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Il Voyeurismo, noi e la modernità

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victorinox
victorinox
Viandante Residente
Viandante Residente
Il numero delle persone che preferiscono guardare a fare è in aumento, ma ciò sembra non dipendere dalla maggiore accessibilità di certi tipi di mteriale, quanto piuttosto da una crescente tendenza a fuggire la relazione.
Del resto, il voyeurismo o scopofilia (dal greco , la passione per il guardare) ha sempre avuto come substrato questo elemento.
Nasce nell'infanzia come desiderio di scoperta di un mondo sconosciuto , nell'adolescenza e diventa parte di riti iniziatici ed esplorativi, spesso condotti di gruppo e si trasforma in un vero e proprio disturbo psicologico se persiste nell'età adulta come forma esclusiva di eccitamento e come sostituzione dell' attività sessuale che implica una relazione interpersonale.
Il bisogno di guardare è compulsivo e la meta del piacere è deviata, come accade nelle persersioni.
Per la psicoanalisi classica ciò accade perchè il voyeur si difende dall'angoscia che gli provoca la sessualità a due regredendo a forme di sessualità infantili. L'angoscia deriva da eventi traumatici dell'infanzia, reali o immaginari legati al rapporto sessuale tra i genitori. Secondo Fenichel si tratterebbe di un atto aggressivo verso l'altro sesso ( ti guardo anche se non vuoi) nato dall'angoscia di castrazione suscitata dalla scena vista o immaginata da piccoli. Il voyeurismo avrebbe insomma origini analoghe all'esibizionismo.

Questa è a grandi linee la teoria. Credo comunque che per capire certi comportameenti, ciascuno di noi debba ricercarne le origini nella propria normalità.

Voi provate piacere nel guardare ?
Accade prima del sesso, durante o a prescindere dal fatto che ci sia un rapporto?
Vi è mai capitato di spiare qualcuno?
Provate a descrivere le vostre sensazioni.
Che rapporto credete ci sia tra il voyeurismo vero e proprio e il dilgare delle moderne tecnologie unito all'ostensione sistematica del sesso?




Il Voyeurismo, noi e la modernità Guardare

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^Sick_Boy
^Sick_Boy
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Bello, mi piace com'è posto questo topic.

victorinox ha scritto:Voi provate piacere nel guardare ?
Accade prima del sesso, durante o a prescindere dal fatto che ci sia un rapporto?

Ovviamente sì. La vista è il nostro principale polo sensoriale e appagarlo mi risulta, già di per sè, molto piacevole (quindi, prima, durante e a prescindere dal rapporto).

Vi è mai capitato di spiare qualcuno?
Provate a descrivere le vostre sensazioni.

No, sebbene in alcune occasioni ne sia stato tentato, trovo che sia un'invasione del tutto intollerabile della privacy altrui. In particolare, so che a me darebbe fastidio, non tanto per ciò che lo "spione" potrebbe vedere, quanto -appunto- per l'invasione "violenta" di un mio spazio.

Che rapporto credete ci sia tra il voyeurismo vero e proprio e il dilgare delle moderne tecnologie unito all'ostensione sistematica del sesso?

Trovo che questa sia la domanda di gran lunga più interessante.

In linea di principio non vedo niente di male, e non penso possano esserci effetti nefasti, nell'ostentazione sistematica del sesso, dal piano personale (parlandone, facendo allusioni, vestendosi ed atteggiandosi in modi provocanti ecc.) a quello mediatico (salvo le eventuali considerazioni sullo svilimento del corpo femminile quando usato per vendere telefonini o automobili, ma questo è un altro discorso).

Credo anche che in questo senso le "moderne tecnologie" che -di fatto- garantisco un accesso continuo ed illimitato a qualunque contenuto di natura sessuale, dalle foto al film porno, dai racconti erotici alle live-chat, abbiano un effetto catartico da un lato ed utile nel combattere il "tabù del sesso" dall'altro.

In questo senso quindi possono anche essere benefiche, rispetto al voyeur, almeno nei termini in cui ne annullano il bisogno di spiare "vittime inconsapevoli".

Dove, secondo me, si tende a creare un cortocircuito, è nello scontro tra l'ostentazione sistematica e continua del sesso, ed in particolare il suo uso a fini "promozionali" (di persone o di beni) ed una cultura che, in materia di sesso, è molto rigida se non parecchio repressiva.

Credo che questa contraddizione, questa "schizein", crei uno scompenso che, nelle persone più deboli e più vittime di frustrazione, può tradursi in comportamenti violenti (dall'"invisibile" violazione della privacy allo stupro di massa).

Ancora una volta è possibile che le "moderne tecnologie" fungano, in questo caso, da palliativo ma non è da escludere che, una personalità già fortemente disturbata, possa trovarvi addirittura un'ulteriore spinta a cercare di compensare il cortocircuito di cui parlavo prima nella realtà.

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victorinox
victorinox
Viandante Residente
Viandante Residente
^Sick_Boy ha scritto:

Dove, secondo me, si tende a creare un cortocircuito, è nello scontro tra l'ostentazione sistematica e continua del sesso, ed in particolare il suo uso a fini "promozionali" (di persone o di beni) ed una cultura che, in materia di sesso, è molto rigida se non parecchio repressiva.

Credo che questa contraddizione, questa "schizein", crei uno scompenso che, nelle persone più deboli e più vittime di frustrazione, può tradursi in comportamenti violenti (dall'"invisibile" violazione della privacy allo stupro di massa).

Ancora una volta è possibile che le "moderne tecnologie" fungano, in questo caso, da palliativo ma non è da escludere che, una personalità già fortemente disturbata, possa trovarvi addirittura un'ulteriore spinta a cercare di compensare il cortocircuito di cui parlavo prima nella realtà.

E' indubbio che oggi assistiamo ad una sovraesposizione a stimoli sessuali e paradossalmente molte coppie i lamentano di astenia sessuale, di noia, di scarsa empatia sotto le lenzuola e di “calo del desiderio sessuale”.
Grandi quote di sofferenza e dolore, si intersecano a disagi orizzontali, amplificandone i contenuti e spesso stabilizzando il quadro di isolamento affettivo e la possibile estinzione del desiderio sessuale.
Tutto ciò chiama in causa il piacere del guardare, ma tale piacere non è scelto. Nessuno piacere imposto resta piacere m si trasforma nel suo contrario. Mi viene da parlare semmai di dispiacere del guardare.
E questo è il caso di chi vive la scopofilia come variabile elicitante all'interno di una vita sessuale “normale”, cioè come vettore non esclusivo dell'appagamento sessuale.
Chi invece lo vive come meta esclusiva a mio parere non è intaccato da questa dinamica se non in termini di rinforzo.
Per quanto riguarda invece chi ha ancora un'identità sessuale in formazione, non escludo che tale sovraesposizione possa incidere favorendo il ritiro autistico.
Pensa a quanti adolescenti, insicuri a causa dell'inesperienza e a causa dei modelli sessuocentrici iper sicuri proposti dai media, vivono il sesso nella loro stanza attraverso la web cam.
Possiamo definirli scopofili?
Non ancora.
Ma che impatto ha su di loro questo iter? E' formativo o deformativo?

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ReLear
ReLear
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Si, siamo guardoni

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