aspetta Zingara, ché se formuli così la domanda non puoi che ottenere risposte sbagliate; andiamo con ordine:Zingara ha scritto:Interessantissimi i post di SergioAd e Magonzo, che mi hanno dato molte informazioni.
Interessante anche il proseguo.
La mia domanda era più terra terra, ferma restando l'inclusione nel cristianesimo di molti credo di cui uno solo è cattolico, mi interessava sapere che differenza c'è tra un cattolico e un cristiano in termini di etica e onestà rispetto al proprio credo. Per cristiano intendo chi crede e per cattolico chi è anche praticante.
sotto il profilo teologico e dottrinario, nell'ambito della cristianità, vi era originariamente una chiesa "cattolica", nel senso greco di universale, dalla quale nel corso della storia si sono scisse altre entità, che si sono differenziate per forma e teologia; non è che i cattolici siano "praticanti" e gli altri si distinguano per non esserlo;
dal punto di vista sociologico - che forse è quello che in qualche modo sembra interessarti - per una serie di motivi a cui si è accennato in ambito cattolico, soprattutto nei paesi mediterranei e latini, si è determinata storicamente una propensione al formalismo di facciata e ad un approccio folkloristico e rituale alla pratica religiosa, che spesso produce contraddizioni e paradossi, circostanze in cui sembra operare una "doppia morale", ecc... per cui spesso si distingue la forma dalla sostanza;
ma si tratta di nozioni politico-sociali, culturali, non religiose;
a volte, si definisce qualcuno "cattolico" per sottolinearne propensioni all'ipocrisia, al clericalismo o al bigottismo; ma queste sono accezioni che andrebbero limitate strettamente al contesto del discorso e hanno un senso solo sotto determinati profili, e in nessun modo devono implicare la malafede in via di principio del cattolico e del suo sentimento religioso ed etico;
perciò, se partiamo dall'ideal-tipo cattolico raffrontato a quello delle altre confessioni cristiane, possiamo dire che il cattolico è vincolato alla dottrina e al magistero del papa e della Chiesa di Roma, che si afferma come la sola erede di Pietro;
mentre i cristiani di altre confessioni seguono le rispettive dottrine; e se ti interessa si possono delineare le differenze;
ma non è che un cattolico, più o meno praticante, sia posto su un piano diverso dagli altri per sincerità e autenticità in virtù della sua affiliazione rispetto ai fedeli delle altre confessioni cristiane.