"Ero con il mio amico Edoardo. I piedi immersi nell'acqua del torrente che delimita il suo casale nelle campagne della Sabina.
In quei giorni era affannato dalla ristrutturazione. Muratori, piastrelle, il tagliaerba si era rotto, i costi lievitavano.
Era preso dall'ansia, dai pensieri. Tutto doveva essere a posto prima che arrivassero i vicini in primavera. Voleva mostrare loro il suo capolavoro e voleva dimostrargli di essere stato più bravo di loro che avevano ristrutturato casa l'anno prima.
Però, al tempo stesso, era preoccupato dai costi; avrebbe dovuto cercare altri finanziamenti.
Mille pensieri si rincorrevano nella sua mente.
Aveva qualcosa da dimostrare a se stesso. E aveva qualcosa da dimostrare agli altri.
Quella casa era sua e quei lavori erano l'affermazione di sè al mondo. Erano parte della sua identità.
Si fermò e ci meditò su.
L'acqua scorreva vivace, portandosi foglie che sembravano animate. Rami di nocciolo sporgevano dalle rive
Qualche giorno dopo Edoardo mi dice: "Ho capito. Io di questa casa non sono il proprietario. Sono il custode. Ora la vivo con più serenità".
Guardo il sole che filtra tra una vegetazione che era lì milioni di anni prima di noi e sarà lì molto dopo che noi non ci saremo più. Respiro. Sento l'acqua che scorre sulle caviglie. E' fresca".
In quei giorni era affannato dalla ristrutturazione. Muratori, piastrelle, il tagliaerba si era rotto, i costi lievitavano.
Era preso dall'ansia, dai pensieri. Tutto doveva essere a posto prima che arrivassero i vicini in primavera. Voleva mostrare loro il suo capolavoro e voleva dimostrargli di essere stato più bravo di loro che avevano ristrutturato casa l'anno prima.
Però, al tempo stesso, era preoccupato dai costi; avrebbe dovuto cercare altri finanziamenti.
Mille pensieri si rincorrevano nella sua mente.
Aveva qualcosa da dimostrare a se stesso. E aveva qualcosa da dimostrare agli altri.
Quella casa era sua e quei lavori erano l'affermazione di sè al mondo. Erano parte della sua identità.
Si fermò e ci meditò su.
L'acqua scorreva vivace, portandosi foglie che sembravano animate. Rami di nocciolo sporgevano dalle rive
Qualche giorno dopo Edoardo mi dice: "Ho capito. Io di questa casa non sono il proprietario. Sono il custode. Ora la vivo con più serenità".
Guardo il sole che filtra tra una vegetazione che era lì milioni di anni prima di noi e sarà lì molto dopo che noi non ci saremo più. Respiro. Sento l'acqua che scorre sulle caviglie. E' fresca".