Automaalox ha scritto:Cioè tu supponevi che ci fosse qualche problema perché osservavi qualche comportamento che te lo faceva supporre (tipo mancanza di coordinazione nei movimenti), e sottoponendo il bambino all'esame dei medici nessuno ha notato la cosa nonostante le tue indicazioni?
Nei primi mesi di vita non credo si possa parlare di veri e propri "comportamenti"; più che altro notavo una serie di indizi, di dettagli che non mi quadravano nonostante il bambino procedesse, seppure a rilento, nelle normali tappe evolutive. Per esempio non rispondeva agli stimoli ambientali (colori, suoni, etc) come gli altri bambini, era leggermente strabico, aveva i piedini particolarmente piatti, e il controllo del capo, e successivamente del busto, era instabile. Inoltre ad un mese di vita, in seguito ad un ricovero ospedaliero per una brutta infezione alle vie urinarie, avevo notato (ero sempre sola quando è successo) una specie di "abbandono" temporaneo della sua attenzione, cosa che mi apparve stranissima e che, successivamente, ho realizzato trattarsi di una forma di epilessia, tipo assenza. Mi si diceva che ognuno ha i suoi ritmi e che la sua lentezza era fisiologica, ma erano tanti gli indizi che mi toglievano il sonno, tanti da costituire, per me, una prova certa. Naturalmente non volevo altro che essere rassicurata, ma non ce l'ha fatta neanche il dott. Bollea che mi invitava sempre a stimolarlo il più possibile; non so come spiegarti, io sapevo dentro di me, nonostante non fossi mai venuta a contatto con nessun tipo di disabilità, che qualcosa di serio non andava.
Sicuramente un pediatra sarà portato a respingere con fermezza le numerose e infondate preoccupazioni delle mamme, ma in questo caso i sintomi dovevano essere evidenti. Che tipo di controlli hanno fatto?
A nove mesi di vita, di nascosto dal padre e dagli altri familiari che mi tacciavano di paranoia, l'ho portato da un neuropsichiatra infantile che dopo aver fatto vari test neurologici, prove interattive e strutturate e visita neurologica completa mi disse che, seppure nel percentile più basso (non so se si dice così), il bambino rientrava nella norma e di stare serena. Per farla breve a due anni non camminava ancora da solo e così chiesi al mio medico (non alla pediatra che era contraria) di prescrivergli qualcosa per poter indagare più a fondo; e così scoprimmo che ha un'atrofia cerebellare (vermiana).
Mi rendo conto che le mamme, come dici tu, spesso siano infondatamente preoccupate, però se esiste una serie di elementi non suffragati dalla genetica (nel senso di famiglie sane) nè da traumi o altro, ascoltare seriamente la mamma, prestare attenzione a quello che solo lei che vive a stretto contatto col bambino, può notare, a me parrebbe il minimo.
Un altro genio che ho incontrato è stato "o' professor Genitori" che ai tempi lavorava a Marsiglia e che ora credo sia al Meyer di Firenze. Dopo aver visitato mio figlio per la prima volta, a risonanza fatta (solo del capo), sentenziò che era affetto da atassia spinocerebellare di Friedrich e che il suo destino era segnato; l'involuzione dei progressi fatti fino ad allora sarebbe arrivata inesorabile rendendolo un vegetale. Capisci che si lanciò in una diagnosi tanto terribile (per fortuna sbagliata) senza avere la rmn del midollo spinale?
Nelle tortuose strade che poi mi sono trovata a percorrere per fortuna sono stata affiancata e supportata da altri professionisti onesti, quelli che anche hanno dei dubbi e te li dicono, che ti propongono soluzioni e percorsi mettendoti a disposizione tutto il loro sapere, che vanno oltre la parcella, che non ti fanno sentire sola davanti a qualcosa che ti sovrasta e ti potrebbe annientare, che senti uomini e donne oltre che medici.
Non so se mi sono spiegata bene e mi scuso se mi sono dilungata oltremisura..