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Gli psicologi peccano di presunzione?

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1
Macchia
Macchia
Viandante Residente
Viandante Residente
Avete anche voi l'impressione che spesso pecchino di presunzione?

2
cinzia
cinzia
Viandante Storico
Viandante Storico
Gli psicologi peccano di presunzione? Pazzip10

3
Macchia
Macchia
Viandante Residente
Viandante Residente
Ah ! Ah! In effetti meglio metterla in ridere.

4
cinzia
cinzia
Viandante Storico
Viandante Storico
certamente....altro non c è da fare!!!

5
Macchia
Macchia
Viandante Residente
Viandante Residente
Perchè tu pensi che addirittura siano pazzi? E roba forte questa, sai?

6
Aleister
Aleister
Viandante Storico
Viandante Storico
Solo se presumono esista una psiche o un soggetto individuale.

7
cinzia
cinzia
Viandante Storico
Viandante Storico
Macchia ha scritto:Perchè tu pensi che addirittura siano pazzi? E roba forte questa, sai?
Molti lo saranno, se non pazzi...un po "fuori di testa"..(da me ci sono tre donne psicologhe..una più scema dell'altra.
Mi sembra che nella loro professione siano obbligati ad essere "ana-lizzati" dai colleghi ogni tot periodo di tempo.
Se c è quest'obbligo una ragione ci sarà? Gli psicologi peccano di presunzione? 73990920 

8
Candido
Candido
Viandante Storico
Viandante Storico
Aleister ha scritto:Solo se presumono esista una psiche o un soggetto individuale.
Non esiste, lo sappiamo. Però, se una determinata struttura caratteriale formatasi nel tempo impedisce la stessa sopravvivenza, qualcosa forse si può tentare di fare. Organizzando un'illusione più adatta...
Comunque, la professione stessa può indurre lo psicologo a manifestare una certa presunzione. Ne ho conosciuti di tipi del genere... Saper manipolare le menti può dare una sensazione di onnipotenza più o meno mascherata.

9
Yale
Yale
Viandante Mitico
Viandante Mitico
Macchia ha scritto:Avete anche voi l'impressione che spesso pecchino di presunzione?
Questo mi sembra davvero un ottimo post, scevro di luoghi comuni e con fondamenti statistici inattaccabili.
In effetti sì, a volte ho questa impressione.
Ma è pur vero che mi capita spesso di incrociare anche qualche avvocato presuntuoso.
Anche i medici. E li conosco tutti-tutti eh.
E non dimentichiamo i tabaccai.
Per non parlare delle cassiere dell'Esselunga: presuntuosissime.
Uh...

Ma...
...vuoi vedere che la professione non conta una mazza?

10
Yale
Yale
Viandante Mitico
Viandante Mitico
cinzia ha scritto:
Macchia ha scritto:Perchè tu pensi che addirittura siano pazzi? E roba forte questa, sai?
Molti lo saranno, se non pazzi...un po "fuori di testa"..(da me ci sono tre donne psicologhe..una più scema dell'altra.
Mi sembra che nella loro professione siano obbligati ad essere "ana-lizzati" dai colleghi ogni tot periodo di tempo.
Se c è quest'obbligo una ragione ci sarà? Gli psicologi peccano di presunzione? 73990920 
Quello che ti sembra è scorretto.
Solo alcune scuole (la minoranza, ormai) di psicoterapia (e non si parla quindi di psicologi, ma la differenza ormai ti è chiara, no?) impongono un percorso personale di terapia.
Ma non per la motivazione che erroneamente deduci tu: il punto è che uno psicoterapeuta ha bisogno di conoscere bene (e non necessariamente curare!) sé stesso, prima di poter imparare ad aiutare gli altri.

Poi, percaritàdelcielo, che gli psicologi possano apparire un po' "estrosi" può anche essere; come dice quel detto? "Chi va con lo zoppo..."...

11
Magonzo
Magonzo
Viandante Storico
Viandante Storico
l'impressione di un pronunciato grado di presunzione credo sia amplificata dall'ambito di competenze, che tra i non addetti viene percepito come sovraordinato, un empireo dei massimi sistemi, come la religione o, più di recente, l'economia Sorriso Scemo

poi, bisogna fare i conti col fatto che determinate discipline che si avvalgono di strumenti statistici o modelli non deterministici, come le scienze sociali in genere, o di modelli clinici sperimentali, come le discipline psicologiche più serie, scontano anche il pregiudizio istintivo dovuto all'incomprensione dell'"uomo della strada" di quelle dimensioni aggregate o sperimentali;

queste però sono tenute in notevole conto da chi deve fruirne per ottenere il miglior risultato operativo, come gli uffici del personale, le compagnie di assicurazione, ecc.

12
Macchia
Macchia
Viandante Residente
Viandante Residente
Aleister ha scritto:Solo se presumono esista una psiche o un soggetto individuale.
Perchè non esistono ?

cinzia ha scritto:
Macchia ha scritto:Perchè tu pensi che addirittura siano pazzi? E roba forte questa, sai?
Molti lo saranno, se non pazzi...un po "fuori di testa"..(da me ci sono tre donne psicologhe..una più scema dell'altra.
Mi sembra che nella loro professione siano obbligati ad essere "ana-lizzati" dai colleghi ogni tot periodo di tempo.
Se c è quest'obbligo una ragione ci sarà? Gli psicologi peccano di presunzione? 73990920

Ovvio.



Yale ha scritto:
Macchia ha scritto:Avete anche voi l'impressione che spesso pecchino di presunzione?
Questo mi sembra davvero un ottimo post, scevro di luoghi comuni e con fondamenti statistici inattaccabili.
In effetti sì, a volte ho questa impressione.
Ma è pur vero che mi capita spesso di incrociare anche qualche avvocato presuntuoso.
Anche i medici. E li conosco tutti-tutti eh.
E non dimentichiamo i tabaccai.
Per non parlare delle cassiere dell'Esselunga: presuntuosissime.
Uh...

Ma...
...vuoi vedere che la professione non conta una mazza?

Non è in discussione il fatto che ci siano presuntuosi in ogni campo. La vita ce lo dimostra di continuo. Non ci piove.
Però credo ci siano professioni che possono rendere più presuntuosi. Inoltre ho notato nella mia esperienza che se si mette in discussione uno psicologo come persona, questo reagisce facendo a pezzi  te come persona usando la sua disciplina ( dici così perchè hai il tal problema...) Ma non può essere vero anche il contrario  visto che siamo entrambi persone?  Perchè uno psicologo dovrebbe essere al di sopra dei problemi umani?
Ho aperto questa discussione per fare una semplice domanda circa una mia impressione. Non è che ho esposto  una tesi.
 Quindi  la domanda è... cosa studi o che lavoro fai? No scherzo! Ah! Ah!  


Magonzo ha scritto:l'impressione di un pronunciato grado di presunzione credo sia amplificata dall'ambito di competenze, che tra i non addetti viene percepito come sovraordinato, un empireo dei massimi sistemi, come la religione o, più di recente, l'economia Sorriso Scemo

poi, bisogna fare i conti col fatto che determinate discipline che si avvalgono di strumenti statistici o modelli non deterministici, come le scienze sociali in genere, o di modelli clinici sperimentali, come le discipline psicologiche più serie, scontano anche il pregiudizio istintivo dovuto all'incomprensione dell'"uomo della strada" di quelle dimensioni aggregate o sperimentali;

queste però sono tenute in notevole conto da chi deve fruirne per ottenere il miglior risultato operativo, come gli uffici del personale, le compagnie di assicurazione, ecc.
Di cazzoni in giro in effetti ce ne è una cifra. Più sono ignoranti e più vedono il male ovunque.

13
Aleister
Aleister
Viandante Storico
Viandante Storico
@ Macchia

Perchè in quanto esseri viventi noi saremmo il prodotto della chimica, della fisica, della biologia, di processi del tutto impersonali che danno origine alla nostra esperienza a mano a mano che entriamo in relazione con il mondo "al di là della nostra pelle" e con la mutevole sfera fisica e mentale. Il senso di un sè, di un io, di un soggetto al quale accadono tutte queste esperienze e che adesso pensa questi pensieri, sente questi sentimenti, prende queste decisioni, agisce in questo o quel modo, ammesso che sia qualcosa, è solo un epifenomeno, un sottoprodotto di complessi processi biologici. Sia il senso della persona sia la nostra personalità sono profondamente impersonali, anche se sono chiaramente unici e relativamente reali, proprio come è unica e relativamente reale la faccia di una persona ma è lontanissima dall'esaurire l'intera essenza di quella persona.

Una reale psicanalisi fedele al suo etimo dovrebbe consistere nell'indagare, nell'osservare (senza alcuno che osservi) come l'apparente compattezza e solidità dell'io, del soggetto e delle sue storie, si dissolva (analisi) in un processo incessante di pensieri, sensazioni, percezioni, memorie accidentalmente aggregati e sostenuti dalla convenzione-convinzione grammaticale a riferirsi ad essi come ad "io" o "mio". Così come non vi è discorso definito sulla psiche, psico-logia, (semmai psicolatrìa) non essendo altro tale psiche che un incessante discorrere privo di centro (se non convenzionale). Già Eraclito, vero psicologo, riconosceva che per quanto tu la percorra non troverai mai i confini della psiche, tanto profondo è il suo Logos ( non il nostro), quella regione della dissomiglianza, dell'alienazione, dell'incessante rimandare ad altro in una catena di contenuti senza fine e sostanzialità.

14
Yale
Yale
Viandante Mitico
Viandante Mitico
Macchia ha scritto:

Non è in discussione il fatto che ci siano presuntuosi in ogni campo. La vita ce lo dimostra di continuo. Non ci piove.
Però credo ci siano professioni che possono rendere più presuntuosi. Inoltre ho notato nella mia esperienza che se si mette in discussione uno psicologo come persona, questo reagisce facendo a pezzi  te come persona usando la sua disciplina ( dici così perchè hai il tal problema...) Ma non può essere vero anche il contrario  visto che siamo entrambi persone?  Perchè uno psicologo dovrebbe essere al di sopra dei problemi umani?
Ho aperto questa discussione per fare una semplice domanda circa una mia impressione. Non è che ho esposto  una tesi.
 Quindi  la domanda è... cosa studi o che lavoro fai? No scherzo! Ah! Ah!  

Da vedere se è la professione che porta alla presunzione, o se è la presunzione che incanala ad una determinata professione.
Comunque mi duole informarti che non hai conosciuto pessimi psicologi, solo pessime persone.

15
Macchia
Macchia
Viandante Residente
Viandante Residente
Aleister ha scritto:@ Macchia

Perchè in quanto esseri viventi noi saremmo il prodotto della chimica, della fisica, della biologia, di processi del tutto impersonali che danno origine alla nostra esperienza a mano a mano che entriamo in relazione con il mondo "al di là della nostra pelle" e con la mutevole sfera fisica e mentale. Il senso di un sè, di un io, di un soggetto al quale accadono tutte queste esperienze e che adesso pensa questi pensieri, sente questi sentimenti, prende queste decisioni, agisce in questo o quel modo, ammesso che sia qualcosa, è solo un epifenomeno, un sottoprodotto di complessi processi biologici. Sia il senso della persona sia la nostra personalità sono profondamente impersonali, anche se sono chiaramente unici e relativamente reali, proprio come è unica e relativamente reale la faccia di una persona ma è lontanissima dall'esaurire l'intera essenza di quella persona.

Una reale psicanalisi fedele al suo etimo dovrebbe consistere nell'indagare, nell'osservare (senza alcuno che osservi) come l'apparente compattezza e solidità dell'io, del soggetto e delle sue storie, si dissolva (analisi) in un processo incessante di pensieri, sensazioni, percezioni, memorie accidentalmente aggregati e sostenuti dalla convenzione-convinzione grammaticale a riferirsi ad essi come ad "io" o "mio". Così come non vi è discorso definito sulla psiche, psico-logia, (semmai psicolatrìa) non essendo altro tale psiche che un incessante discorrere privo di centro (se non convenzionale). Già Eraclito, vero psicologo, riconosceva che per quanto tu la percorra non troverai mai i confini della psiche, tanto profondo è il suo Logos ( non il nostro), quella regione della dissomiglianza, dell'alienazione, dell'incessante rimandare ad altro in una catena di contenuti senza fine e sostanzialità.
Troppo complesso per me. Mi dispiace perchè ti sei sbattuto parecchio ma mi servono poche parole chiare e semplici. Se ce la fai posso seguirti.


Yale ha scritto:
Macchia ha scritto:

Non è in discussione il fatto che ci siano presuntuosi in ogni campo. La vita ce lo dimostra di continuo. Non ci piove.
Però credo ci siano professioni che possono rendere più presuntuosi. Inoltre ho notato nella mia esperienza che se si mette in discussione uno psicologo come persona, questo reagisce facendo a pezzi  te come persona usando la sua disciplina ( dici così perchè hai il tal problema...) Ma non può essere vero anche il contrario  visto che siamo entrambi persone?  Perchè uno psicologo dovrebbe essere al di sopra dei problemi umani?
Ho aperto questa discussione per fare una semplice domanda circa una mia impressione. Non è che ho esposto  una tesi.
 Quindi  la domanda è... cosa studi o che lavoro fai? No scherzo! Ah! Ah!  

Da vedere se è la professione che porta alla presunzione, o se è la presunzione che incanala ad una determinata professione.
Comunque mi duole informarti che non hai conosciuto pessimi psicologi, solo pessime persone.
Ci può stare e magari avere potere sulle persone aumenta soltanto la presunzione.
Non ho detto di giudicare pessimi gli psicologi, ma solo che mi è sembrato trovare in loro questo difetto che non equivale a vederli negativamente in tutto.
Non scambiare le due cose perchè se le metti sullo stesso piano sembra che non si possa dire di loro niente che non sia positivo senza essere blasfemi. Invece appunto sono persone.

16
Yale
Yale
Viandante Mitico
Viandante Mitico
Macchia ha scritto:
Ci può stare e magari avere potere sulle persone  aumenta soltanto la presunzione.
Non ho detto di giudicare pessimi gli psicologi, ma solo che mi è sembrato trovare in loro questo difetto che non equivale a vederli  negativamente in tutto.
 Non scambiare le due cose perchè se le metti sullo stesso piano sembra che non si possa dire di loro niente che non sia positivo senza essere blasfemi. Invece appunto sono persone.
Gli psicologi hanno potere sulle persone?
Io non scambio affatto le due cose: sei tu che hai scritto "Inoltre ho notato nella mia esperienza che se si mette in discussione uno psicologo come persona, questo reagisce facendo a pezzi te come persona usando la sua disciplina".
Se non è pessima una persona che usa le proprie conoscenze per "farti a pezzi" non so.

17
Rupa Lauste
Rupa Lauste
Viandante Storico
Viandante Storico
Aleister ha scritto:@ Macchia

Perchè in quanto esseri viventi noi saremmo il prodotto della chimica, della fisica, della biologia, di processi del tutto impersonali che danno origine alla nostra esperienza a mano a mano che entriamo in relazione con il mondo "al di là della nostra pelle" e con la mutevole sfera fisica e mentale. Il senso di un sè, di un io, di un soggetto al quale accadono tutte queste esperienze e che adesso pensa questi pensieri, sente questi sentimenti, prende queste decisioni, agisce in questo o quel modo, ammesso che sia qualcosa, è solo un epifenomeno, un sottoprodotto di complessi processi biologici. Sia il senso della persona sia la nostra personalità sono profondamente impersonali, anche se sono chiaramente unici e relativamente reali, proprio come è unica e relativamente reale la faccia di una persona ma è lontanissima dall'esaurire l'intera essenza di quella persona.

Una reale psicanalisi fedele al suo etimo dovrebbe consistere nell'indagare, nell'osservare (senza alcuno che osservi) come l'apparente compattezza e solidità dell'io, del soggetto e delle sue storie, si dissolva (analisi) in un processo incessante di pensieri, sensazioni, percezioni, memorie accidentalmente aggregati e sostenuti dalla convenzione-convinzione grammaticale a riferirsi ad essi come ad "io" o "mio". Così come non vi è discorso definito sulla psiche, psico-logia, (semmai psicolatrìa) non essendo altro tale psiche che un incessante discorrere privo di centro (se non convenzionale). Già Eraclito, vero psicologo, riconosceva che per quanto tu la percorra non troverai mai i confini della psiche, tanto profondo è il suo Logos ( non il nostro), quella regione della dissomiglianza, dell'alienazione, dell'incessante rimandare ad altro in una catena di contenuti senza fine e sostanzialità.
o forse l'io é proprio quello che descrivi tu.
Altrimenti ti invito a definire il concetto di "persona".

18
euvitt
euvitt
Viandante Storico
Viandante Storico
ho contato e credo di avere circa 15 amici psicologi, nessuno di questi mi sembra particolarmente presuntuoso;
visto che la mia esperienza personale è tuttavia limitata provo a fare qualche ipotesi:
la psicologia non è ad oggi una scienza esatta, la stessa struttura della mente non è chiara.
Sorvolando sui disturbi dovuti alla chimica e chimicamente risolvibili restano una marea di problemi causati da eventi non controllati o riproducibili in laboratorio
La diagnosi per buona parte deve essere affidata all'intuito del terapeuta
i protocolli non so quanto siano adattabili ai vari casi
Il terapeuta è pertanto un uomo solo al comando e credo che per la sua stessa sopravvivenza debba affinare una certa sicurezza anche perché il paziente in qualche modo si allinea alla mente del guaritore
...la sicurezza può sconfinare nella presunzione oppure rischia di essere scambiata per tale...

PS non sono uno psicologo quindi non mi misurate la terminologia usata col bilancino di zio Freud

19
Aleister
Aleister
Viandante Storico
Viandante Storico
@ Rupa

Appunto, una descrizione convenzionale. Chi è la persona? Chi sono io in quanto persona? Tali domande hanno solo una risposta retorica, perchè la cosiddetta persona varia continuamente, in un flusso incessante di volizioni. La capacità di darsi maschere, di costituirsi come persona, non è così altro che la capacità di mentire funzionale ad una permanenza in quanto autoaffermatività, autoimmagine. Il concetto di persona a ben vedere non significa altro che l'attaccamento, questo sì immutabile, a quella psiche che di per sè non fa altro che variare, sfarfallare, proprio come nell'ambiguità del significato greco della parola psychè che significa, appunto, non solo anima, ma anche farfalla.

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cinzia
cinzia
Viandante Storico
Viandante Storico
Yale ha scritto:
cinzia ha scritto:
Macchia ha scritto:Perchè tu pensi che addirittura siano pazzi? E roba forte questa, sai?
Molti lo saranno, se non pazzi...un po "fuori di testa"..(da me ci sono tre donne psicologhe..una più scema dell'altra.
Mi sembra che nella loro professione siano obbligati ad essere "ana-lizzati" dai colleghi ogni tot periodo di tempo.
Se c è quest'obbligo una ragione ci sarà? Gli psicologi peccano di presunzione? 73990920 
Quello che ti sembra è scorretto.
Solo alcune scuole (la minoranza, ormai) di psicoterapia (e non si parla quindi di psicologi, ma la differenza ormai ti è chiara, no?) impongono un percorso personale di terapia.
Ma non per la motivazione che erroneamente deduci tu: il punto è che uno psicoterapeuta ha bisogno di conoscere bene (e non necessariamente curare!) sé stesso, prima di poter imparare ad aiutare gli altri.

Poi, percaritàdelcielo, che gli psicologi possano apparire un po' "estrosi" può anche essere; come dice quel detto? "Chi va con lo zoppo..."...

quello che sembra scorretto a te...può non esserlo per me, ecco un tratto di presunzione da parte di entrambe ..o no?

Tu li chiami estrosi?, si certo ,
ma se come dici "chi va con lo zoppo....impara a zoppicare,
non dovrebbe essere così per loro, altrimenti ecco che ritorna la scuola di pensiero" antica" percorso personale di terapia., e il bisogno di riallinearsi con loro stessi per poter operare sui pazienti e con i pazienti.
Per quanto riguarda la presunzione è vero, è in ogni campo..ma in quella della professione di medico e magistrato è la più pericolosa.
L'impiegata allo sportello se è presuntuosa la possiamo mandare a quel paese ...se provi a ribadire un concetto contrario mentre parli con un medico o un magistrato...difficilmente ne esci intero : KleanaSaputello 
Poi certo ,non si può fare di tutta un erba un fascio .

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luci62
luci62
Viandante Mitico
Viandante Mitico
un paio di sere fa ho visto un servizio delle iene,dove una pazza isterica maltrattava e insultava i suoi collaboratori domestici. la signora svolge questa professione,ed ha sicuramente bisogno di andare in terapia.Ma non credo siano tutti così.lo spero.

22
cinzia
cinzia
Viandante Storico
Viandante Storico
luci62 ha scritto:un paio di sere fa ho visto un servizio delle iene,dove una pazza isterica maltrattava e insultava i suoi collaboratori domestici. la signora svolge questa professione,ed ha sicuramente bisogno di andare in terapia.Ma non credo siano tutti così.lo spero.
Spero di no....facepalm 

23
luci62
luci62
Viandante Mitico
Viandante Mitico
lo spero anch'io.mi preoccupa che una persona così disturbata possa continuare ad esercitare una professione così delicata,magari con dei bambini.

24
cinzia
cinzia
Viandante Storico
Viandante Storico
luci62 ha scritto:lo spero anch'io preoccupa che una persona così disturbata possa continuare ad esercitare una professione così delicata,magari con dei bambini.
Casomai questa questione ce la spiga meglio Yale , che è più ferrata ..nell'argomento e nell'argomentare.

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Yale
Yale
Viandante Mitico
Viandante Mitico
cinzia ha scritto:
quello che sembra scorretto a te...può non esserlo  per me, ecco un tratto di presunzione da parte di entrambe ..o no?

Tu li chiami estrosi?, si certo ,
ma se come dici "chi va con lo zoppo....impara a zoppicare,
non dovrebbe essere così per loro, altrimenti ecco  che ritorna la scuola di pensiero" antica" percorso personale di terapia., e il  bisogno di riallinearsi con loro stessi per poter operare sui pazienti e con i pazienti.
Per quanto riguarda la presunzione è vero, è in ogni campo..ma in quella della professione di medico e magistrato è la più pericolosa.
L'impiegata allo sportello se è presuntuosa la possiamo mandare a quel paese ...se provi a ribadire un concetto contrario mentre parli con un medico o un magistrato...difficilmente ne esci intero  : KleanaSaputello 
Poi certo ,non si può fare di tutta un erba un fascio .
Cinzia...ce la fai?
Ho corretto una tua affermazione (di cui tu stessa non eri sicura, visto che l'hai introdotta con un "mi sembra") dandoti una risposta reale. Non è questione di quello che sembra corretto a me: così è.
Il proverbio l'ho chiamato in causa in modo sarcastico, visto che stavo criticando i luoghi comuni.
Certo che se cerchi di ribadire un concetto di cui non sai nulla, ne esci male anche con l'impiegata allo sportello.
Per esempio: se ti capita di confrontarti con una dietologa senza conoscere la differenza tra dietista, nutrizionista e dietologo, facilmente vieni deriso dalla dietologa stessa. Vero?

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