Ho ancora la speranza di costruire un "diorama operativo" (taluni fermodellisti lo chiamano "plastirama"), un diorama in cui scambi, luci, alimentazione dei binari, eventuali sezionamenti per la sosta di un modello mentre manovra un secondo, sono presenti e funzionanti. I modelli, insomma, possono essere manovrati.
Di solito un lato di plastci simili finiscono con un brevissimo tratto di linea che, nascosto da un passaggio fra due edifici o da una galleria, sfocia in un fascio di binari nascosto, senza paesaggio, dove poter cambiare i modelli anche se la parte "curata" è in vista di altri.
Siccome ho una mezza intenzione di includere un piccolo porto, sto adesso sistemandomi due gru. Una è gialla e una ha giallo solo il "cavalletto".
Fin qui, nulla di diverso da quel che fanno altri modellisti, anche se il tema portuale è, almeno fra i modellisti italiani, poco praticato.
Ora preparatevi ad una risata. Prendendo spunto da un impianto di scaricamento navi presente sul molo dello stabilimento Italcementi di Zaule (Trieste), ho pensato di sistemare un vecchio rifornitore di carbone per poter immagazzinare (nell'immaginazione, ovvio) il materiale scaricato da una nave e poi trasferirlo in un secondo momento su camion o vagoni. Perchè ridere? perchè il rifornitore a tramoggia mi era arrivato in casa allo stato di rudere, ne mancano diverse parti che sto ricostruendo (anche la struttura portante era così deteriorata che sulle prime pensavo di costruire un cavalletto simile a quello delle due gru). Quando ho chiesto come l'oggetto fosse ridotto in quel modo, mi è stato detto che il precedente proprietario vi si era seduto sopra dopo esserselo dimenticato sulla poltrona...
Ecco, sganasciatevi pure.