Agli inizi degli anni 70, poco più che ventenne, entrò nella guerriglia dei Khmer rossi, che combattevano contro il governo filoamericano di Lon Nol. Nel 1975 prese parte all'assedio di Phnom Penh.
Nell'ultima fase del dominio sulla Cambogia dei Khmer rossi (1975-1979), si schierò tuttavia contro l'uomo forte del regime comunista, Pol Pot, e passò dalla parte dei filovietnamiti. Nel 1980, dopo che il Vietnam aveva invaso la Cambogia e spodestato i Khmer rossi, divenne uno dei principali esponenti del nuovo governo, e assunse a soli 28 anni la carica di ministro degli Esteri. Era inoltre uno dei membri di spicco del Comitato Centrale del Partito Popolare Cambogiano.
Il Partito Popolare Cambogiano è il vecchio partito comunista cambogiano, attualmente al potere dal 1991. Nel 1991 abiurò il comunismo ed assunse una posizione più affine al socialismo democratico, assumendo la denominazione attuale.
Cosa sta succedendo in Cambogia?
Le organizzazioni in difesa dei diritti dei lavoratori e i sindacati, condannano duramente le violenze verificatesi recentemente in Cambogia ai danni dei lavoratori e delle lavoratrici del tessile.
Venerdì 10 Febbraio inizierà una settimana di mobilitazione internazionale per chiedere al governo cambogiano di mettere fine alla violenza sui manifestanti e di ascoltare la loro richiesta di salario minimo dignitoso.
Le manifestazioni dei lavoratori del tessile, iniziate lo scorso 24 Dicembre con la convocazione di uno sciopero nazionale per chiedere un salario di 160 dollari al mese, hanno avuto un esito drammatico.
Il 3 gennaio, infatti, la polizia ha aperto il fuoco sulla folla di manifestanti uccidendo 4 persone e ferendone molte altre. Molti lavoratori e lavoratrici sono stati picchiati ed arrestati.
Le proteste erano esplose dopo l’annuncio dell’accordo sulla nuova formula per calcolare il salario minimo, che avrebbe dovuto portare gli stipendi mensili a 100 dollari, una cifra del tutto insoddisfacente per condurre una vita dignitosa in quel paese. Secondo i calcoli di alcuni sindacati asiatici e di organizzazioni di difesa dei diritti umani un salario dignitoso che garantisca ad una famiglia un livello di sussistenza in Cambogia dovrebbe aggirarsi intorno ai 394 dollari al mese: quasi 4 volte la proposta di salario minimo. Ben oltre anche la richiesta dei manifestanti, che appare quindi tutt’altro che assurda.
Queste sono le multinazionali del tessile che si riforniscono in Cambogia: H&M, Puma, adidas, Mark&Spencer, C&A, Next, Tesco , Inditex, GAP, Walmart, Levi's.
Le organizzazioni dei lavoratori chiedono di:
- Porre fine immediatamente all'uso della violenza e alle intimidazioni contro i lavoratori ei loro rappresentanti.
- Rilasciare tutti coloro che sono stati arrestati nelle lotte.
- Rispettare la libertà di associazione e il diritto di sciopero degli operai
- Evitare ripercussioni per i lavoratori e i dirigenti sindacali che hanno partecipato allo sciopero.
- Impegnarsi a riprendere i negoziati di pace sul salario minimo.
- Costringere i responsabili delle violenze a pagarne le conseguenze.
Questi komunisti bastardi che hanno massacrato milioni di persone in ogni angolo del fottuto pianeta, oggi che fanno? Si uniscono alle multinazionali dei fascisti che chiudono le fabbriche in occidente, dove un operaio gli costa 1500 euro al mese, e sfruttano la vita di milioni di uomini, donne e bambini dei paesi "comunisti" per arricchirsi.
In Italia, invece, il nostro ex-partito comunista (che non poteva diventare socialdemocratico perchè il posto era già occupato dal PSI...e per questo li han fatti fuori con l'operazione "mani pulite") solidarizza con i poteri finanziari, con gli amici dei banchieri (Monti e Letta) e con i loro interessi.
Questo è il nuovo ordine mondiale. Questo è "il nuovismo".
I komunisti, da sempre, sono l'altra faccia della medaglia del totalitarismo. Una sola medaglia con due facce: nella prima faccia c'è il fascismo liberista e neoliberista; nella seconda faccia c'è il komunismo.
E questi komunisti di merda ci hanno rotto il cazzo per cento anni con le loro palle su "noi difendiamo gli interessi dei lavoratori". Quando, invece, per cento anni i lavoratori, invece di difenderli, li hanno schiacciati come vermi.
In Italia NESSUNO ha MAI osato toccare le pensioni e l'art 18. Quando sono andati al potere loro, gli ex-comunisti (in combutta con i fascisti neoliberisti), hanno tolto sia l'uno che l'altro....in nome del "nuovo ordine mondiale".
Hanno rotto il cazzo per vent'anni contro il "precariato di Berlusconi" (inserito da Treu prima e rafforzato da Berlusconi poi)...ma ora che sono al governo non fanno altro che parlare di cose a cui non interessa una cazzo a nessuno.