http://www.scribd.com/doc/186500337/Perche-la-scienza-non-conosce-Dio
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Credevo non volessi una risposta.xmanx ha scritto:Ma non hai risposto alle mie obbiezioni. In base a cosa sostieni che ce yn mondo superiore e inferiore ? E in base a cosa dovremmo crederci ? Per fede ? E allora perche non credere anche alla terra di mezzo ?
Ciarlatani.
Questo è già un altro discorso, sopra si parlava di una possibilità che era anteriore alla fede stessa.paolo iovine ha scritto:mah, un giorno qualcuno mi spiegherà cosa gli cambia a dio se gli credo o no.
paolo iovine ha scritto:se associ la figura di un padre a quella di dio stai attribuendo a dio un sesso; come fai a dire se dio è maschio o femmina ?
nextlife ha scritto:Francamente, amico Top, pensavo alla burla, ma visto che così sembra non essere, rilevo questo:
se sei tu l’autore dell’articolo linkato ti segnalo che quell’incipit: «Perche-la-scienza-non-conosce-Dio», ha subito una metamorfosi quando è divenuto: : «Perche la scienza non può conoscere Dio» e quindi ci si trova davanti a due aspetti diversi.
Per quanto riguarda il secondo, è sicuramente da confermarsi, almeno se si intende il verbo «conoscere» nella sua accezione più piena e ferma restando, l’assunzione del concetto di Dio come percepito dalle masse.
Esempio indicativo: se dopodomani comparisse tra le nuvole qualche entità che affermasse: «Io sono Egli, l’Onnipotente, l’Assoluto», la scienza sarebbe impossibilitata ad effettuare le opportune verifiche, lasciando – nuovamente – spazio alla fede.
Per quanto riguarda invece il primo aspetto: la scienza non conosce poiché – al momento – l’oggetto dell’indagine è come dire: assente?
Top-man ha scritto:nextlife ha scritto:Francamente, amico Top, pensavo alla burla, ma visto che così sembra non essere, rilevo questo:
se sei tu l’autore dell’articolo linkato ti segnalo che quell’incipit: «Perche-la-scienza-non-conosce-Dio», ha subito una metamorfosi quando è divenuto: : «Perche la scienza non può conoscere Dio» e quindi ci si trova davanti a due aspetti diversi.
Per quanto riguarda il secondo, è sicuramente da confermarsi, almeno se si intende il verbo «conoscere» nella sua accezione più piena e ferma restando, l’assunzione del concetto di Dio come percepito dalle masse.
Esempio indicativo: se dopodomani comparisse tra le nuvole qualche entità che affermasse: «Io sono Egli, l’Onnipotente, l’Assoluto», la scienza sarebbe impossibilitata ad effettuare le opportune verifiche, lasciando – nuovamente – spazio alla fede.
Per quanto riguarda invece il primo aspetto: la scienza non conosce poiché – al momento – l’oggetto dell’indagine è come dire: assente?
L'assunzione del concetto di Dio come percepito dalle masse, attraverso il verbo "conoscere", è soltanto un modo come un altro per rimandare ad un domani, quello che ad oggi forse è imbarazzante affermare. Quindi, secondo me, anche sei Dio per assurdo, si lasciasse vivisezionare in laboratorio, tanto si troverebbe sempre qualcosa che non va. Si tratta infatti della sua naturale conclusione, così come esposto sopra.
L'altro aspetto, legato al conoscere della scienza e quindi alla sua impossibilità, data la mancanza dell'oggetto, è direttamente collegato all'aspetto già trattato.
Silentis ha scritto:Mai sentita la teoria scientifica dell'universo olografico? Ultimamente sta ricevendo sempre più dati a suo supporto, sembra.
Il bello è che alcune teosofie orientali proclamavano circa le stesse cose già svariati secoli fa.
nextlife ha scritto:Francamente, amico Top, pensavo alla burla, ma visto che così sembra non essere, rilevo questo:
se sei tu l’autore dell’articolo linkato ti segnalo che quell’incipit: «Perche-la-scienza-non-conosce-Dio», ha subito una metamorfosi quando è divenuto: : «Perche la scienza non può conoscere Dio» e quindi ci si trova davanti a due aspetti diversi.
Per quanto riguarda invece il primo aspetto: la scienza non conosce poiché – al momento – l’oggetto dell’indagine è come dire: assente?
Quindi, secondo me, anche sei Dio per assurdo, si lasciasse vivisezionare in laboratorio, tanto si troverebbe sempre qualcosa che non va.
Ripeto, io non posso mettermi al posto di Dio e dare per lui una risposta, molti infatti si sono fatti interpreti di Dio, e abbiamo visto, con quali conclusioni. Io mi limito a fare un paragone, con tutti i limiti che esso può rivelare. Se dunque c'è differenza tra un figlio che crede nel genitore e un figlio che non crede nel genitore, sono portato a credere che ci sia differenza (e c'è), tra un genitore che ha un figlio che creda in lui e un genitore che ha un figlio che non creda in lui. In merito a questo paragone, sarebbe già possibile capire la differenza che esiste tra un uomo che crede in Dio e un uomo che non vi crede.paolo iovine ha scritto:e quindi ? Cosa gli cambia a dio ?
nextlife ha scritto:Ecco…
Semplicemente: alcune caratteristiche che sono ascritte all’entità Dio, non sono verificabili e quindi pienamente conoscibili per la scienza e questo al netto di ogni altra considerazione o volontà.
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