RIFLESSIONE IN VERSI DI UN VECCHIO MIGRANTE SICILIANO
1881(05//06/2014)

Avevo l'età di diciotto anni
quando la Sicilia, madre matrigna,
fece un scelta piuttosto indegna
compì il suo gesto senza inganni.

Mi diede un bel calcio nel mio culo
e mi cacciò fuori dalla mia terra
l'esperienza fatta è stata dura
da invidiar la vita del mulo.

Nel Nord Est misi le mie radici
e ricominciai senza riposo
sopportando tante diffuse voci

che ti facevano l'equazione
siciliano uguale a mafioso,
predisposto alla corruzione.

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Poi arriva Bossi con la sua Lega
ci mette  sale e pepe sulla piaga
ché ha fondato il suo movimennto
per dare ai terroni altro tormento.

I terroni  erano malfattori
erano omertosi e corruttori
bisogna staccare la Padania
da tutto il resto dell'altra Italia.

Accadono ora che sono vecchio
cose strane che sento con l'orecchio
la mafia al Nord s'è insediata
ché ha trovato omertà raffinata.

In fatto di corrotti e corruttori
fra l'EXPO e Laguna dei dolori
le cose sembran fatte in grande stile
ch'or, da veneto, mi rodo la bile.

Spero che dopo la mia crematura
che non ci sia un'altra fregatura.
Ma io ringrazio il Padreterno
che in Terra c'è il peggio, con l'inferno.

  
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Il sorriso alla vita è scontato
guai se non sorridi ogni momento
rischi di rimanere incastrato
nel giro vorticoso di un lamento
 

quando si parla di MOSE, non capisco perché quando l' uomo ha costruito Venezia, la costruita proprio lì; forse che allora non c' era l' alta marea ?

Bah. Mangiatori di papparelle coi piselli.