Pare siano stupidità ed emozioni.
Mats Alvesson, economista e ricercatore presso la Lund University svedese parla di stupidità funzionale, cioè dell’assenza di riflessione critica da parte dei dipendenti sulle decisioni prese dai manager: in alcune situazioni questa sorta di apatia controllata può aiutare le aziende ad aumentare la produttività. . Secondo Alvesson la stupidità funzionale è più efficace nei settori che vivono di beni immateriali, come le società di consulenza, i mass media o l’industria della moda. Insomma in aziende che non hanno come obiettivo quello di soddisfare bisogni fondamentali degli individui.
Se l'idea che la stupidità aiuti a produrre vi sembra folle, non di meno vi sembrerà folle l'idea che le emozioni spingano a consumare.
Si chiama effetto di capitalizzazione. Nel momento in cui veniamo in possesso di qualcosa le assegniamo un valore maggiore di quello effettivo. Su queste basi il mercato alza i prezzi.
Alcuni ricercatori della Carnegie Mellon University hanno verificato sperimentalmente come questo effetto sia fortemente determinato dal nostro stato emotivo. Insomma il mercato può essere modificato o influenzato dai nostri stati d'animo.
La tristezza innesca nell'individuo il desiderio di cambiare lo stato delle cose, inducendolo ad acquistare nuovi beni di consumo o vendendo quelli che possiede. Il disgusto tende invece a spingere le persone a liberarsi delle cose che possiede (a prezzo sottostimato) e a non acquistarne di nuove.
Interessante tenere conto di questo e metterlo in rapporto con l'induzione del bisogno realizzata dai media pubblicitari e la creazione di uno stato di malessere e paura a cui i media collaborano, non vi pare?