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Perché la scienza non può conoscere Dio

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Top-man
Top-man
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
La spiegazione è molto semplice, ma il ragionamento che porta a tale conclusione non si può fare in due battute, quindi 4 paginette sono il minimo per capire il motivo perché la scienza non può conoscere Dio.
http://www.scribd.com/doc/186500337/Perche-la-scienza-non-conosce-Dio

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xmanx
xmanx
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Caro topman, leggendo il link, a me verrebbe da dire: ecco perche` gli umbonitori esisteranno sempre, perche` esistono gli imbecilli che habno bisogno di credere in qualcosa.

Ma che significa mondo superiore e mondo inferiore ? Ma chi lha detto ? Un santone ?
Sai che ti dico ? Che esiste anche un mondo di mezzo...come la terra di mezzo. Lo so perche me lo ha detti dio...quindi credici.

Grazie a dio ce la scienza che fa piazza pulita di tutte queste invenzioni cosiddette religiose che sono solo delle panzane grottesche, mai dimostrate e mai dimostrabili.
Qualcuno dice: e` cosi....e qualche imbecille ci crede.
Mondi superiori e mondi inferiori...inferni e paradisi...balle mai dimostrate alle quali viene chiesto du credere per fede. E ce sempre qualche imbecille credulone che ci crede perche vive nella paura.

Grazie a dio ce la scienza

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Top-man
Top-man
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Prima cosa il link che ho messo è opera mia, non vado a cercare ipotetici imbonitori. L'ho scritto proprio sotto la spinta di chi, imbonito dalla scienza, continua a dire che non si può dimostrare l'identità di Dio. Il contenuto del link non è per gli imbecilli ma per coloro che si ostinano a credere soltanto nella scienza, che non ci dimentichiamo, fino a qualche anno fa era contraddistinta dall'alchimia e dagli sciamani. Grazie a Dio c'è la scienza lo posso dire anche io, ma purtroppo è ancora molto limitata.

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xmanx
xmanx
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Ma non hai risposto alle mie obbiezioni. In base a cosa sostieni che ce yn mondo superiore e inferiore ? E in base a cosa dovremmo crederci ? Per fede ? E allora perche non credere anche alla terra di mezzo ?

Ciarlatani.

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Top-man
Top-man
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
xmanx ha scritto:Ma non hai risposto alle mie obbiezioni. In base a cosa sostieni che ce yn mondo superiore e inferiore ? E in base a cosa dovremmo crederci ? Per fede ? E allora perche non credere anche alla terra di mezzo ?

Ciarlatani.
Credevo non volessi una risposta.
I mondi inferiori, intesi alla stregua di micro-ambienti, esistono e se ne occupa soprattutto la scienza. Per mondi inferiori, in questo ambito, intendo i mondi delle cellule, degli atomi e via dicendo.
Il mondo superiore per antonomasia è quello che viene identificato con Dio. E come scrivo in quel documento, si tratta di qualcosa che lo si può capire in una maniera non convenzionale. Ma che persone come te diffidino di questo, è irrilevante, dato che si tratta soprattutto di un rapporto personale, diversamente non quantificabile. Se quindi un mondo superiore esiste, dato che è provato dalla speciale sintonia di molti, è del tutto irrilevante che altri lo interpretino a loro modo. Non ho la pretesa di convincere nessuno che non sia già convinto da se stesso. Non si tratta di ciarlataneria, ma di esperienza pratica. Chi ha un rapporto diretto con una realtà che sfugge anche alla scienza, ma che è prerogativa dell'individuo, non ha bisogno di convincere nessuno, figurati se può pensare agli imbecilli creduloni, come da te descritti. Ma non penserà neppure a chi queste cose reputa, ciarlataneria.

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paolo iovine
paolo iovine
Viandante Mitico
Viandante Mitico
mah, un giorno qualcuno mi spiegherà cosa gli cambia a dio se gli credo o no.

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Top-man
Top-man
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
paolo iovine ha scritto:mah, un giorno qualcuno mi spiegherà cosa gli cambia a dio se gli credo o no.
Questo è già un altro discorso, sopra si parlava di una possibilità che era anteriore alla fede stessa.

Cmq posso fare un paragone, tra un figlio e suo padre. Io penso che per un padre, il fatto che suo figlio creda in lui sia di estrema importanza. Non posso invece dire cosa cambia a Dio. Tra un figlio che crede a suo padre ed uno che non vi crede, immagino ci sia una differenza.

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paolo iovine
paolo iovine
Viandante Mitico
Viandante Mitico
se associ la figura di un padre a quella di dio stai attribuendo a dio un sesso; come fai a dire se dio è maschio o femmina ?

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Top-man
Top-man
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
paolo iovine ha scritto:se associ la figura di un padre a quella di dio stai attribuendo a dio un sesso; come fai a dire se dio è maschio o femmina ?

Questo è ininfluente, il paragone si adatta a genitore maschio o femmina o entrambi. E' il valore espresso dal vincolo di legame che fa la differenza. Paragonare Dio ad un uomo è la figura più vicina che ci viene resa in quanto stereotipo. Ripeto, quello che conta è il legame, non il sesso, soprattutto in certi casi. Un esempio lo dovevo pur fare, e mi sono regolato con quello che di solito viene rappresentato con più frequenza.

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paolo iovine
paolo iovine
Viandante Mitico
Viandante Mitico
e quindi ? Cosa gli cambia a dio ?

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nextlife
nextlife
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Francamente, amico Top, pensavo alla burla, ma visto che così sembra non essere, rilevo questo:
se sei tu l’autore dell’articolo linkato ti segnalo che quell’incipit: «Perche-la-scienza-non-conosce-Dio», ha subito una metamorfosi quando è divenuto: : «Perche la scienza non può conoscere Dio» e quindi ci si trova davanti a due aspetti diversi.

Per quanto riguarda il secondo, è sicuramente da confermarsi, almeno se si intende il verbo «conoscere» nella sua accezione più piena e ferma restando, l’assunzione del concetto di Dio come percepito dalle masse.
Esempio indicativo: se dopodomani comparisse tra le nuvole qualche entità che affermasse: «Io sono Egli, l’Onnipotente, l’Assoluto», la scienza sarebbe impossibilitata ad effettuare le opportune verifiche, lasciando – nuovamente – spazio alla fede.
Per quanto riguarda invece il primo aspetto: la scienza non conosce poiché – al momento – l’oggetto dell’indagine è come dire: assente?

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Silentis
Silentis
Viandante Storico
Viandante Storico
Mai sentita la teoria scientifica dell'universo olografico? Ultimamente sta ricevendo sempre più dati a suo supporto, sembra.
Il bello è che alcune teosofie orientali proclamavano circa le stesse cose già svariati secoli fa.

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Top-man
Top-man
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
nextlife ha scritto:Francamente, amico Top, pensavo alla burla, ma visto che così sembra non essere, rilevo questo:
se sei tu l’autore dell’articolo linkato ti segnalo che quell’incipit: «Perche-la-scienza-non-conosce-Dio», ha subito una metamorfosi quando è divenuto: : «Perche la scienza non può conoscere Dio» e quindi ci si trova davanti a due aspetti diversi.

Per quanto riguarda il secondo, è sicuramente da confermarsi, almeno se si intende il verbo «conoscere» nella sua accezione più piena e ferma restando, l’assunzione del concetto di Dio come percepito dalle masse.
Esempio indicativo: se dopodomani comparisse tra le nuvole qualche entità che affermasse: «Io sono Egli, l’Onnipotente, l’Assoluto», la scienza sarebbe impossibilitata ad effettuare le opportune verifiche, lasciando – nuovamente – spazio alla fede.
Per quanto riguarda invece il primo aspetto: la scienza non conosce poiché – al momento – l’oggetto dell’indagine è come dire: assente?

L'assunzione del concetto di Dio come percepito dalle masse, attraverso il verbo "conoscere", è soltanto un modo come un altro per rimandare ad un domani, quello che ad oggi forse è imbarazzante affermare. Quindi, secondo me, anche sei Dio per assurdo, si lasciasse vivisezionare in laboratorio, tanto si troverebbe sempre qualcosa che non va. Si tratta infatti della sua naturale conclusione, così come esposto sopra.

L'altro aspetto, legato al conoscere della scienza e quindi alla sua impossibilità, data la mancanza dell'oggetto, è direttamente collegato all'aspetto già trattato.

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nextlife
nextlife
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Top-man ha scritto:
nextlife ha scritto:Francamente, amico Top, pensavo alla burla, ma visto che così sembra non essere, rilevo questo:
se sei tu l’autore dell’articolo linkato ti segnalo che quell’incipit: «Perche-la-scienza-non-conosce-Dio», ha subito una metamorfosi quando è divenuto: : «Perche la scienza non può conoscere Dio» e quindi ci si trova davanti a due aspetti diversi.

Per quanto riguarda il secondo, è sicuramente da confermarsi, almeno se si intende il verbo «conoscere» nella sua accezione più piena e ferma restando, l’assunzione del concetto di Dio come percepito dalle masse.
Esempio indicativo: se dopodomani comparisse tra le nuvole qualche entità che affermasse: «Io sono Egli, l’Onnipotente, l’Assoluto», la scienza sarebbe impossibilitata ad effettuare le opportune verifiche, lasciando – nuovamente – spazio alla fede.
Per quanto riguarda invece il primo aspetto: la scienza non conosce poiché – al momento – l’oggetto dell’indagine è come dire: assente?

L'assunzione del concetto di Dio come percepito dalle masse, attraverso il verbo "conoscere", è soltanto un modo come un altro per rimandare ad un domani, quello che ad oggi forse è imbarazzante affermare. Quindi, secondo me, anche sei Dio per assurdo, si lasciasse vivisezionare in laboratorio, tanto si troverebbe sempre qualcosa che non va. Si tratta infatti della sua naturale conclusione, così come esposto sopra.

L'altro aspetto, legato al conoscere della scienza e quindi alla sua impossibilità, data la mancanza dell'oggetto, è direttamente collegato all'aspetto già trattato.

Mmm... secondo me hai frainteso; potresti riformulare?

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Top-man
Top-man
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Silentis ha scritto:Mai sentita la teoria scientifica dell'universo olografico? Ultimamente sta ricevendo sempre più dati a suo supporto, sembra.
Il bello è che alcune teosofie orientali proclamavano circa le stesse cose già svariati secoli fa.

Certo, la teoria che afferma che Tutto è Uno. Ma questo c'entra relativamente, infatti non tutta la scienza (purtroppo) condivide un discorso del genere. E poi, un conto è quello di considerare tutto nell'Uno, e un conto è quello di individualizzare da questo Tutto incontraddistinto, degli elementi in grado di ergersi e di chiedersi motivazioni circa questo Uno. Il post che ho realizzato in quel link, voleva rispondere a chi in virtù della scienza, ed essendo anch'egli scienziato, chiedeva ragione di un Dio che non si mostra e che come tale non esiste. Da qui la modalità specificata, che ho cercato di rappresentare, dove una grandezza inferiore non è in grado - in maniera convenzionale - di rapportarsi ad una grandezza superiore. Di fatto, come dici, sin dall'Induismo e dal Buddhismo, in quelle che furono "degne" rappresentanze di tali alte vedute, arrivarono a comprendere l'idea dell'Uno.

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Top-man
Top-man
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
nextlife ha scritto:Francamente, amico Top, pensavo alla burla, ma visto che così sembra non essere, rilevo questo:
se sei tu l’autore dell’articolo linkato ti segnalo che quell’incipit: «Perche-la-scienza-non-conosce-Dio», ha subito una metamorfosi quando è divenuto: : «Perche la scienza non può conoscere Dio» e quindi ci si trova davanti a due aspetti diversi.


Per quanto riguarda invece il primo aspetto: la scienza non conosce poiché – al momento – l’oggetto dell’indagine è come dire: assente?

Ma quando fosse anche presente tale oggetto, si potrebbe sempre dubitare, come ho descritto per l'altro caso.

Quoto me stesso:
Quindi, secondo me, anche sei Dio per assurdo, si lasciasse vivisezionare in laboratorio, tanto si troverebbe sempre qualcosa che non va.

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nextlife
nextlife
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Ecco…
Come sarebbe a dire: «si potrebbe»?
Si dovrebbe, poiché si parla di scienza e di Dio; ovvero concetti che hanno un significato convenzionale diffuso.
Semplicemente: alcune caratteristiche che sono ascritte all’entità Dio, non sono verificabili e quindi pienamente conoscibili per la scienza e questo al netto di ogni altra considerazione o volontà.

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Top-man
Top-man
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
paolo iovine ha scritto:e quindi ? Cosa gli cambia a dio ?
Ripeto, io non posso mettermi al posto di Dio e dare per lui una risposta, molti infatti si sono fatti interpreti di Dio, e abbiamo visto, con quali conclusioni. Io mi limito a fare un paragone, con tutti i limiti che esso può rivelare. Se dunque c'è differenza tra un figlio che crede nel genitore e un figlio che non crede nel genitore, sono portato a credere che ci sia differenza (e c'è), tra un genitore che ha un figlio che creda in lui e un genitore che ha un figlio che non creda in lui. In merito a questo paragone, sarebbe già possibile capire la differenza che esiste tra un uomo che crede in Dio e un uomo che non vi crede.

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Top-man
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Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
nextlife ha scritto:Ecco…

Semplicemente: alcune caratteristiche che sono ascritte all’entità Dio, non sono verificabili e quindi pienamente conoscibili per la scienza e questo al netto di ogni altra considerazione o volontà.

Certo, in qualche modo, una certa scienza, se non aiutata dall'aspetto filofosico-spirituale (non già la scienza ma lo scienziato), non potrebbe mai di suo, arrivare a concepire Dio. Per questo motivo ho scritto quella breve riflessione. Mancano proprio le basi. Come se una formica volesse (di suoi) parlare con un uomo.

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nextlife
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Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Ma scusa se insisto: la scienza non ha eliminato Dio, lo ha spostato.
Cioè, ha sottratto (o perlomeno proposto un’articolata spiegazione) a quegli umani- troppo- umani, la (presunta) solidità con la quale spiegavano l’azione dell’entità.
E allora le azioni che venivano ascritte a Dio, ecco che per la scienza trovano altra spiegazione.
Nell’ignoto, vi è spazio per ogni cosa e per ogni ipotesi, solo che poi la scienza persegue la verifica e per via degli ovvi limiti, essa non è possibile per le cose di cui stiamo discutendo.

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Top-man
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Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Dici bene, la scienza ha cercato di spostare Dio, il più lontano possibile, in modo che quando e se si ritroverà in quel cammino, lo potrà sempre "rimuovere" e collocarlo in un ancor più lontano futuro o ambito

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paolo iovine
paolo iovine
Viandante Mitico
Viandante Mitico
un uomo che crede in dio è più bello.

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Top-man
Top-man
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Ma, il fatto di credere in Dio, non è che possa cambiar d'aspetto il soggetto, almeno non nel senso fisico del significato. Spesso invece, chi ha Fede, è qualcuno a cui non vengono risparmiate sofferenze, anzi ...

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paolo iovine
paolo iovine
Viandante Mitico
Viandante Mitico
se così è, allora tutti quelli che cercano di convincerti a credere in dio andrebbero presi a calci in culo.

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Top-man
Top-man
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Per il discorso che ho fatto qui e per quello del link, è evidente che la Fede è qualcosa che connota un individuo, un po' come il colore delle pupille, tanto per fare una battuta. Cercare di convincere gli altri di qualcosa di cui non hanno fatto esperienza, non soltanto è inutile, ma è evidente che non porterà alcun risultato. Tra l'altro, chi si lascia convincere a credere in Dio, senza aver sperimentato di persona, neppure riuscirebbe a capire di cosa si stia parlando, e inevitabilmente quel "credo", avrebbe i giorni contati.

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