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Stalking: la vittima

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victorinox
victorinox
Viandante Residente
Viandante Residente
La stalking victim è stata classificata come potenzialmente appartenente a tre categorie:
-The personal  o vittima personale:  ha avuto un rapporto amoroso (ex partner) o di amicizia  con lo stalker che agisce per riconquistare o vendicarsi;
-The professional o vittima per professione :  la vittima appartiene alle cosiddette "professioni d’aiuto", vale a dire i medici, gli psicologi, gli infermieri, i fisioterapisti, gli assistenti sociali, i sociologi, gli insegnanti, gli avvocati,  e ogni altra sorta di helper contro cui lo stalker pone in essere comportamenti molesti volti ad una domanda di attenzione o una ricerca di vendetta per l’attribuzione di responsabilità sulla salute o sulla vita propria o dei propri cari;
-The employment  o vittima per lavoro: si tratta di un lavoratore che subisce comportamenti, perpetrati da parte di superiori nel caso di mobbing verticale o bossing  e/o  da parte di colleghi nel caso di mobbing orizzontale: le persecuzioni iniziano nell’ambito lavorativo e finiscono poi per invadere la vita privata;
-The media o vittima mediatica:  personaggi famosi o di pubblico interesse di cui lo stalker è fan;
-The acquaintance  o il/la conoscente: la vittima è un/a estraneo/a,  persona incontrata accidentalmente e con cui lo stalker non ha nessun legame reale ma pensa di avere un rapporto ideale.

Stalking: la vittima 57d29692715e76f90b635edd01ea335f-d3expx8


Il profilo della vittima, cosi come quello dello Stalker, non può essere definito in maniera assoluta vista la complessità e l’eterogeneità del fenomeno; tuttavia, studi recenti affermano che la maggioranza delle vittime sono donne tra i 18 e i 24 anni anche se per alcune tipologie di Stalking (“il risentito” ed il “respinto”) la fascia più colpita sembra essere  quella delle donne tra i 35 e i 45 anni.

Nonostante la trasversalità del fenomeno sembra però che chi attua una professione di aiuto  incorre in un rischio maggiore di divenire vittima di stalking; sembra intuitivo pensare che chi, per lavoro, “raccoglie” i bisogni e i desideri più intimi possa, con più facilita, essere investito di affetto e aspettative non realistiche che possono degenerare in condotte moleste e persecutorie.

Ci possono essere da parte della vittima reazioni immediate: fuga/esitamento, risposta verbale non confrontativa (dissuadere, cercare di suscitare empatia, essere sinceri, negoziare), resistenza fisica non confrontativa simulata (svenimenti, epilessia, mutismo) involontaria e spontanea (pianto, tremori, perdita del controllo sfinterico), risposta oppositiva verbale (urla per attirare l’attenzione, sfogo per la rabbia), resistenza oppositiva fisica (divincolarsi, sferrare colpi su collo e genitali), sottomissione.
Inoltre ci possono essere delle reazioni a lungo termine, tra cui quelle più frequenti risultano essere: il cambiamento dello stile di vita, la protezione di se stessi e della propria casa.
L’indifferenza sembra essere la migliore strategia: infatti la vittima che non manifesta uno status il disagio ed il comprovato malessere non alimenta lo stalker ma gli determina un’abulia comportamentale.  
Lo Stalking, specie se protratto in maniera continuata e per lunghi periodi, può avere degli effetti gravi e negativi sull’equilibrio psicologico e relazionale della vittima. Ovviamente ogni persona reagisce agli eventi stressanti  con modalità particolari che dipendono da molti fattori quali la tolleranza alla frustrazione, la percezione degli eventi stressanti, il potere auto-percepito di fronteggiare le cause dello stress (elemento particolarmente correlato all’autostima), eventuali situazioni psicopatologiche pregresse, temperamento, disponibilità di aiuto sociale, storia di vita e altri fattori.
Generalmente la vittima di Stalking manifesta problematiche legate ai disturbi d’ansia fino ad arrivare a sintomatologie assimilabili al Disturbo Post-Traumatico da Stress; la vittima può manifestare insonnia, incubi, pensieri intrusi inerenti il molestatore ( lo vede dappertutto), uno stato ansioso generalizzato, incapacità di rilassarsi, ipervigilanza, depressione o rabbia. Nei casi più gravi, dove sono stati consumate aggressioni o tentativi di omicidio, la vittima può manifestare i sintomi tipici del Disturbo Post-Traumatico da Stress quali: il continuo rivivere l’evento traumatico, ricordi ricorrenti ed intrusivi dell’evento, sogni sgradevoli ricorrenti durante i quali l’evento può essere ripetuto o altrimenti rappresentato, marcata riduzione dell’interesse o della partecipazione ad attività precedentemente piacevoli, sensazione di sentirsi distaccato o estraneo nei confronti delle altre persone, riduzione della capacità di provare emozioni, questi sintomi possono includere difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno.

Stalking: la vittima Agony_ecstasy_by_nothought


Siete state vittime di atteggiamenti persecutori o avete conosciuto vittime di tali atteggiamenti?
Qual'è stata la vostra reazione?

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laura18
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Viandante Mitico
Viandante Mitico
A prescindere che si parla solo di stalker femminile...ma cè anche quello maschile.Ci sono anche tante donne che perseguitano il compagno,lo controllano,controllano la rubrica tel,le chiamate,le mail etc..quello per me sempre stalking è perche crea lo stesso disaggio.E meno forte dello stalking femminile perche ultimamente,secondo me,con la società che è cambiata,e le donne che si sono emancipate,certi uomini diventano insicuri e possessivi a tal punto da andare fuori di testa.A me personalmente e capitato piu di una volta,ma in maniera lieve e ho subito troncato tutto(una volta persino il lavoro).Ma la sola volta che mi sono veramente spaventata avevo piu o meno sui 16 anni ero alle "prime armi"e uscivo con un amico di una mia amica che era piu grande di me.Dopo 2 settimane ha iniziato a chiamare di continuo,mi veniva a prendere da scuola e mi accompagnava a casa, dove si nascondeva poi per vedere se uscivo o meno,si arrabbiava se uscivo sola con le mie amiche...insomma mi perseguitava e mi toglieva l'aria.Quando gli ho detto che non sono a mio aggio a stare con lui,si è messo a piangere dicendomi che vuole stare con me,etc..ma io a quel punto mi sono spaventata ulteriormente.Mi chiamava poi di continuo,me lo trovavo sempre sulla strada,non ne potevo piu. Avevo paura di rispondere al telefono,di uscire mi ero isolata nella mia stanza e saltavo la scuola.Alla fine ho capito che stava andando tutto male,ho trovato il coraggio e con una mia amica siamo andate dai carabinieri.Si vede che sono andati a casa sua,non lo so,ma dopo mi ha chiamata solo piu un paio di volte,poi ha smesso..ma sono stata terrorizzata,e tutte le volte che sento storie di violenza sulle donne(anche solo verbale),stalking,e abusi sto male solo al pensiero.

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biba
biba
Viandante Mitico
Viandante Mitico
Ebbene si, sono stata vittima di stalking qualche anno fa (telefonate, appostamenti...). Non ricordo se la legge era stata approvata, ma tanto, in partenza, ero stata incoraggiata a non denunciare la persona dalle stesse forze dell'ordine visto che solitamente, le situazioni si aggravavano proprio dopo la  denuncia.
Per ora questa persona ha smesso, ma non mi meraviglierei che in futuro, possa tornare a disturbarmi, visto che non mi ha dimenticata. Era un mio ex.
Intanto però ho un'arma bianca, ho frequentato un corso di krav maga e ...chissà....magari prima che riesca ad uccidermi, riesco anche io a fargli un po' di male KleanaOcchiolino

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xmanx
xmanx
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
No personalmente mai.

Lo stalking è una forma di violenza e come ogni forma di violenza è difficile da gestire se non ci si è abituati ad affrontare la violenza. E la stragrande maggioranza delle persone non è abituata ad affrontare le violenza.

Spesso ci si lamenta di persone che assistono senza reagire a scene di violenza. Ma non è facile e nemmeno semplice reagire ad una azione di violenza. Non si spiegherebbe, infatti, come mai milioni di ebrei si siano fatte ammazzare senza reagire.

Per la stragrande maggioranza delle persone la violenza non rientra nella propria capacità di azione, non fa parte del proprio modo di essere....e quindi quando se la trovano di fronte non riescono a reagire. Perchè non sanno come reagire. E perchè? Perchè l'unica reazione diretta alla violenza è la violenza. E, come spesso accade, una persona non si è educata alla violenza...neanche come forma di difesa.

Abbiamo delegato questa funzione alle forze di polizia e alla legge. Ma spesso, per questi casi, si dimostrano entrambi inefficaci.

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Dream memories
Dream memories
Viandante Residente
Viandante Residente
laura18 ha scritto:A prescindere che si parla solo di stalker femminile...ma cè anche quello maschile.Ci sono anche tante donne che perseguitano il compagno,lo controllano,controllano la rubrica tel,le chiamate,le mail etc..quello per me sempre stalking è perche crea lo stesso disaggio.
Se ne parla meno perchè è statisticamente meno diffuso. Non so se dipende dalla natura o dalla differenza mentale tra uomo e donna. Però concordo con te, esistono decisamente anche stalker donne.
Per non andare off topic  visto che l'autore parlava più della vittima anzichè risponerti qui apro in questa sezione una discussione.
Seguimi:ç-fok

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