La Conca dell’Incoronata, il nome della quale è dovuto alla vicina omonima chiesa del XIV secolo, è sita in fondo a Via San Marco all’interno dei bastioni dopo il cosiddetto “Tombun de San Marc”. Successivamente fu detta, insieme al ponte retrostante, anche “Conca delle Gabelle” perché in quel punto d’ingresso in Milano si esigeva il pagamento delle gabelle, cioè delle tasse indirette sugli scambi e consumi di merci e il trasporto delle persone.
La Conca dell’Incoronata è riconosciuta come opera monumentale in quanto unico resto del Naviglio Martesana nel centro storico milanese, caratterizzato dalla sopravvivenza dell’ultimo ponte antico sul Naviglio, dell’ultima chiusa e dalla garitta, resti di originali attrezzature addette alla navigazione. La Conca dell’Incoronata oggi si presenta senz’acqua, con i portoni di legno fatiscenti (ancorchè restaurati nel 1996) ma identici a quelli disegnati da Leonardo da Vinci e oggi visibili nel Codice Atlantico (f. 240 r-c) conservato nella Biblioteca Ambrosiana di Milano, e con il ponte in ceppo d’Adda e la garitta in mattoni.
Il Ponte della Incoronata nel 1920 e la relativa chiusa (realizzata su disegno di Leonardo)
La conca dell'Incoronata al ponte delle Gabelle all'inizio di Via San Marco. Com'era nel 1920 e com'è oggi.
Laghetto di San Marco o Tombon de San Marc, ieri e oggi.
Il laghetto di san Marco in una foto del 1920. Era la "darsena" della Martesana.
Mappa del 1860: si vede la confluenza tra il fossato interno e la Martesana