Il vocabolario definisce la pazzia come:
qualsiasi forma di alterazione, persistente o temporanea, delle facoltà mentali (è termine raro nel linguaggio scient., dove si parla invece di infermità o malattia mentale, o più specificamente di psicosi, psicopatia, ecc.): dare segni di p. (non com., dare in p.); esser colto da p.; estens., ci dev’essere in lui un ramo di p., di chi fa cose strambe e si comporta in modo poco assennato. P. ereditaria, espressione con cui gli scienziati.
Questi comportamenti poco assennati, come vengono definiti?
In rapporto alla normalità quotidiana della nostra società?
Ma quindi non è un valore assoluto la pazzia, ma relativo, in primis per la diversa struttura che ogni società elabora?
Insomma, la pazzia cos'è davvero?
qualsiasi forma di alterazione, persistente o temporanea, delle facoltà mentali (è termine raro nel linguaggio scient., dove si parla invece di infermità o malattia mentale, o più specificamente di psicosi, psicopatia, ecc.): dare segni di p. (non com., dare in p.); esser colto da p.; estens., ci dev’essere in lui un ramo di p., di chi fa cose strambe e si comporta in modo poco assennato. P. ereditaria, espressione con cui gli scienziati.
Questi comportamenti poco assennati, come vengono definiti?
In rapporto alla normalità quotidiana della nostra società?
Ma quindi non è un valore assoluto la pazzia, ma relativo, in primis per la diversa struttura che ogni società elabora?
Insomma, la pazzia cos'è davvero?