Diritto e Libertà possono convivere nella visura in cui il diritto di essere liberi, non coincide con la libertà di diritto.
E' questa frase non è una stronzata ad effetto, anche se ne ha tutta l'aria.
La libertà è erroneamente interpretata come "assenza di vincoli", invece ogni libertà è tale entro vincoli. Questi vincoli sono coercitivi solo se eteronomi, mentre non lo sono se sono autonomamente posti. I limiti che noi diamo ha noi stessi danno una direzione alla nostra libertà rendendola produttiva e non dispersiva. Ogni essere umano è al pari degli altri libero di darsi regole di questo tipo. Quindi il primo limite autonomamente posto alla propria libertà è il riconoscimento della pari dignità dell'altrui libertà. E questo si configura come un atto libero che ratifica, riconoscendolo un diritto. Accettare autonomamente di arrestarci di fronte all'altrui diritto, significa difendere il nostro diritto e farlo insieme significa porre in essere un diritto comune liberamente. Fare questo significa riconoscere la realtà, che è l'unica dimensione in cui può darsi la libertà umana. Il Diritto è l'astrazione che sancisce la consapevolezza dei nostri limiti reali. Il Diritto è l'astrazione di tale consapevolezza codificata in forma di legge.
O così dovrebbe essere.
Mai avrei immginato di avere derive Kantiane cavolo....