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Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior.

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lisandro
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Viandante Storico
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Compost toilet: iniziamo dalla nostra cacca!

Associazione Basilico - 26/03/2009



Il seguente articolo è tratto dalla rivista Consapevole 18 (gennaio/marzo 2009).

«Quando andiamo alla toilette, chiudiamo da dentro e sciacquiamo via la nostra merda, ci tiriamo una riga sopra. Perché ci vergogniamo? Di cosa abbiamo paura? Quello che succede alla nostra merda in seguito, noi lo rimuoviamo come la morte».
Friedrich Hundertwasser, tratto da Le strade del bello. Pensieri sull’arte e la vita. Scritti 1943-1999, Edizione Langen Müller, 2004, Monaco di Baviera

“L’uomo, con la sua fede nella tecnologia e nel consumismo, ha creato un mostro: i rifiuti.
Oggi questo mostro è sfuggito al suo controllo, invadendo le nostre vite e le nostre città.
Per combatterlo non c’è bisogno di un eroe: ognuno di noi può iniziare a sconfiggerlo a partire dai piccoli gesti quotidiani, cercando di imparare il più possibile dalla natura che non produce rifiuti, ma scarti riutilizzabili”.
Questa citazione è tratta dalla campagna “Ricomincio da me” del Comune di Firenze (ottobre 2008): il testo è stato scritto da Massimo Parrini, un socio di Basilico, e ben sintetizza la filosofia portata avanti dalla nostra Associazione.
L’Associazione Basilico si occupa di progettare insediamenti ecologici, di diffondere metodi di agricoltura naturale e di promuovere azioni concrete per la cura dell’ambiente e delle persone.
Una delle azioni su cui ci siamo maggiormente concentrati è il compostaggio dei rifiuti organici e in particolare di quelli umani, cioè le feci.

Tirare la catenella: un gesto responsabile?
Spesso è più facile che questo tema susciti risate piuttosto che riflessione. Eppure è un tema fondamentale, perché riguarda il principale ciclo vitale dell’uomo, quello che più ci connette alla terra, ovvero la nutrizione. Per migliorare l’ambiente è necessario cominciare da se stessi, e prendersi in prima persona la responsabilità dei propri rifiuti è indubbiamente un buon punto di partenza.
Proviamo a seguire il percorso che normalmente fanno i nostri rifiuti. Ne produciamo ogni giorno circa 200 grammi a testa che depositiamo nel gabinetto e, tirando lo sciacquone, li diluiamo con una media di circa 7 litri di acqua potabile per volta. Con il gesto di “tirare la catenella” ci liberiamo apparentemente del problema, ma in realtà perdiamo il controllo sui nostri rifiuti e con il controllo perdiamo anche il potere.
Inoltre abbiamo fatto un vero e proprio miracolo: 200 grammi di feci sono diventate, con l’aggiunta dello sciacquone, 7 chili, ovvero sono aumentate di 35 volte in peso. Consideriamo una popolazione di 50 milioni di abitanti che ogni giorno compiono il gesto di tirare lo sciacquone sporcando 5 litri di acqua: arriviamo a 250 milioni di litri di acqua al giorno, ovvero 250 mila metro cubi.
Ed è solo una frazione della massa di acqua che riversiamo nel sistema, perché ci sono anche gli scarichi di cucina, dell’igiene personale e del lavaggio panni.
Dopo aver tirato la catenella, mandiamo i nostri rifiuti in uno scarico collegato con il sistema fognario, attraverso cui convogliamo il tutto fino a un filtro depuratore, che in teoria dovrebbe renderli innocui dal punto di vista batteriologico,in modo da poterli far defluire in mare o in un corso d’acqua.
Questo in teoria: cioè pensando che alla fine del sistema fognario ci sia un depuratore realmente in grado di trattare tutta la massa di acqua sporca in arrivo, e che sia in grado anche di stoccarla nel periodo in cui è fermo per manutenzione o per guasti.
Quando questo non avviene cosa succede? Dove viviamo noi (per ammissione delle stesse autorità comunali) si arriva a trattare non più del 50% delle acque quando tutto funziona a regime.
In pratica, quindi, depositiamo le nostre feci nei corsi d’acqua – cosa che sicuramente contrasta con il nostro istinto di conservazione della vita e quindi di protezione dell’acqua, che alla vita è essenziale – e aggiungiamo all’impatto ambientale anche il malessere inconscio per aver perso il controllo della situazione.

Il compost toilet di Corricelli
Per questo noi preferiamo compostare i nostri rifiuti organici con l’uso del gabinetto a secco, o “compost toilet” auto-costruito. Pratica che si sta rapidamente estendendo e per la quale ci viene spesso richiesta consulenza e aiuto pratico nella progettazione e costruzione. I nostri volontari stanno diventando noti come i “cessaioli” d’Italia.
Il compost toilet, che abbiamo realizzato a Corricelli – il nostro progetto di ecovillaggio in Toscana – è costruito con paleria di castagno reperita nel bosco. Sfruttando il dislivello esistente, derivante probabilmente dal disfacimento di una pre-esistente terrazzatura agricola, si è ottenuta una struttura molto semplice. Al piano superiore è collocata la “tazza”: all’interno del locale sono predisposti due WC per permettere che si creino due cumuli separati; questo per lasciare compostare metà del volume disponibile, affinché, una volta riempita l’altra parte, sia possibile svuotare la prima parte senza entrare in contatto con il residuo fresco. Nella parte sottostante, opportunamente recintata, si raccolgono le feci.
In ogni fase del processo, fino a quando si sarà formato il compost, il materiale resta contenuto in semplici strutture che impediscono sia il contatto accidentale con persone che l’accesso agli animali. Il materiale è inoltre protetto dalla pioggia, per evitare l’inzuppamento che produrrebbe marciume e percolati.
Per lo stesso motivo si evita di introdurre le urine, che possono essere raccolte mediante la sistemazione di un imbuto posto sotto la seduta, e venir convogliate direttamente in una fitodepurazione. Altrimenti le urine possono essere disperse o utilizzate diversamente nell’ambiente: diluite uno a dieci con acqua possono essere utilizzate come fertilizzante e integrare le annaffiature in zone particolarmente aride (nel Centro di Permacultura di Montsant, a Tarragona in Spagna, dove ci sono quest’anno gravi problemi di siccità, questo uso viene praticato regolarmente). Tuttavia piccole quantità di urine non disturbano la formazione del compost.
Le feci prodotte vengono immediatamente coperte con paglia, segatura molto grossolana, o altro materiale cellulosico come foglie secche, carta di giornale fatta a strisce ecc..
Non rifiuti, ma scarti riutilizzabili
Costruire un compost toilet è un modo semplice e igienico per riciclare i nostri rifiuti, lasciando che si ritrasformino in terra. Favorire questo ciclo è un modo di assecondare e imitare la natura, la quale non produce rifiuti proprio perché lavora a cicli chiusi ed è in grado di riassorbire le sostanze di scarto.
O meglio, noi consideriamo scarto quello che è, invece, materia prima per altri organismi. Infatti, appena depositiamo le feci nella terra (e a maggior ragione in una compostiera dove il processo è già avviato) avviene l’immediato attacco da parte degli organismi viventi – presenti in un numero enormemente maggiore in ambiente di superficie, anziché sott’acqua. Ci sono batteri, lombrichi, insetti, microorganismi vari che sono anche responsabili dell’uccisione dei germi patogeni contenuti nelle feci stesse. Così come le feci contengono resti di cibo, anche i germi sono elementi nutritivi per i predatori di questo mondo microscopico.
Dato che la maggior parte dei batteri patogeni contenuti nelle feci sono anaerobici – ovvero possono vivere solo in assenza di ossigeno – già nelle prime fasi del processo, che appunto avviene in presenza d’aria, si ha una notevole azione di riduzione del carico batterico (cosa che invece non avviene in acqua).
Man mano che il materiale si accumula si avvia il processo di compostaggio aerobico che porterà, nella fase finale, alla produzione di un compost privo di batteri pericolosi: durante il processo si sviluppano facilmente temperature fra i 50 e gli 80 gradi, che portano alla morte dei patogeni. Queste temperature si raggiungono via via che la quantità del materiale depositato aumenta: una volta raggiunta una quantità adeguata, circa un metro cubo, si realizza un cumulo di compostaggio, vero e proprio generatore biologico, all’interno del quale, per azione del metabolismo degli organismi utilizzatori di questa massa, si raggiungono le temperature di cui sopra.

Dal bosco al condominio
L’utilizzo del compost toilet è possibile non solo all’aria aperta e con modelli autocostriuti: esistono anche soluzioni più “tecnologiche”, fino ad arrivare all’installazione all’interno di appartamenti. Nel nostro progetto di Corricelli, ci è stato autorizzata dalla Asl di Prato l’uso del gabinetto a secco all’interno di un immobile in via di ristrutturazione e numerosi sono gli esempi in Europa di utilizzo urbano di questo dispositivo.
Gli esempi presentati al momento soddisfano esigenze su piccola scala e su scala locale, che intanto eliminano quantitativamente una parte del problema. Ma se a livello collettivo la riteniamo una buona direzione di lavoro, in futuro la una pratica si potrà generalizzare riducendo uno dei maggiori fattori di impatto della vita umana sul pianeta.

Per approfondire
La composizione biologica delle feci
Le nostre feci sono costituite da residui di cibo, cellule morte, secrezioni e fluidi vari
del corpo, e batteri. I batteri rappresentano quasi il 20% della massa delle nostre feci; sono vivi, e anaerobi (ossia, possono vivere solo in ambienti privi di ossigeno).
Quando siamo in buona salute, scarichiamo qualcosa come 100 miliardi di batteri per grammo: essi sono in genere inoffensivi e utili lavoratori, ma ve ne sono anche di dannosi, come le salmonelle, le shighelle, le brucelle, ed altri di tipo patogeno come i principi attivi del tifo, del paratifo, del colera, dell’epatite e così
via.
(Fonte: Manuale di autocostruzione del compost toilet)

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Pongo alla vostra attenzione. Cosa ne pensate?

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BigBossStigazzi
BigBossStigazzi
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
molto interessante, bisogna portare avanti la sperimentazione anche perchè il livello raggiunto non mi sembra esportabile nelle città, bisogna che questi prototipi di (no)WC siano proponibili al grande pubblico, comprese quelle massaie dementi della pubblicità che mandano la merda giù per lo scarico non solo bagnata (merda fortunata) ma anche deodorata...che discorsi di merda Sorriso Scemo

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lisandro
lisandro
Viandante Storico
Viandante Storico
Più che esportare, bisognerebbe asportare dalla città... tutti quei cervelli in fuga all'estero... io dico boh, eppure l'Italia era il giardino d'Europa!
L'Europa stessa per l'80%, sino al rinascimento, era ricoperta da foreste. Oggi la vedi dal satellite in notturna e fa impressione con tutte quelle lucette che sembra una mega insegna di un megastore - hai visto mai che qualche alieno voglia fermarsi per fare rifornimento.

Non abbiamo ancora ben chiaro che siamo soli e nessuno verrà ad aiutarci, che forse dovremmo accontentarci delle nostre sole risorse?
( l'hai viste le contestazioni di Brescia? Vecchi rincoglioniti contro giovani bamboccioni - al solito ci si fa la guerra tra poveri).
Come responsabilizzare le persone?
Stabilendo le priorità, mi dirai. Che non è la finanza, i contratti di lavoro o l'imu facepalm - tutti falsi preblemi - la priorità è riappriopriarsi (guarda che bel scioglilingua) della bellezza. E per percepire la bellezza non bisogna avere paure!

Perché sono tutti attratti dalle città?
- secondo un rapporto del "Worldwatch Institute", nel 2008 la popolazione che risiede nelle aree urbane ha superato, per la prima volta nella storia dell'umanità, la popolazione che vive nelle zone rurali.
Siamo attratti dalle sicurezze, ma questa nostra sicurezza si paga a caro prezzo.

Io so bene quanto possa essere destabilizzante ritrovarsi in luoghi "selvatici", quanta paura di essere morsi e infettati da qualche strana creatura, sebbene ci sia cresciuto. Immagina coloro sempre vissuti in un conteso urbano, abituati solo alla natura da cartolina. Eppure, a ben guardare, è un fenomeno che ci appartiene solo dal dopoguerra in poi. Un conflitto mondiale ci ha voluti tutti assiepati. In periferie facili da esportare, cosicché la bruttezza è dilagata. Portando la desolazione come fardello e rendendoci alieni in terra.

La vita rurale è invece un equilibrio perpetuo, sempre doverosi verso ciò che spontaneamente offre. Anche i ritmi della mente e del corpo ne beneficiano e le eccedenze diventano doni da condividere e che favoriscono l'ospitalità. In questo contesto anche gli scarti sono una risorsa, mantenendo il ciclo attivo (se tutti sapessimo fare un passo in dietro, faremmo un balzo in avanti portentoso Sorriso Scemo ).

Ma non volevo dire che questa è la soluzione da imporre a tutti.
Anzi... mi piacerebbe solo che ognuno continuasse a fare le proprie cose, ma con uno stato d'animo rinnovato, ritrovando in se le proprie di risorse, come io spero di averne trasmesso il senso con questo scritto.

Oppure, volevo andare OT, alla maniera di dreinbrein:

dreinbrein ha scritto:Se c'è una cosa che ho in testa provo a ficcarla nell'argomento a tutti i costi [...] Non credo che ci si possa fare una bella figura, però è liberatorio come grattarsi via un prurito [...] Le cose che scrivo e i pensieri che faccio sono un semplice fritto misto di altri fritti misti.

che se poi è solo uno sporco stratagemma per ritrovare BigBoss, allora ben vengano le figure di cacca. rotolarsi dal ridere

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lisandro
lisandro
Viandante Storico
Viandante Storico
e comunque io mica posso stare sempre a pensare ai vostri problemi sfinterici. O ai problemi dell'umanità... ma perché non ci pensa da sola l'umanità... perché non ci pensa da sé a se stessa?

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BigBossStigazzi
BigBossStigazzi
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
sul fatto delle città potrei anche essere daccordo in linea teorica ma in pratica non si possono trasferire nella wild nature i milioni di abitanti di teheran ad esempio (20?) (poi si scriverà teheran?) ...il problema è un altro ossia che è INUTILE FARE I NEGOZI EQUO E SOLIDALE solidali con i contadini equadoregni ed esosi con i compratori europei, bisogna fare le cose in maniera che funzionino, indi non si può "andare indietro" ma andare avanti in modo giusto ad esempio è una stronzata (se non è solo un prototipo, una sperimentazione) pisciare in un imbuto o cagare a secco ..bisogna ragionare, è comodo mandare via la merda con l'acqua? Manteniamolo ma facciamo in modo che non sia acqua potabile, potrebbe essere piovana o del mare... si può sostituire l'acqua con l'aria compressa? si facciano cessi ad aria compressa (come carabine spara stronzi)...l'acqua impedisce il compostaggio? allora separiamola dal solido una volta arrivata nella fossa biologica o nel pozzetto ...bisogna sperimentare diversi tipi di pozzetti....queste sono le varie complessità non autocostruirsi in cesso in legno (che come cazzo lo pulisci dalla merda con il lucidamobili?) e pulirsi il culo con le foglie di ortica...me comprendi?

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lisandro
lisandro
Viandante Storico
Viandante Storico
Big, certo che ti comprendo e reputo commovente i tuoi sforzi e il tuo alto grado di tolleranza.
Ma senza farsi la guerra tra poveri, credo sia direttamente proporzionale al tuo grado di responsabilità.
Io, di contro, inizio a considerare vani tutti i miei di sforzi di una vita spesa nel ricercare compromessi. E fare scelte logoranti (anche fisicamente).
Per me anche solo un milione d'individui tutti agglomerati su di un territorio ristretto, è da considerarsi come un tumore.
Non per questo vado propugnando una qualche diaspora già da domani mattina.
Idealizzo un arcipelago di comunità, che intessono reti di connessione, in simbiosi con la natura.
Considero la scelta come potere.
Quindi non più il vecchio adagio oramai ritrito di "volere è potere", che diventa obsoleto in un sistema di relazioni che non rispondono più alle esigenze antropocentriche estetizzate dall'umanesimo occidentale degli ultimi secoli.
Quindi, non più l'immobilismo (crisi culturale più che economica) al quale ci ha condotti la crescita; 'cedere di un passo' significa rallentare e non arrestarsi.
Insomma, è il paradosso dei nostri tempi: come conservare lo stesso stile di vita e al contempo renderlo sostenibile per i posteri.
Che poi è un dilemma di sempre: adattare la natura - adattarsi alla natura.

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lisandro
lisandro
Viandante Storico
Viandante Storico
ricapitolando...
io apro un topic apparentemente tranquillo, quindi cedo di un passo.
tu mi rispondi dicendoti interessato - dopo un periodo d'indignazione (?), quindi anche tu cedi di un passo.
io mi rivolgo in maniera cordiale, tentando pure di essere spiritoso, e cedo un altro passo.
A questo punto ritocca a te, ponendo i tuoi quesiti alla tua maniera. Mentre io ci leggo quei tuoi moralismi già consumati.
E qui stallo.
Allora faccio fatica a non mandarti veramente a quel paese, e per ripiego farnetico un poco.
Quando ormai è troppo tardi.

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BigBossStigazzi
BigBossStigazzi
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
mi sembra che tu sia un pò costretto in gabbie mentali, io devo, tocca a me, tu devi, tocca a te, un passo indietro, stallo, allora ...una partita a scacchi è una partita a scacchi, un dialogo è (o dovrebbe essere) un dialogo, non c'è la mossa obbligata o il soffio se non mangi come a dama, ho detto le strozate che l'argomento mi suscitava e mi spiace che il mio pensiero personale, originale e non moralistico (ma soprattutto non consumato) venga da te letto (o si presti (se si presta) ad essere letto) come "soliti moralismi consumati", frase che mi stimola a mandartici io affanculo, ma che non farò, perchè bisogna liberarsi di questa terminologia fascista omofobica (e poi potrebbe pure piacerti) se vuoi mandarmi, mandami, magari a cagare dato l'argomento, non me la prendo e ti metto pure una faccina così non ti fai prendere dalle paturnie Sorriso Scemo

ps però sai lis, anche con il fatto che in generale mi stai simpatico, delle volte fatico a capire che vuoi, sembri afflitto da sdoppiamento di personalità, scherzi, poi ti incazzi...stai calmo valà che la vita è come il trespolo delle galline, corto e pieno di merda.

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lisandro
lisandro
Viandante Storico
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* Psicolatria *

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Caro Big,
è un po' come dire che la saliva che deglutiamo è sempre la stessa, eppure a volte è dolciastra mentre altre volte pare amara.
Con Sergio di là si è accennato al condizionamento ambientale.

L'ambiente condiziona il mio sdoppiamento che condiziona l'ambiente che condiziona il mio sdoppiamento che condiziona l'ambiente che cond......

Ecco tu apparirmi oggi come il Big che ho sempre amato (1° grado di coscienza/conoscenza?) e come d'incanto un grumo rappreso ha iniziato a sciogliersi.
Perché è il Big bonario che mi si rivolge, che ha smesso i panni del Boss impostore, ricacciando lontano dalla vista gli stracci di Stigazzi che per qualche tempo gli sono stati d'impaccio.

oppure

Toh... il toro che dice cornuto all'asino!
Anche il tuo flusso di pensieri tu lo supponi coerente e costante.
Hai esordito nel tuo post col Big bonaccione che tutti conosciamo, attraversando i territori del Boss bastonatore che tutti conosciamo, impregnati di quei moralismi che tanto ti sono cari, per giungere alla soluzione (da vero macho) dello Stigazzi strafottente che tutti conosciamo con la chiusa finale da perfetto forumista.
E da vero schizofrenico.

Che alla fine non mi è più chiaro se ti sto simpatico o mi stai commiserando.

Io che voglio? Niente voglio... cosa può volere uno contro i mulini al vento?
O forse porto solo becchime per gli uccelli.
O forse solo ribadire che i mostri s'ingenerano perché è il sistema che li alimenta. Così do la colpa/responsabilità a tutti e a nessuno.
Io poi, che mischio virtuale col reale (poi qualcuno mi deve ancora spiegare come faccia l'astrazione a non essere parte compenetrante del concreto?) trovo riscontro anche nella vita di tutti i giorni: io che mi concedo senza risparmio di energie, dove trovo il confine se vedo che le persone che interagiscono con me ne beneficiano?
Quando le membra saranno del tutto lacerate?

Ho parlato di recupero degli errori e di ospitalità e di eccedenze e di alieni, etc etc... se segui ancora il mio discorso credo che tu sia qua per una serie di post che non vado a elencare e che hanno suscitato la tua commozione:

"Qualcuno era comunista perché beveva il vino e si commuoveva alle feste popolari."

Ma no, scusa, tu sei originale!
Che fai? te lo dici da solo? ha-ha
Non sembra anche a te 'sto 3d un dejà vu?
- Allora, qui vorremo condurre un esperimento scientifico dove descriveremo il disegno e bla bla bla...

Ma che per caso ti ci sto mandando? No, perché se così ti sembrasse, potrai fare specchio riflesso... sai che goduria, a me potrebbe piacermi.
Non ho mai negato d'essere bisessuale. E se tu nel tuo post volevi forse alludere che la cosa era da intendersi come peccaminosa, beh... non sono dunque io l'omofobo. E a te non resta neanche di esserlo alla maniera fascista, ma in una forma più subdola, oserei dire "dalemiana".
Comunque se speri che io brami il tuo deretano, sappi che in rete io faccio sesso solo con l'intelletto.


Gabbie mentali, mi dici?
Ho già detto che ogni storia ha sempre due versioni.
Convertiamo in positivo un'accezione negativa.
E allora risulterà che il sogno, l'ideale, l'utopia, saranno le forme più appropriate per sfuggire dalle gabbie, per concretizzare il risultato da te proposto.
Ebbene, io compio questo atto ogni momento. Ti ricordi il concetto di rivoluzione permanente?
Cos'è questa cosa buffa, se non il moto stesso del mondo e dell'universo intero, con tutte le sue correlazioni, ah-ah.
Lo so, sono un simpatico impertinente.

Ma che vuol dire simpatico?
Dirti le cose che ti piace sentirti dire? beh, allora preferisco esserti antipatico - non c'è peggior cosa dei rapporti sclerotizzati!
Ti ho letto nel 3d degli auguri alla Pazza (lettura arbitraria). L'hai fatto per dovere?
Deve essere brutto il vuoto che si prova nel fare le cose per convenienza!
No, perché io ho percepito questo eh,... visto che il tuo post non è stato affatto originale.

Guarda quanta pazienza ci metto con te. Forse perché sei grande e mi stai nel cuore.
Oh,... se vuoi non scrivo più, eh... do a te questo potere di scelta.
Basta che poi non si faccia come con gli altri.

"Porcedì torna..." "Marimba torna..." "Massimo Vaj torna..." "Aleister torna..." "Dudù..." ah no... Dudù è già rivenuto più volte.

E avanti così, a vivere di rimpianti.
"Che fine hanno fatto i 3d di 20 pagine da stampare?"
Deleghiamo sempre le nostre speranze ad altre figure carismatiche, rassegnandoci a restare spettatori inermi/eterni.
Chi è che detta questa linea politica?
Ma quando ci assumiamo le nostre responsabilità? Quand'è il nostro turno?

Come narcisi recisi.

Abbiamo sostituito la televisione con la rete, solamente per inorgoglire il nostro ego.
Siamo tutti dei narcisi. E per questo dovremmo fare maggiore attenzione a non influenzarci a vicenda, ingrossando quel cinismo tanto vituperato di cui abbiamo perso il senso, inoculandone solo la parte più deleteria, come un'escrescenza tumorale.
"Venite gente, venite al ballo in maschera, dove si puppa e si pappa. Stasera massacreremo l'utente che ha ucciso il gatto. Come fosse un tassista di Milano. Perché noi siamo i veri amanti degli animali."

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Boh. Io penso che il foro debba essere libero e forse mi sbaglio.
Liberamente creativo forse è l'accezione più appropriata.
Aperto a l'immaginazione di chiunque, senza barriere ne' confini.
"Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri."
A ognuno deve essere data l'occasione di un'altra chance (e allora penso a quegli utenti... ma non spetterebbe a me dirlo), nel rispetto di quelle regole non scritte (le parole scritte sono un po' come nature morte che evocano fantasmi) che si sanciscono tramite le interrelazioni che s'instaurano di volta in volta, in continua evoluzione tra gli astanti.
Chi c'è, c'è e ognuno libero di andare e venire.
E chi vorrà denudarsi, possa cogliere l'attimo prima di rendersi cenere (prima che la legge Basaglia venga di nuovo convertita e si torni a ingabbiare le donne e gli uomini un po' libertini).
E sviluppare ogni quesito criticamente senza censure, affrontandoli con "la forza della struttura" e "convinto che la vita merita di essere vissuta solo quando si cominciano a prendere le cose "allegramente" e quando si eliminano dal proprio linguaggio i significati profondi ma ormai un po' frusti che esso ha accumulato nel corso dei secoli".

Non so, forse la censura stessa è da intendersi come l'inevitabile apice di quella 'forza della struttura'?

Cosa voglio, mi chiedi.
Come che voglio? Pensavo d'averlo già detto!
Beh, retrospettivamente si potrebbero dire tante cose.
Io scelgo di dire che il mio è tuttora un atto poetico, una passeggiata trasversale (alla mia maniera, è chiaro), ma che in un qualche modo e in tempo reale, potesse appartenere a tutti.
Cosa fanno gli artisti, se non tentare di simulare la natura delle cose?
Ecco, io ho tentato di scimmiottare questo tentativo.
Quindi tutto questo estenuante rivoltamento, era forse solo l'espressione più pregna del 'tentativo' fine a se stesso.
Ho voluto estrapolare solo l'atto (impossibile a farsi?), inquadrandolo tra l'origine di perfezione che lo contempla, e l'immancabile fracasso quando ormai prodotto si rivela solo come un risibile risultato di quel che si era ideato.

E a parte queste scemenze e per quel senso di appartenenza che mi opprimerebbe se non sapessi trasmettertelo, sento il dovere di ringraziarti. E anche tutti gli altri, perché non potete immaginare il bene che mi avete fatto.
Io mi sono innamorato perdutamente altre due volte in passato e per quel mio caratteraccio miserrimo e indomabile, riuscii a distruggere ogni cosa prima ancora di tentare, trascorrendo poi i miei giorni a leccare le ferite nel bel rimpianto, dando frutto poi a un amore perdutamente intellettuale con la mia compagna di ora generando due figlie. Tutto bello, tutto meraviglioso.
Ma restava il senso di colpa per quella mia emozionalità che soffocai per riconciliarmi col mondo concreto.
Qua, rifugio, caverna, ho voluto affrancarmi da quella colpa, ammesso che sia riuscito a comunicarlo in tutta la sua essenza, che anche se fosse pervenuta a voi come un fioco bagliore, è stato in me come un lume chiaro, nitido e soave, che mi ha dettato una volontà inaudita, permeando in ogni aspetto che mi attornia, rendendomi per la prima volta unico e indivisibile.

Io non so se l'eutimia possa essere qualcosa di dimostrabile a parole, o se non sia piuttosto qualcosa di trasmissibile con la pratica di tutti i giorni. Forse solo le mie figlie potranno insegnarmelo.

Che strani discorsi in questo vespasiano, eh Big!
Senti... mi fai un favore? Glielo dici tu a Faust che non deve preoccuparsi troppo delle contaminazioni dovute alla globalizzazione?
Facciamo in modo che tutto ciò che accade, accada. Perché è il giusto che si compie, poiché la giustizia delle cose non corrisponde alla giustizia degli uomini e stigazzi se a noi tocca correggere questo ingranaggio.
E poi, poveraccio, capita che c'è qualcosa che gli riguarda... in questo forum caotico, vattelapesca va'.


* Eutimia *

Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior. 2Q==










































































































rotolarsi dal ridere

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BigBossStigazzi
BigBossStigazzi
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
...è sicuramente vero ho anch'io tante maschere, purtroppo la virtualità del contenitore mi impedisce di essere SINCERAMENTE schizofrenico, qui sono falsamente schizofrenico!
Che alla fine non mi è più chiaro se ti sto simpatico o mi stai commiserando.
io non commisero nessuno se non me stesso quando il mio sguardo incontra il mio sguardo, piangermi addosso sì, sugli altri non lo faccio
....sappi che in rete io faccio sesso solo con l'intelletto.
Sorriso Scemo
Ma che vuol dire simpatico?
Dirti le cose che ti piace sentirti dire? beh, allora preferisco esserti antipatico - non c'è peggior cosa dei rapporti sclerotizzati!
hai ragione!
Ti ho letto nel 3d degli auguri alla Pazza (lettura arbitraria). L'hai fatto per dovere?
Deve essere brutto il vuoto che si prova nel fare le cose per convenienza!
No, perché io ho percepito questo eh,... visto che il tuo post non è stato affatto originale.
[color=darkred]Hai ragione ma la realtà è ancora più doppia o triplice, avrei voluto stupire la pazza e tutti con effetti speciali, sentirmi così tanto bravo come quando facevo le vignette per il corriere, ma non avevo tempo per fare nulla di speciale allora ho scelto la forma più dimessa di tutte perchè potesse staccarsi dagli auguri originali di tutti gli altri...

comunque SCUSAMI... io scrivo senza pensare che gli altri possano dare più peso di quello che dò io, e poi mi accorgo di essere stato preso troppo seriamente, semplicemente da quando sono cambiati i comandi faccio "messaggi del giorno" e non "tuoi ultimi messaggi" e non avevo visto che mi avevi risposto, comunque, ...guardo io non so un cazzo, non capisco un cazzo, quando credo di averlo capito prtendo una pacca nei denti, non sono importante, non sono un esempio per nessuno, sono solo un forumista del cazzo che spara cazzate sulle parole di altri forumisti senza sapere un cazzo, quando ci vedremo ci facciamo una birretta e allora se sarà il caso potremo litigare davvero, quando ci sarà anche modo di darsi alla fine una pacca sulla spalla party

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lisandro
lisandro
Viandante Storico
Viandante Storico
Finalmente trovo uno che ha capito tutto.
Se passo per Bologna, sicuramente una birra te la scrocco.

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PaperMoon
PaperMoon
Viandante Mitico
Viandante Mitico
party anch'io anch'io anch'io

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lisandro
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Viandante Storico
Viandante Storico
poiché se io poco capisco ciò che sento, chiaro mi è noto ciò che non sento.

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