Dice che Eduardo Galeano abbia rinnegato il suo Las venas abiertas de America latina, e che quindi il terzomondismo sudamericano sia rimasto senza vangelo. Eugenio Cau non può che gongolarne.
Poi un articolone su Le Metaforfosi di Ovidio e sulla nuova versione di Vittorio Sermonti. «Ma cos'è tradurre Ovidio se non ubbidire al desiderio di riscriverlo? [...] Alla domanda "perché dovremmo leggere Le metamorfosi una risposta può essere questa: perché abbiamo una nuova traduzione e il risultato è sorprendente. Un capolavoro della letteratura latina è diventato un'opera di letteratura italana contemporanea in cui la nostra lingua letteraria esibisce possibilità oggi inaspettate».
Io sono perito chimico e da adolescente 'studiavo' la chimica fisica, la stechiometria, la chimica organica, l'analisi quali-quantitativa, e come fenomenologia la chimica industriale, la sintesi dell'ammoniaca, gli impiantio chimici...
La mitologia è sempre stata una nebulosa insondabile, inaccessibile per la sua mancanza di logica. Ci ho provato in tutti i modi: Graves e Kerenyi, poi anche Calasso. Ma chi ce la fa? Chi è mai riuscito a lasciarsi andare al piacere delle visioni?
Quando di sfuggita, come aspirante psicomotricista mi sono interessato alla psicanalisi e alla psicologia ho assistito ignaro e inconsapevole al seccheggio del grande serbatoio dei miti, buoni per ogni occasione. Analisi e psicoterapia mi hanno aiutato un po' a lasciar correre i pensieri, godere del loro fluire, ma sempre con un'incancellabile impronta utilitaristica.
Oh riuscissi a sprofondare in queste pagine...