Il quadro è simile a quello di altri tre disturbi della personalità, quello narcisistico, l'istrionico e l'antisociale.
La sindrome sarebbe caratterizzata da comportamenti arroganti e ispirati a presunzione, che si accompagnano ad una preoccupazione maniacale per la propria immagine. Il termine Hubris infatti deriva dal greco e il suo significato indica presunzione, arroganza e orgoglio. Secondo gli psicologi questo quadro mentale si presenta il più delle volte nelle persone che gestiscono il potere, specie se ciò si protrae nel tempo e se al potere si aggiunge il successo.
Sarebbe proprio un' “intossicazione da potere” a scatenare la sindrome, insieme a determinate predisposizioni genetiche. Il quadro psicologico può affievolirsi e persino e persino scomparire quando la persona perde la sua posizione sociale.
Per poter parlare di “sindrome hubris”, devono essere presenti almeno tre o quattro di una serie di 14 sintomi. Tra essi c'è, ad esempio, la predisposizione a compiere azioni che mettano se stessi in buona luce; un'esagerata preoccupazione per la propria immagine ed il proprio aspetto; un'esaltazione del senso delle proprie azioni quando se ne parla; la tendenza a parlare di sé in terza persona; una fiducia eccessiva nei propri giudizi, e la conseguente scarsa considerazione per i consigli e le critiche degli altri.
Ovviamente il carattere dell'individuo è determinante nel presentarsi di questa sindrome, saranno meno a rischio le persone umili, dotate di senso dell'umorismo, di autocritica e autocontrollo. La neurobiologia della Hubris sembra sia legata ai sistemi dopaminergici, noradrenergici e serotoninergici nel cervello.
Quando i tratti negativi della sindrome vengono fuori nei leader politici, la capacità di prendere decisioni viene seriamente compromessa, portando a conseguenze disastrose in ambito politico e sociale.
Infatti chi soffre della sindrome spesso compie azioni al fine di ottenere un rinforzo per la propria immagine, dando ad essa un'importanza esagerata, quindi si perdono di vista gli obiettivi del proprio ruolo. Si perde il contatto con la realtà, si segue un impulso imprudente e nervoso che alla fine conduce all'incompetenza.
Per questa sindrome attualmente non esistono cure, ma è possibile una riabilitazione psicologica che rinforzi l'effetto dei fattori protettivi.
Che sia questa la spiegazione di fatti politici recenti e passati?