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Molti lo saranno, se non pazzi...un po "fuori di testa"..(da me ci sono tre donne psicologhe..una più scema dell'altra.Macchia ha scritto:Perchè tu pensi che addirittura siano pazzi? E roba forte questa, sai?
Non esiste, lo sappiamo. Però, se una determinata struttura caratteriale formatasi nel tempo impedisce la stessa sopravvivenza, qualcosa forse si può tentare di fare. Organizzando un'illusione più adatta...Aleister ha scritto:Solo se presumono esista una psiche o un soggetto individuale.
Questo mi sembra davvero un ottimo post, scevro di luoghi comuni e con fondamenti statistici inattaccabili.Macchia ha scritto:Avete anche voi l'impressione che spesso pecchino di presunzione?
Quello che ti sembra è scorretto.cinzia ha scritto:Molti lo saranno, se non pazzi...un po "fuori di testa"..(da me ci sono tre donne psicologhe..una più scema dell'altra.Macchia ha scritto:Perchè tu pensi che addirittura siano pazzi? E roba forte questa, sai?
Mi sembra che nella loro professione siano obbligati ad essere "ana-lizzati" dai colleghi ogni tot periodo di tempo.
Se c è quest'obbligo una ragione ci sarà?
Perchè non esistono ?Aleister ha scritto:Solo se presumono esista una psiche o un soggetto individuale.
cinzia ha scritto:Molti lo saranno, se non pazzi...un po "fuori di testa"..(da me ci sono tre donne psicologhe..una più scema dell'altra.Macchia ha scritto:Perchè tu pensi che addirittura siano pazzi? E roba forte questa, sai?
Mi sembra che nella loro professione siano obbligati ad essere "ana-lizzati" dai colleghi ogni tot periodo di tempo.
Se c è quest'obbligo una ragione ci sarà?
Yale ha scritto:Questo mi sembra davvero un ottimo post, scevro di luoghi comuni e con fondamenti statistici inattaccabili.Macchia ha scritto:Avete anche voi l'impressione che spesso pecchino di presunzione?
In effetti sì, a volte ho questa impressione.
Ma è pur vero che mi capita spesso di incrociare anche qualche avvocato presuntuoso.
Anche i medici. E li conosco tutti-tutti eh.
E non dimentichiamo i tabaccai.
Per non parlare delle cassiere dell'Esselunga: presuntuosissime.
Uh...
Ma...
...vuoi vedere che la professione non conta una mazza?
Di cazzoni in giro in effetti ce ne è una cifra. Più sono ignoranti e più vedono il male ovunque.Magonzo ha scritto:l'impressione di un pronunciato grado di presunzione credo sia amplificata dall'ambito di competenze, che tra i non addetti viene percepito come sovraordinato, un empireo dei massimi sistemi, come la religione o, più di recente, l'economia
poi, bisogna fare i conti col fatto che determinate discipline che si avvalgono di strumenti statistici o modelli non deterministici, come le scienze sociali in genere, o di modelli clinici sperimentali, come le discipline psicologiche più serie, scontano anche il pregiudizio istintivo dovuto all'incomprensione dell'"uomo della strada" di quelle dimensioni aggregate o sperimentali;
queste però sono tenute in notevole conto da chi deve fruirne per ottenere il miglior risultato operativo, come gli uffici del personale, le compagnie di assicurazione, ecc.
Da vedere se è la professione che porta alla presunzione, o se è la presunzione che incanala ad una determinata professione.Macchia ha scritto:
Non è in discussione il fatto che ci siano presuntuosi in ogni campo. La vita ce lo dimostra di continuo. Non ci piove.
Però credo ci siano professioni che possono rendere più presuntuosi. Inoltre ho notato nella mia esperienza che se si mette in discussione uno psicologo come persona, questo reagisce facendo a pezzi te come persona usando la sua disciplina ( dici così perchè hai il tal problema...) Ma non può essere vero anche il contrario visto che siamo entrambi persone? Perchè uno psicologo dovrebbe essere al di sopra dei problemi umani?
Ho aperto questa discussione per fare una semplice domanda circa una mia impressione. Non è che ho esposto una tesi.
Quindi la domanda è... cosa studi o che lavoro fai? No scherzo! Ah! Ah!
Troppo complesso per me. Mi dispiace perchè ti sei sbattuto parecchio ma mi servono poche parole chiare e semplici. Se ce la fai posso seguirti.Aleister ha scritto:@ Macchia
Perchè in quanto esseri viventi noi saremmo il prodotto della chimica, della fisica, della biologia, di processi del tutto impersonali che danno origine alla nostra esperienza a mano a mano che entriamo in relazione con il mondo "al di là della nostra pelle" e con la mutevole sfera fisica e mentale. Il senso di un sè, di un io, di un soggetto al quale accadono tutte queste esperienze e che adesso pensa questi pensieri, sente questi sentimenti, prende queste decisioni, agisce in questo o quel modo, ammesso che sia qualcosa, è solo un epifenomeno, un sottoprodotto di complessi processi biologici. Sia il senso della persona sia la nostra personalità sono profondamente impersonali, anche se sono chiaramente unici e relativamente reali, proprio come è unica e relativamente reale la faccia di una persona ma è lontanissima dall'esaurire l'intera essenza di quella persona.
Una reale psicanalisi fedele al suo etimo dovrebbe consistere nell'indagare, nell'osservare (senza alcuno che osservi) come l'apparente compattezza e solidità dell'io, del soggetto e delle sue storie, si dissolva (analisi) in un processo incessante di pensieri, sensazioni, percezioni, memorie accidentalmente aggregati e sostenuti dalla convenzione-convinzione grammaticale a riferirsi ad essi come ad "io" o "mio". Così come non vi è discorso definito sulla psiche, psico-logia, (semmai psicolatrìa) non essendo altro tale psiche che un incessante discorrere privo di centro (se non convenzionale). Già Eraclito, vero psicologo, riconosceva che per quanto tu la percorra non troverai mai i confini della psiche, tanto profondo è il suo Logos ( non il nostro), quella regione della dissomiglianza, dell'alienazione, dell'incessante rimandare ad altro in una catena di contenuti senza fine e sostanzialità.
Ci può stare e magari avere potere sulle persone aumenta soltanto la presunzione.Yale ha scritto:Da vedere se è la professione che porta alla presunzione, o se è la presunzione che incanala ad una determinata professione.Macchia ha scritto:
Non è in discussione il fatto che ci siano presuntuosi in ogni campo. La vita ce lo dimostra di continuo. Non ci piove.
Però credo ci siano professioni che possono rendere più presuntuosi. Inoltre ho notato nella mia esperienza che se si mette in discussione uno psicologo come persona, questo reagisce facendo a pezzi te come persona usando la sua disciplina ( dici così perchè hai il tal problema...) Ma non può essere vero anche il contrario visto che siamo entrambi persone? Perchè uno psicologo dovrebbe essere al di sopra dei problemi umani?
Ho aperto questa discussione per fare una semplice domanda circa una mia impressione. Non è che ho esposto una tesi.
Quindi la domanda è... cosa studi o che lavoro fai? No scherzo! Ah! Ah!
Comunque mi duole informarti che non hai conosciuto pessimi psicologi, solo pessime persone.
Gli psicologi hanno potere sulle persone?Macchia ha scritto:
Ci può stare e magari avere potere sulle persone aumenta soltanto la presunzione.
Non ho detto di giudicare pessimi gli psicologi, ma solo che mi è sembrato trovare in loro questo difetto che non equivale a vederli negativamente in tutto.
Non scambiare le due cose perchè se le metti sullo stesso piano sembra che non si possa dire di loro niente che non sia positivo senza essere blasfemi. Invece appunto sono persone.
o forse l'io é proprio quello che descrivi tu.Aleister ha scritto:@ Macchia
Perchè in quanto esseri viventi noi saremmo il prodotto della chimica, della fisica, della biologia, di processi del tutto impersonali che danno origine alla nostra esperienza a mano a mano che entriamo in relazione con il mondo "al di là della nostra pelle" e con la mutevole sfera fisica e mentale. Il senso di un sè, di un io, di un soggetto al quale accadono tutte queste esperienze e che adesso pensa questi pensieri, sente questi sentimenti, prende queste decisioni, agisce in questo o quel modo, ammesso che sia qualcosa, è solo un epifenomeno, un sottoprodotto di complessi processi biologici. Sia il senso della persona sia la nostra personalità sono profondamente impersonali, anche se sono chiaramente unici e relativamente reali, proprio come è unica e relativamente reale la faccia di una persona ma è lontanissima dall'esaurire l'intera essenza di quella persona.
Una reale psicanalisi fedele al suo etimo dovrebbe consistere nell'indagare, nell'osservare (senza alcuno che osservi) come l'apparente compattezza e solidità dell'io, del soggetto e delle sue storie, si dissolva (analisi) in un processo incessante di pensieri, sensazioni, percezioni, memorie accidentalmente aggregati e sostenuti dalla convenzione-convinzione grammaticale a riferirsi ad essi come ad "io" o "mio". Così come non vi è discorso definito sulla psiche, psico-logia, (semmai psicolatrìa) non essendo altro tale psiche che un incessante discorrere privo di centro (se non convenzionale). Già Eraclito, vero psicologo, riconosceva che per quanto tu la percorra non troverai mai i confini della psiche, tanto profondo è il suo Logos ( non il nostro), quella regione della dissomiglianza, dell'alienazione, dell'incessante rimandare ad altro in una catena di contenuti senza fine e sostanzialità.
Yale ha scritto:Quello che ti sembra è scorretto.cinzia ha scritto:Molti lo saranno, se non pazzi...un po "fuori di testa"..(da me ci sono tre donne psicologhe..una più scema dell'altra.Macchia ha scritto:Perchè tu pensi che addirittura siano pazzi? E roba forte questa, sai?
Mi sembra che nella loro professione siano obbligati ad essere "ana-lizzati" dai colleghi ogni tot periodo di tempo.
Se c è quest'obbligo una ragione ci sarà?
Solo alcune scuole (la minoranza, ormai) di psicoterapia (e non si parla quindi di psicologi, ma la differenza ormai ti è chiara, no?) impongono un percorso personale di terapia.
Ma non per la motivazione che erroneamente deduci tu: il punto è che uno psicoterapeuta ha bisogno di conoscere bene (e non necessariamente curare!) sé stesso, prima di poter imparare ad aiutare gli altri.
Poi, percaritàdelcielo, che gli psicologi possano apparire un po' "estrosi" può anche essere; come dice quel detto? "Chi va con lo zoppo..."...
Spero di no....luci62 ha scritto:un paio di sere fa ho visto un servizio delle iene,dove una pazza isterica maltrattava e insultava i suoi collaboratori domestici. la signora svolge questa professione,ed ha sicuramente bisogno di andare in terapia.Ma non credo siano tutti così.lo spero.
Casomai questa questione ce la spiga meglio Yale , che è più ferrata ..nell'argomento e nell'argomentare.luci62 ha scritto:lo spero anch'io preoccupa che una persona così disturbata possa continuare ad esercitare una professione così delicata,magari con dei bambini.
Cinzia...ce la fai?cinzia ha scritto:
quello che sembra scorretto a te...può non esserlo per me, ecco un tratto di presunzione da parte di entrambe ..o no?
Tu li chiami estrosi?, si certo ,
ma se come dici "chi va con lo zoppo....impara a zoppicare,
non dovrebbe essere così per loro, altrimenti ecco che ritorna la scuola di pensiero" antica" percorso personale di terapia., e il bisogno di riallinearsi con loro stessi per poter operare sui pazienti e con i pazienti.
Per quanto riguarda la presunzione è vero, è in ogni campo..ma in quella della professione di medico e magistrato è la più pericolosa.
L'impiegata allo sportello se è presuntuosa la possiamo mandare a quel paese ...se provi a ribadire un concetto contrario mentre parli con un medico o un magistrato...difficilmente ne esci intero :
Poi certo ,non si può fare di tutta un erba un fascio .
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