Jester ha scritto: CignoNero ha scritto: Jester ha scritto: le bruciature sulle piume te le sei causate per volontà tua /per tua responsabilità o c'è una seconda persona o + persone che hano cercato di farti arrosto? no, perchè le piume abbrustolite puzzano...
Alcune bruciature sono state inflitte e non ho potuto farci niente, perchè non è vero che tutto il dolore te lo vai a cercare, è vero in parte.
Quando sei piccola, ed ancora al mondo devi imparare a starci, la tua prima conoscenza è la famiglia, e se hai una famiglia che tale non è, non te la sei andata di certo a cercare, e ne paghi le conseguenze per un bel po'. Bruciature inflitte.
Crescendo ho imparato a difendermi, spesso e volentieri, forse anche fermandomi molto prima di sentire puzza di bruciato, ma almeno non mi sono più scottata.
Poi qualcuno mi ha cucinata ben benino: quando ho sentito il fuoco, potevo andarmene, ed invece sono rimasta, quindi sono stata complice in quelle ferite, indubbiamente.
Poi mi sono data una bella abbrustolita finale, senza alcun dubbio.
e non pensi che queste bruciature possano influire negativamente su un prossimo rapporto/confronto con un altro cigno ? come fai a celarle le piume bruciate?
Le piume bruciate non si celano, rimarranno sbruciacchiate, solo, forse, faranno meno male se sarò in grado di curarle a dovere. Chi farà parte del mio presente e futuro dovrà essere consapevole di queste bruciature, perchè fanno parte di me, e perchè in parte mi hanno resa quella che sono, nel bene e nel male. Le mie bruciature, però, non mi hanno messa nelle condizioni di non amare seriamente e di non darmi seriamente, anzi. Ed ora, più di prima, so cosa voglio e cosa non voglio. Indubbiamente non sarà facile avvicinarmi, o almeno, conquistarsi la mia fiducia.
Leda ha scritto:Alcune bruciature sono state inflitte e non ho potuto farci niente, perchè non è vero che tutto il dolore te lo vai a cercare, è vero in parte.
Quando sei piccola, ed ancora al mondo devi imparare a starci, la tua prima conoscenza è la famiglia, e se hai una famiglia che tale non è, non te la sei andata di certo a cercare, e ne paghi le conseguenze per un bel po'. Bruciature inflitte.
Crescendo ho imparato a difendermi, spesso e volentieri, forse anche fermandomi molto prima di sentire puzza di bruciato, ma almeno non mi sono più scottata.
Poi qualcuno mi ha cucinata ben benino: quando ho sentito il fuoco, potevo andarmene, ed invece sono rimasta, quindi sono stata complice in quelle ferite, indubbiamente.
Poi mi sono data una bella abbrustolita finale, senza alcun dubbio.
Tutte esperienze di vita, di cui vorremmo volentieri farne a meno, ma ciò non dipende dalla nostra volontà.
Un nuovo dolore caccia quello vecchio. Solo che poi, alle volte, tornano tutti insieme.
Penso che la saggezza e l'esperienza di vita raggiungano quando si impara a non lasciarsi sconvolgere dal male, dal brutto, dal dolore, imparando ad accettarli senza però crollare ogni volta...[/quote]
Non siamo tutti uguali, non penso che essere saggi significhi non farsi coinvolgere, dipende anche dal tuo livello di sensibilità, o anche di empatia. Faccio un piccolo esempio: sono appena tornata a casa da Modena, ero in treno, e davanti a me c'era una donna che, leggendo un sms, ho visto parecchio provata o commossa, non so. So solo che ho visto la sua espressione cambiare, gli occhi diventare lucidi e prendere un fazzoletto dalla borsa per asciugarsi le lacrime, mi è semplicemente venuto spontaneo levarmi gli occhiali da sole, perchè vedesse il mio sguardo, e chiederle se era tutto ok. Fottuta umanità, ma fa parte di me, ho 35 anni, non so se sotto questo punto di vista posso cambiare, però so che per ogni caduta, anche dura, alla fine ho sempre ritirato su le chiappe degnamente. Tempo fa un mio ex, uno dei miei primi ragazzi, quindi mi conosce dalla bellezza di 16 anni, mi ha detto:"Tu ora non te ne rendi conto perchè stai male, ma io ti conosco bene, e so che tu hai tempi di ripresa molto veloci, più di qualsiasi altra persona che io conosca. Puoi sbattere il culo a terra tutte le volte che vuoi e farti un gran male al deretano, ma non solo ti rialzi, ma ti rialzi in fretta e sempre alla grande. Fra due o tre mesi al massimo, tu sarai di nuovo in piedi". Sul momento l'ho un po' mandato a cagare, ma non aveva torto: basta alcol, se non una sana bevuta in compagnia, e fanculo ai tranquillanti per dormire e per sedare il dolore, oltre al fatto che ogni stronzata che riguarda lui ora mi fa più ridere per quanto lo trovo ridicolo, e mi tange sempre meno.