acerra ha scritto:
PaperMoon ha scritto:Ho questa fantasia che la rete è il grande mare da cui possono emergere molti contenuti inconsci, miei come quelli del collettivo di Carl.

Non è un'idea così campata per aria... Le  potenzialità psicopatologiche della Rete 73990920

è per questo che non riesco a cambiare l'elefante dell'avatar, anche se non ha la proboscide sollevata... nascondersi

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