n termini psicologici si tratta di sentimenti differenti.
Rabbia
é un stato lieve e transitorio che si sviluppa a livello istintuale
senza un significativo intervento di elaborazioni razionali di secondo
grado. é esplosiva e rapida. La rabbia ha l’obiettivo di proteggere il
proprio valore, le necessità e le convinzioni, riconoscendo
contemporaneamente la dignità degli altri.
a rabbia ha la funzione positiva di sostenere con fermezza ciò in cui
si crede; di esprimere un’autentica preoccupazione per le scelte
altrui, ritenute sbagliate; consente di stabilire i confini personali,
“piantando paletti” invalicabili; esprime l’esigenza di essere
rispettato. Si reagisce con rabbia per attenersi alle proprie
convinzioni, reagendo al tentativo di altri di manipolarci; ci si
arrabbia per evidenziare in modo netto le proprie esigenze personali;
per avvalorare il nostro punto di vista e invitare gli altri a
considerarlo; per ripristinare le priorità delle nostre scelte rispetto
alle sfide di ogni giorno.
Se riusciamo a collegarla a motivazioni costruttive, la rabbia smette
di essere un’emozione che intrappola, per diventare un impulso ad
assumere un approccio propositivo nella risoluzione dei conflitti. La
“rabbia assertiva” è funzionale alla protezione del valore personale,
delle proprie esigenze e convinzioni, nel rispetto del riconoscimento
della dignità dell’altro.
Rancore
Chi non riesce ad esprimere apertamente la sua rabbia quando si sente
offeso, ma allo stesso tempo non riesce neanche a dimenticare, a
perdonare, è colui/colei che prova il doloroso sentimento del rancore,
molto comune fra le persone 'timide'.
Portare rancore ad una persona significa infatti avere nei suoi
riguardi una forma di ostilità, impegnativa, forte, esclusiva.
Certamente questo sentimento non nasce dal nulla: l'ostilità provata si
verifica in presenza di un tradimento affettivo, quando ci si aspettava
dall'altro un comportamento diverso, capace di tenere conto dei propri
bisogni fondamentali, dei propri desideri, delle proprie aspettative.
Si tratta di un sentimento amaro, ossessivo, che spinge alla vendetta,
anche se difficilmente si traduce in esplicita aggressione. Chi prova
rancore si sente una vittima, è portato a lamentarsi, soprattutto con
sé stesso, a tornare di frequente alla situazione che ha aperto la
ferita, che in questo modo non riesce certamente a rimarginarsi.
Provare rancore porta a legarsi indissolubilmente al proprio
'carnefice': il sentimento del rancore non permette di dimenticare chi
ci ha offeso, né l'offesa subita.
Ira
se la rabbia non assume forme costruttive e diventa oggetto di
elucubrazioni interiori essa si sedimenta nel soggetto come rancore,
per cristallizzarsi poi nell'ira propriamente detta. L'ira è il
risultato dell'elaborazione razionale, conscia e inconscia della
rabbia, e come tale è relativamente stabile e immodificabile. Ciò
accade perchè essa ha assunto per la sopravvivenza dell'io un ruolo
fondamentale.
Questo processo però non si verifica in modo necessario.
Perchè per qualcuno la rabbia diventa costruttiva e può essere sfogata e per altri no?
Perchè per alcuni la rabbia si trasforma in rancore?
Perchè infine per altri si trasforma in ira?
Rabbia
é un stato lieve e transitorio che si sviluppa a livello istintuale
senza un significativo intervento di elaborazioni razionali di secondo
grado. é esplosiva e rapida. La rabbia ha l’obiettivo di proteggere il
proprio valore, le necessità e le convinzioni, riconoscendo
contemporaneamente la dignità degli altri.
a rabbia ha la funzione positiva di sostenere con fermezza ciò in cui
si crede; di esprimere un’autentica preoccupazione per le scelte
altrui, ritenute sbagliate; consente di stabilire i confini personali,
“piantando paletti” invalicabili; esprime l’esigenza di essere
rispettato. Si reagisce con rabbia per attenersi alle proprie
convinzioni, reagendo al tentativo di altri di manipolarci; ci si
arrabbia per evidenziare in modo netto le proprie esigenze personali;
per avvalorare il nostro punto di vista e invitare gli altri a
considerarlo; per ripristinare le priorità delle nostre scelte rispetto
alle sfide di ogni giorno.
Se riusciamo a collegarla a motivazioni costruttive, la rabbia smette
di essere un’emozione che intrappola, per diventare un impulso ad
assumere un approccio propositivo nella risoluzione dei conflitti. La
“rabbia assertiva” è funzionale alla protezione del valore personale,
delle proprie esigenze e convinzioni, nel rispetto del riconoscimento
della dignità dell’altro.
Rancore
Chi non riesce ad esprimere apertamente la sua rabbia quando si sente
offeso, ma allo stesso tempo non riesce neanche a dimenticare, a
perdonare, è colui/colei che prova il doloroso sentimento del rancore,
molto comune fra le persone 'timide'.
Portare rancore ad una persona significa infatti avere nei suoi
riguardi una forma di ostilità, impegnativa, forte, esclusiva.
Certamente questo sentimento non nasce dal nulla: l'ostilità provata si
verifica in presenza di un tradimento affettivo, quando ci si aspettava
dall'altro un comportamento diverso, capace di tenere conto dei propri
bisogni fondamentali, dei propri desideri, delle proprie aspettative.
Si tratta di un sentimento amaro, ossessivo, che spinge alla vendetta,
anche se difficilmente si traduce in esplicita aggressione. Chi prova
rancore si sente una vittima, è portato a lamentarsi, soprattutto con
sé stesso, a tornare di frequente alla situazione che ha aperto la
ferita, che in questo modo non riesce certamente a rimarginarsi.
Provare rancore porta a legarsi indissolubilmente al proprio
'carnefice': il sentimento del rancore non permette di dimenticare chi
ci ha offeso, né l'offesa subita.
Ira
se la rabbia non assume forme costruttive e diventa oggetto di
elucubrazioni interiori essa si sedimenta nel soggetto come rancore,
per cristallizzarsi poi nell'ira propriamente detta. L'ira è il
risultato dell'elaborazione razionale, conscia e inconscia della
rabbia, e come tale è relativamente stabile e immodificabile. Ciò
accade perchè essa ha assunto per la sopravvivenza dell'io un ruolo
fondamentale.
Questo processo però non si verifica in modo necessario.
Perchè per qualcuno la rabbia diventa costruttiva e può essere sfogata e per altri no?
Perchè per alcuni la rabbia si trasforma in rancore?
Perchè infine per altri si trasforma in ira?