È Il primo mistero della Repubblica italiana e un tesoro immenso, scomparso nel nulla, almeno ufficialmente.
Veniamo con ordine.
Mussolini viene ucciso. Lo uccise certamente l'odio popolare ma anche il PCI che non voleva assolutamente che potesse in qualche modo dare la sua versione dei fatti in un Tribunale. Le ragioni sono molte e tra queste una riguarda il ‘famoso’, quanto misterioso ‘carteggio’ con Churchill che presumibilmente aveva con sè. Carteggio che, se esibito, non solo peteva portare a condizioni migliori nel trattato di pace, ma soprattutto poteva diminuire, e di molto, la responsabilità della guerra.
L'operazione riesce, chi non doveva essere nominato non viene nominato e la pace viene firmata, in forma di resa incondizionata.
Intanto alcuni partigiani disonesti cominciano a razziare le auto della colonna rimaste incustodite. Ad un certo punto, davanti ai loro occhi allibiti, saltano fuori le sei famose valigie. Per evitare un saccheggio di più ampie proporzioni, il capo di stato maggiore della 52° Brigata Garibaldi, capitano Neri ordina di portarle nel municipio di Dongo, dove la partigiana Giuseppina Tuissi, nome di battaglia Gianna, fa l’inventario di tutto quel ben di Dio. Giannaè anche la donna del capitano Neri.
Sulla destinazione da dare al tesoro scoppia ben presto una lite furibonda. Il segretario del Partito comunista clandestino di Como, Dante Gorreri, sostiene che quei beni appartengono al Partito comunista. Il capitano Neri sostiene invece che quei beni appartengono allo Stato italiano e che pertanto vanno riconsegnati alla Banca d’Italia. Nel tardo pomeriggio del 28 aprile il tesoro viene trasportato nella villa delle sorelle Teresa e Luisa Venini, a Dòmaso. All’alba del 29, poco dopo le quattro, un gruppo di partigiani bussa alla porta della villa. Hanno in mano un foglio con il timbro del Partito comunista di Como. Caricano tutto su un’auto e spariscono.
Il capitano Neri, scompare l’8 maggio 1945. Il suo cadavere non verrà mai più ritrovato.
Il 23 giugno 1945, mentre cerca disperatamente notizie del suo uomo, scompare Giuseppina Tuissi. Alle dieci di sera, due fidanzati vedono una moto rossa con due uomini e una donna fermarsi al Pizzo di Cernobbio e scendere verso il lago. Poi sentono un urlo e uno sparo. La moto riparte. Sul posto verrà trovato un giornale sporco di sangue e budella umane. Gianna è stata sventrata e gettata nel lago.
Il 4 luglio, tra Acquasena e Santa Maria Rezzonico, riaffiora il cadavere di Anna Bianchi, amica della Gianna e sua confidente, colpita con due pallottole alla nuca e gettata ancora viva nel lago.
Il 6 luglio scompare Michele Bianchi, il padre di Anna. Il cadavere riaffiora il 12 luglio con due pallottole alla nuca.
Il 26 ottobre 1945 viene pugnalato a morte in una strada alla periferia di Como Gaetano Melker, cittadino svizzero. È lui che ha trasportato il tesoro di Dongo dalla federazione del Partito comunista di Como alla federazione del Pci di Milano.
Inutile sottolineare che Luigi Gatti, l’uomo che guidava l’Alfa Romeo rossa e Mario Nudi, l’uomo che sedeva al suo fianco furono tra i quindici fucilati a Dongo.
Ma dove è finito quest'oro?
Per alcuni proprio nelle casse del partito comunista italiano..... per altri ha costituito l'italia....
Veniamo con ordine.
Mussolini viene ucciso. Lo uccise certamente l'odio popolare ma anche il PCI che non voleva assolutamente che potesse in qualche modo dare la sua versione dei fatti in un Tribunale. Le ragioni sono molte e tra queste una riguarda il ‘famoso’, quanto misterioso ‘carteggio’ con Churchill che presumibilmente aveva con sè. Carteggio che, se esibito, non solo peteva portare a condizioni migliori nel trattato di pace, ma soprattutto poteva diminuire, e di molto, la responsabilità della guerra.
L'operazione riesce, chi non doveva essere nominato non viene nominato e la pace viene firmata, in forma di resa incondizionata.
Intanto alcuni partigiani disonesti cominciano a razziare le auto della colonna rimaste incustodite. Ad un certo punto, davanti ai loro occhi allibiti, saltano fuori le sei famose valigie. Per evitare un saccheggio di più ampie proporzioni, il capo di stato maggiore della 52° Brigata Garibaldi, capitano Neri ordina di portarle nel municipio di Dongo, dove la partigiana Giuseppina Tuissi, nome di battaglia Gianna, fa l’inventario di tutto quel ben di Dio. Giannaè anche la donna del capitano Neri.
Sulla destinazione da dare al tesoro scoppia ben presto una lite furibonda. Il segretario del Partito comunista clandestino di Como, Dante Gorreri, sostiene che quei beni appartengono al Partito comunista. Il capitano Neri sostiene invece che quei beni appartengono allo Stato italiano e che pertanto vanno riconsegnati alla Banca d’Italia. Nel tardo pomeriggio del 28 aprile il tesoro viene trasportato nella villa delle sorelle Teresa e Luisa Venini, a Dòmaso. All’alba del 29, poco dopo le quattro, un gruppo di partigiani bussa alla porta della villa. Hanno in mano un foglio con il timbro del Partito comunista di Como. Caricano tutto su un’auto e spariscono.
Il capitano Neri, scompare l’8 maggio 1945. Il suo cadavere non verrà mai più ritrovato.
Il 23 giugno 1945, mentre cerca disperatamente notizie del suo uomo, scompare Giuseppina Tuissi. Alle dieci di sera, due fidanzati vedono una moto rossa con due uomini e una donna fermarsi al Pizzo di Cernobbio e scendere verso il lago. Poi sentono un urlo e uno sparo. La moto riparte. Sul posto verrà trovato un giornale sporco di sangue e budella umane. Gianna è stata sventrata e gettata nel lago.
Il 4 luglio, tra Acquasena e Santa Maria Rezzonico, riaffiora il cadavere di Anna Bianchi, amica della Gianna e sua confidente, colpita con due pallottole alla nuca e gettata ancora viva nel lago.
Il 6 luglio scompare Michele Bianchi, il padre di Anna. Il cadavere riaffiora il 12 luglio con due pallottole alla nuca.
Il 26 ottobre 1945 viene pugnalato a morte in una strada alla periferia di Como Gaetano Melker, cittadino svizzero. È lui che ha trasportato il tesoro di Dongo dalla federazione del Partito comunista di Como alla federazione del Pci di Milano.
Inutile sottolineare che Luigi Gatti, l’uomo che guidava l’Alfa Romeo rossa e Mario Nudi, l’uomo che sedeva al suo fianco furono tra i quindici fucilati a Dongo.
Ma dove è finito quest'oro?
Per alcuni proprio nelle casse del partito comunista italiano..... per altri ha costituito l'italia....