Riporto da un altro forum, segnalatomi da una utente della Valle.
Credete che tutto, anche le realtà psicologiche, sia quantificabile?
Credete ad esempio le coscienza si possa ricondurre all'attività del cervello materiale e che quindi dipenda dal funzionamento di un meccanismo?
Usate una lunga molecola a doppia elica per immagazzinare le informazioni necessarie a costruirvi (o, forse sarebbe meglio dire, è quella molecola ad usare voi; ma è un altro discorso), anche voi in forma digitale (quattro basi azotate possibili per ogni nucleotide, anziché due valori possibili per un bit: un nucleotide vale due bit, ma sempre di codifica digitale si tratta). Percepite qualcosina (un'infima parte) del mondo esterno servendovi di vari organi di senso, che i recettori nervosi inviano al vostro cervello sotto forma di impulsi quantizzati: per esempio, le vostre corteccie sensoriali "vedono" un sapore come una quintupla di numeri, corrispondenti ai livelli di attivazione per i recettori di acido, amaro, dolce, salato e "umami", e determinano la sensazione corrispondente; lo stesso si potrebbe dire per tutti gli altri sensi. Costruendo e usando strumenti di misura, potete espandere di molto il settore della realtà che siete in grado di esperire, ad esempio rilevando onde elettromagnetiche non incluse nell'esile campo della luce da voi visibile; ma sempre di informazione quantitativa si tratterà, in ultima analisi.
Credete che tutto, anche le realtà psicologiche, sia quantificabile?
Credete ad esempio le coscienza si possa ricondurre all'attività del cervello materiale e che quindi dipenda dal funzionamento di un meccanismo?