Telegraph Road
“Molto tempo fa arrivò un uomo su un sentiero
camminando per trenta miglia, con uno zaino in spalla
e mise a terra il suo bagaglio dove pensò che fosse meglio
costruì una casa nel deserto
Costruì una capanna ed una provvista per l’inverno
e arò il terreno lungo la gelida riva del lago
e gli altri viaggiatori giunsero cavalcando lungo il sentiero
e non andarono oltre, e non tornarono indietro
poi arrivarono le chiese, poi arrivarono le scuole
poi arrivarono gli avvocati, e poi arrivarono le regole
poi arrivarono i treni e i camion con i loro carichi
e il vecchio sentiero polveroso divenne la via del telegrafo.
Poi arrivarono le miniere, poi vennero i minerali da estrarre
poi ci furono i tempi duri, e poi ci fu una guerra
il telegrafo cantava una canzone sul mondo là fuori
la via del telegrafo diventava così profonda e ampia
come un fiume impetuoso…
E la mia radio dice che stanotte gelerà
la gente guida verso casa dalle fabbriche
ci sono sei corsie di traffico, tre si muovono lentamente…
Mi piaceva andare al lavoro, ma l’hanno chiuso
ho il diritto di andare al lavoro ma non c’è lavoro da trovare, qui
si, e dicono che dovremo pagare quanto dobbiamo
dovremo raccogliere i frutti dei semi che sono stati seminati
e gli uccelli lassù sui fili ed i pali del telegrafo
possono sempre volar via da questa pioggia e da questo freddo
puoi sentirli cantare il loro codice telegrafico
per tutta la strada lungo la via del telegrafo
Sai, potrei dimenticare presto, ma ricordo quelle notti
quando la vita era solo una scommessa su una corsa fra le luci
poggiavi la testa sulla mia spalla
mi passavi una mano fra i capelli
ora ti comporti in modo un po’ più freddo
come se non te ne importasse
ma credi in me, tesoro, e ti porterò via
fuori da questa oscurità e dentro la luce del giorno
via da questi fiumi di fanali questi fiumi di pioggia
via dalla rabbia che vive sulle strade con questi nomi
perché ho bruciato ogni semaforo rosso sul viale dei ricordi
ho visto la disperazione esplodere in fiamme
e non voglio vederla di nuovo
via da tutti questi cartelli che dicono
“Spiacenti, siamo chiusi”
per tutta la strada lungo la via del telegrafo”.