La gravidanza è un periodo decisamente speciale nella vita di una
coppia, che però viene vissuto in maniera assai differente dai due
futuri genitori. Mentre infatti nella gestante i mutamenti del corpo
vanno di pari passo con la consapevolezza della grande trasformazione
che sta avvenendo, per il prossimo papà non è facile capire quanto sta
accadendo e solitamente gli serve più tempo per prendere coscienza del
nuovo ruolo che dovrà interpretare.
D’altra parte l’arrivo di un bambino implica un processo di adattamento
a un nuovo stato famigliare che non è né facile né indolore. In
particolare, più nel rapporto di coppia la donna gioca un ruolo materno
nei confronti dell'uomo, più facilmente il nascituro può essere
fantasticato come un rivale.
Io ho avuto un figlio e ho condiviso tutto con la mia compagna. Mi sono
però reso conto che pur volendo esserle accanto in ogni cosa non
potevo. A volte la vedevo stanca e ciò era per me un peso, anche se mi
imponevo di sostenerla. Altre volte mi sembrava di non riconoscerla
perchè si comportava diversamente. Lei si preoccupava del suo corpo ed
era sorda ai miei apprezzamenti. Il sesso era più problematico:
entrambi dovevamo accettarci trasformati. In quei mesi mi sono sentito
portar lontano dalle stesse cose che spingevano lei a stringersi ancor
più a me. Non arrivai mai a vedere in mio figlio un rivale, ma di certo
un peso e un impedimento di cui inconsapevolmente incolpavo lei.
L'amore e il dialogo mi fecero da ponte. Al di là della confusione
reincontrai mia moglie come madre e come donna e mio figlio.
La maggior parte di voi forse non sono padri, ma vorrei lo stesso
chiedervi cosa ne pensate. Vorrei sapere se vi riconoscete in parte in
questo discorso.
Io sono diventato padre presto quindi possiamo parlarne.
coppia, che però viene vissuto in maniera assai differente dai due
futuri genitori. Mentre infatti nella gestante i mutamenti del corpo
vanno di pari passo con la consapevolezza della grande trasformazione
che sta avvenendo, per il prossimo papà non è facile capire quanto sta
accadendo e solitamente gli serve più tempo per prendere coscienza del
nuovo ruolo che dovrà interpretare.
D’altra parte l’arrivo di un bambino implica un processo di adattamento
a un nuovo stato famigliare che non è né facile né indolore. In
particolare, più nel rapporto di coppia la donna gioca un ruolo materno
nei confronti dell'uomo, più facilmente il nascituro può essere
fantasticato come un rivale.
Io ho avuto un figlio e ho condiviso tutto con la mia compagna. Mi sono
però reso conto che pur volendo esserle accanto in ogni cosa non
potevo. A volte la vedevo stanca e ciò era per me un peso, anche se mi
imponevo di sostenerla. Altre volte mi sembrava di non riconoscerla
perchè si comportava diversamente. Lei si preoccupava del suo corpo ed
era sorda ai miei apprezzamenti. Il sesso era più problematico:
entrambi dovevamo accettarci trasformati. In quei mesi mi sono sentito
portar lontano dalle stesse cose che spingevano lei a stringersi ancor
più a me. Non arrivai mai a vedere in mio figlio un rivale, ma di certo
un peso e un impedimento di cui inconsapevolmente incolpavo lei.
L'amore e il dialogo mi fecero da ponte. Al di là della confusione
reincontrai mia moglie come madre e come donna e mio figlio.
La maggior parte di voi forse non sono padri, ma vorrei lo stesso
chiedervi cosa ne pensate. Vorrei sapere se vi riconoscete in parte in
questo discorso.
Io sono diventato padre presto quindi possiamo parlarne.