La concezione del tradimento cambia, a seconda delle epoche storiche, oltre che dei contesti socioculturali in cui si colloca.
In epoca antica il tradimento è concepito innanzitutto come tradimento dell'ordine costituito ed ha carattere socio-politico. Il tradimento sentimentale è meno codificato ed è oggetto di considerazione in merito all'onore, ovvero al suo potere lesivo dell'immagine di chi lo fa o subisce, o meglio del suo ruolo. In parole più semplici è rilevante perchè mina l'ordine costituito.
Il tradimento mette in discussione l'ordine prestabilito, la realta' a cui si appartiene. Non sembra un caso che i tradimenti siano piu' frequenti nei momenti di transizione. In ogni caso, le forme di tradimento pubblico e privato risultano sempre intrecciate anche nel mondo moderno.
Nel mondo moderno però ci sono alcune differenze: il tradimento riguarda la coscienza individuale, rappresenta un'infrazione alle regole dei sentimenti e delle interazioni personali. Quelli che vengono traditi sono gli individui e le relazioni che si hanno con essi.
Nel mondo moderno la fiducia di non essere ingannati risulta fondamentale, nella misura in cui, spesso, ci si trova ad interagire con sconosciuti.
Di fronte alla complessita', al rischio, infatti, vi sono due alternative: la creazione di reti di collaborazione, di cooperazione, di sostegno, per costituire reti fiduciarie in cui inserirsi e sentirsi almeno parzialmente al sicuro, in pratica, si sceglie di non tradire, per non essere traditi, oppure di ricorre all'inganno, al tradimento, ogni volta che si presenta l'opportunita'.
Queste due forme di 'riduzione della complessita'' non si escludono a vicenda, ma possono coesistere, intrecciarsi e alternarsi nei singoli individui.
Questo, in un certo senso, e' il risultato della pluriappartenenza sociale dell'individuo che lo puo' portare a tradire alcuni contesti, ma non altri, al punto da non poter essere etichettato in toto come traditore.
Anche la due sfere, personale e pubblica, nel tempo, tendono a distanziarsi sempre piu', al punto che quanto viene messo in atto a livello personale, in molti casi, tende a non avere alcuna influenza sulla propria immagine pubblica.
L'emblema piu' rappresentativo di questa pluriappartenenza e' costruito da Internet, un mondo in cui la vita viene definita semplicemente come "un'altra finestra".
Per capire come il tradimento è concepito è utile analizzare le figure di traditori tramandate dalla nostra cultura. Le loro caratteristiche sono quelle che inconsapevolmenmte attribuiamo al traditore con annessa valutazione morale.
Una delle figure emblematiche di traditore e' rappresentata da Giuda Iscariota.
Il gesto da lui compiuto e' risultato inaccettabile, dai credenti e dai non credenti, perche' non si e' trattato solo del tradimento di una persona, ma di un'amicizia, della fiducia, della lealta', in cambio di denaro. Il tradimento e' consistito nello svelare il segreto che univa Gesu' ai discepoli, piu' che nella consegna del Maestro, che, di fatto, si sapeva bene dove fosse.
Questa forma di tradimento e' particolarmente inquietante, perche' induce a pensare che non vi e' alcuna Comunita', alcuna forma di relazione che sia immune dal rischio del tradimento.
Il gesto estremo compiuto da Giuda, il suicidio, puo' essere dovuto non solo al senso di colpa, intollerabile, ma anche all'incapacita' di sostenere il peso della propria ambiguita' interna.Il suicidio, in questo senso, rappresenta un gesto di lealta', di riconoscimento del rapporto vissuto con il Maestro.Mettere a tacere le parti di se' difficilmente accettabili, sarebbe stato possibile solo tramite un ulteriore tradimento, quello di se stesso. Il suicidio diventa, cosi', una forma di assunzione di responsabilita' e mette in luce tutta la complessita' e la sofferenza di quest'uomo travagliato.
Un'altra figura che ha attuato una forma 'storica' di tradimento e' stata Simon Pietro.Questa figura ha rappresentato quelle parti, presenti in ognuno di noi, che, spesso, non vogliamo conoscere, allontaniamo, e che sono in grado di perpetrare i piccoli tradimenti quotidiani.
Il tradimento di Pietro, al contrario di quello di Giuda, non e' premeditato e indica la possibilita', che accomuna ogni essere umano, di essere traditi e di tradire.Ogni incontro con l'Altro, permette a parti di noi, fino a quel momento sconosciute, di emergere. Il rischio deriva dal fatto che non si e' mai uguali a se stessi e quando questo induce a compiere atti di cui, in seguito, ci si pentira', suscita dolori anche molto consistenti, quale quello emblematicamente rappresentato dalle lacrime di Pietro, in grado anche di scalfire la pietra.
In epoca antica il tradimento è concepito innanzitutto come tradimento dell'ordine costituito ed ha carattere socio-politico. Il tradimento sentimentale è meno codificato ed è oggetto di considerazione in merito all'onore, ovvero al suo potere lesivo dell'immagine di chi lo fa o subisce, o meglio del suo ruolo. In parole più semplici è rilevante perchè mina l'ordine costituito.
Il tradimento mette in discussione l'ordine prestabilito, la realta' a cui si appartiene. Non sembra un caso che i tradimenti siano piu' frequenti nei momenti di transizione. In ogni caso, le forme di tradimento pubblico e privato risultano sempre intrecciate anche nel mondo moderno.
Nel mondo moderno però ci sono alcune differenze: il tradimento riguarda la coscienza individuale, rappresenta un'infrazione alle regole dei sentimenti e delle interazioni personali. Quelli che vengono traditi sono gli individui e le relazioni che si hanno con essi.
Nel mondo moderno la fiducia di non essere ingannati risulta fondamentale, nella misura in cui, spesso, ci si trova ad interagire con sconosciuti.
Di fronte alla complessita', al rischio, infatti, vi sono due alternative: la creazione di reti di collaborazione, di cooperazione, di sostegno, per costituire reti fiduciarie in cui inserirsi e sentirsi almeno parzialmente al sicuro, in pratica, si sceglie di non tradire, per non essere traditi, oppure di ricorre all'inganno, al tradimento, ogni volta che si presenta l'opportunita'.
Queste due forme di 'riduzione della complessita'' non si escludono a vicenda, ma possono coesistere, intrecciarsi e alternarsi nei singoli individui.
Questo, in un certo senso, e' il risultato della pluriappartenenza sociale dell'individuo che lo puo' portare a tradire alcuni contesti, ma non altri, al punto da non poter essere etichettato in toto come traditore.
Anche la due sfere, personale e pubblica, nel tempo, tendono a distanziarsi sempre piu', al punto che quanto viene messo in atto a livello personale, in molti casi, tende a non avere alcuna influenza sulla propria immagine pubblica.
L'emblema piu' rappresentativo di questa pluriappartenenza e' costruito da Internet, un mondo in cui la vita viene definita semplicemente come "un'altra finestra".
Per capire come il tradimento è concepito è utile analizzare le figure di traditori tramandate dalla nostra cultura. Le loro caratteristiche sono quelle che inconsapevolmenmte attribuiamo al traditore con annessa valutazione morale.
Una delle figure emblematiche di traditore e' rappresentata da Giuda Iscariota.
Il gesto da lui compiuto e' risultato inaccettabile, dai credenti e dai non credenti, perche' non si e' trattato solo del tradimento di una persona, ma di un'amicizia, della fiducia, della lealta', in cambio di denaro. Il tradimento e' consistito nello svelare il segreto che univa Gesu' ai discepoli, piu' che nella consegna del Maestro, che, di fatto, si sapeva bene dove fosse.
Questa forma di tradimento e' particolarmente inquietante, perche' induce a pensare che non vi e' alcuna Comunita', alcuna forma di relazione che sia immune dal rischio del tradimento.
Il gesto estremo compiuto da Giuda, il suicidio, puo' essere dovuto non solo al senso di colpa, intollerabile, ma anche all'incapacita' di sostenere il peso della propria ambiguita' interna.Il suicidio, in questo senso, rappresenta un gesto di lealta', di riconoscimento del rapporto vissuto con il Maestro.Mettere a tacere le parti di se' difficilmente accettabili, sarebbe stato possibile solo tramite un ulteriore tradimento, quello di se stesso. Il suicidio diventa, cosi', una forma di assunzione di responsabilita' e mette in luce tutta la complessita' e la sofferenza di quest'uomo travagliato.
Un'altra figura che ha attuato una forma 'storica' di tradimento e' stata Simon Pietro.Questa figura ha rappresentato quelle parti, presenti in ognuno di noi, che, spesso, non vogliamo conoscere, allontaniamo, e che sono in grado di perpetrare i piccoli tradimenti quotidiani.
Il tradimento di Pietro, al contrario di quello di Giuda, non e' premeditato e indica la possibilita', che accomuna ogni essere umano, di essere traditi e di tradire.Ogni incontro con l'Altro, permette a parti di noi, fino a quel momento sconosciute, di emergere. Il rischio deriva dal fatto che non si e' mai uguali a se stessi e quando questo induce a compiere atti di cui, in seguito, ci si pentira', suscita dolori anche molto consistenti, quale quello emblematicamente rappresentato dalle lacrime di Pietro, in grado anche di scalfire la pietra.