last_flight ha scritto: ZEUSPOETA ha scritto: last_flight ha scritto:
Io scrivo in prosa perché le persone capiscano. Evidentemente con te non funziona, oppure tenti opportunisticamente di spostare il fronte del discorso sulla questione del dualismo sanità pubblica/sanità privata. Che non entrava nella mia obiezione.
Qualunque sia la forma in cui è organizzata l'offerta del servizio sanitario, la spesa per le prestazioni mediche e i medicinali le famiglie devono in qualche modo finanziarla. Se è lo Stato il distributore, la finanziano col gettito fiscale. Se questo crolla, perché la crisi determina una contrazione delle transazioni economiche, allora, si pone il problema se sia opportuno aumentare le tasse, per recuperare il disavanzo, sapendo che ciò determinerà una riduzione ulteriore delle entrate erariali e delle risorse, di conseguenza, disponibili al welfare.
Perciò ti chiedevo se valesse la pena inseguire le spese con le tasse. Quest'ultime, se esasperate, deprimono la fonte di finanziamento.
Questione privatizzazione. Non è che privatizzi la sanità, posto che si faccia con uno schiocco di dita, e tutto va magicamente apposto. La spesa sanitaria può finire fuori controllo anche dove la sanità è privata.
Il profilo di convenienza oggettivo della sanità privata rispetto a quella pubblica, è che il diritto all'assistenza e alle cure è definito e
tutelato su un piano contrattuale. Questo offre al consumatore la possibilità di sindacare sulla qualità del servizio erogatogli personalmente e direttamente, premiando l'ente erogatore con la propria fedeltà, se fa bene, oppure punendolo (sostituendolo con un altro), se fa male. Anche la carriera dei medici e del personale sanitario finisce con l'essere un premio al merito riconosciuto dai pazienti. Questo è quello che accade nei sistemi anglosassoni.
...non è proprio detto che le persone
non capiscon quei che scrivon in versi
ché con la prosa si fan lunghi discorsi
e si può crear tanta confusione
per cui un “falco” liberale ad arte
può fare pure anche il socialista
e quindi si gestisce a prima vista
con 'na botta al cerchio ed una alla botte.
A volte bastano poche parole
per farsi capire dai visitatori
per aprirgli gli occhi e scoprire il male
che nella politica ben si annida
in specie dove fan tanti rumori
dove si fan proclami e tante grida...
^^^
...infine, nei forum che frequento
i visitatori son tanti ogni momento...
Ascolta, ti ho posto un quesito specifico: come si finanzia il welfare in un periodo di recessione prolungata?
Giacché ti sei lamentato di eventuali posti letto negli ospedali, soppressi per finanziare misure dedicate alla crescita, ti domandavo come si garantiscono al Welfare gli stessi disavanzi di un tempo in una fase in cui l'Economia non crea nuova ricchezza. Ti senti confuso da questa formula della domanda? Non la capisci? E' una domanda liberista? E' socialista?
Ho espresso un'obiezione che non hai gestito, o meglio che hai respinto lanciandomi etichette: falco liberista, poi cerchiobottista. Non sono risposte al mio quesito.
Io non faccio l'ornitologo, non so se sei una cinciallegra o una tortorella. Ti invitavo a considerare il problema del finanziamento della sanità in fase di recessione al di fuori della prospettiva ideologica.
A margine ti dirò perché, in alcune regioni, come in Puglia, i governatori pianificano tagli ai budget e, addirittura, chiusure di ospedali. Lo fanno perché devono gestire enormi disavanzi, da cui dovranno almeno parzialmente rientrare pena il default. E lo fanno anche giunte socialiste, anzi comuniste, come Vendola. Leggi qui sotto i link, ma cerca liberamente sul web e troverai decine di documenti analoghi.
http://www.palagiano.net/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=7761http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/03/sanita-in-puglia-cinque-grandi-ospedali-in-piu-ma-800-posti-letto-in-meno/282437/E' vero che Vendola, come dice il Fatto Quotidiano, ha annunciato la costruzione di 5 nuovi grandi ospedali, ma finora ci sono solo 12 chiusure, e, se e quando i 5 nuovi si faranno, il saldo dei posti letto sara -800 unità.
Le giunte Vendola hanno accumulato, dal 2005 ad oggi, 2,2 mld di disavanzo. La spesa sanitaria pugliese costa 400 mln di euro all'anno, solo di interessi passivi.
Ora, rispondi al mio quesito, come si sostengono insieme le misure per la crescita e il disavanzo del welfare senza che l'uno tolga all'altro risorse? E se il welfare toglie sistematicamente e permanentemente alla crescita, non c'è il rischio che domani, nonostante tutti i sacrifici, al welfare manchi comunque con cosa finanziarsi?
Ti senti confuso?