Nonostante le sue radici possano essere classificate come cristiane, Babbo Natale col tempo è diventato una figura che rappresenta gli aspetti secolari del Natale; ciò ha provocato le critiche di alcune frange più tradizionaliste delle chiese cristiane che disapprovano l'enfatizzazione del Babbo Natale più secolare e gli aspetti materialistici dello scambio di doni in occasione della festa.
Tali forme di condanna nei confronti di Babbo Natale non sono un fenomeno recente; hanno, anzi, origine tra i gruppi di Protestanti già nel XVI secolo e si diffondono tra i Puritani inglesi nel secolo successivo; nello stesso periodo in America del Nord la festa è spesso vietata perché ritenuta di origine pagana o cattolica.27]
Dopo la guerra civile inglese, anche in Inghilterra il governo di Oliver Cromwell mise al bando il Natale
Dopo la restaurazione della monarchia e la cacciata dei Puritani,[28] l'eliminazione del Natale venne messa in ridicolo da opere come The examination and tryal of old Father Christmas; together with his clearing by the jury (Dell'esame e processo al vecchio Babbo Natale, e della sua assoluzione da parte della giuria, 1686).
(….)
Una delle chiese che rifiuta sistematicamente la celebrazione del Natale e disapprova ogni forma di folklore, compreso quelle legate a Babbo Natale, è quella dei Testimoni di Geova, i quali ritengono sbagliato raccontare storie non veritiere ai bambini[29]. I testimoni, nelle loro riviste, oltre ad esprimere giudizi basati sulle radici pagane della figura di Babbo Natale, hanno espresso diverse obiezioni al perpetuare questa tradizione. Anche alcuni vescovi italiani si sono espressi contro Babbo Natale, rammaricandosi per la commercializzazione delle festività natalizie con il conseguente tradimento del loro significato originale:
« ...sempre più violenta e intollerante si fa la cultura di babbo natale (volutamente scritto con iniziali minuscole) che [...] con il Natale cristiano non ha nulla da spartire. [...] Sta scippando e defenestrando il Natale cristiano per buttarlo fuori dalla scena del sociale che conta, [...] [in] modo strategicamente vincente, poiché si avvale della potenza suasiva dei mass media di maggior audience, che puntano le carte sulla carica emotiva, e del mercato economico, per estirpare le radici cristiane rendendole innocue, alterandone i geni » (Giuseppe Zenti, articolo pubblicato dal settimanale diocesano L'Azione, 3 dicembre 2006)
Tratto da
Non ho mai pensato a Babbo Natale in chiave critica personalmente. Per me è un elemento di folklore non disturbante. essendo folkloristico trovo anche eccessivo occuparsene con tali toni. Voi?