L'altro Dietro le Nuvole
Io sono certo che se potessi ascoltare quello che dico quando sto zitto
sentirei parole di cartavetrata
io sento distintamente,nettamente e spigolosamente vive le cose che ho dentro
io sono certo di potere impazzire per volontà
io sono sicuro che il confine sia facile da saltare
lo contemplo da un po
so che è li da qualche parte dietro la luce
so che è tracciato nella sabbia e io comando la marea
tutta la mia esistenza è un castello di sabbia esposto alle onde
la mia e quella di tutti gli altri
ma gli altri non lo sanno
una certa luce dell'ora prima della sera
una sequenza di note legate a un sasso che affonda
colori che gridano assieme
sono degli interruttori ...no, meglio,sono delle miccie potenziali
se mi abbandonassi completamente a me stesso salperei per mari che non conosco ma che intuisco.
se rifletto ripiegato sui miei errori non sopporto il presente
e il futuro ha senso soltanto se è solitudine
una solitudine tagliente,assoluta e invalicabile.invincibile per mancanza di volontà.
eppure è lì,nella solitudine ,nel momento del riflesso che penso egli mi stia aspettando...da sempre cammina con me, insieme soffiamo vita su pensieri binari e paralleli che corrono assieme ma poi si perdono ..l'uno torna nella radura del contatto ....l'altro corre via su altipiani lucenti prima del salto.
qui ci sono gli altri, le voci ,le mani ,le parole ,le responsabilità e gli sguardi.netti e riflettenti.
mi tengono al sicuro da me
mi legano al suolo
assieme ci svegliamo al mattino e teniamo il buco nero in disparte...
ma da solo ?
IL GIARDINO E LA SELVA
sono padrone di un bel giardino
ho i miei fiori nel giardino
le piante verdi
mi prendo cura di loro
a volte bene, a volte male,a volte affatto
nel mio giardino sono al sicuro
non io, le mie piante
il mio giardino è un posto dove se tira vento puoi avvicinarti ad un albero
e lo stesso accade se il sole scalda troppo o la pioggia arriva improvvisa
ho piantato semi
li vedo crescere
ho cercato e trovato dietro le nuvole la luce necessaria a fertilizzare il terreno
siedo e guardo
siedo e ascolto il mondo un po più in la
siedo e non penso
a volte sfioro le foglie e i petali dei fiori
quelli più colorati.seducenti.indifesi.
li tocco...e sono certo che non li stia solo immaginando
poi nei dormiveglia fluttuanti,incredulo, mi chiedo come ho fatto a costruire il recinto
come ho piantato i fiori
dove ho trovato l'acqua che serviva
senza avere risposte
mi ricordo solo che non pensavo lo avrei fatto
non credevo servisse alla sensazione di essere vivi
fuori dal mio giardino ci sono strade
asfalto nero.corridoi di pietra e terra scura
viali spazzati da turbini di aria lontana
e poco spazio per i suoni morbidi delle foglie tra i rami
e aldilà della strada è la selva.
squassata dai venti
rumorosa
mobile
lontana
nera
le fronde spezzate in sordi stridolii
le cime degli alberi braccia protese
urlano senza proferire parola
rintocchi del passato
io so cosa c'è nell'oscura dimora selvaggia
ne conosco i sentieri
tutti
e dal calmo pomeriggio del mio giardino io vorrei ,a volte, tornare lupo e percorrere le notti.
nella selva.
soltanto per poter rimpiangere i fiori.