Lucio Musto ha scritto:evidentemente non sono stato capace di spiegarmi bene, o potrebbe darsi che tu non abbia inteso capirmi.
Non è un discorso di do ut des, sarebbe troppo facile e banale, come un baratto.
Ma ad ogni diritto corrisponde un dovere, nell'economia globale.
E se il bambino ha diritto ad essere accudito questo smuove automaticamente l'obbligo di un altro ad accudirlo. Diciamo esattamente come nei due poli di una calamita trascurando per semplicità di discorso il piccolo, inevitabile ed onnipresente spreco di energia.
beh, l'affermazione che hai postato era molto sintetica e generica che si prestava per forza ad interrogativi;
ho solo voluto evidenziare che le nozioni di "diritto" e "dovere" possono essere meno intuitive e simmetriche - in diritto si direbbe sinallagmatiche - di quanto si creda, dato che, se l'obbligo a fronte del diritto è una mera evidenza dialettica, oneri e benefici non sono affatto scontati quanto ai soggetti interessati;
infatti:
Nella globalità quindi, diritti e doveri si equilibrano, e l'amore che oggi il bimbo pretende (apparentemente gratis) domani dovrà pagarlo restituirlo senza contraccambio.
sei propri sicuro di quello che scrivi ?
il bimbo non è in grado di "pretendere", non nel senso del diritto nell'accezione concettuale non giuridica come lo può concepire un adulto, perciò difficilmente può essergli imputabile alcun obbligo che non abbia contratto, se non nell'intenzione unilaterale dell'adulto, il quale educherà quel bambino unilateralmente a quel codice;
questo è già un po' diverso dall'idea contrattualistica cui normalmente ci riferiamo, concepita tra individui adulti;
se si cura un anziano malato e privo di prospettive di recupero si adempie ad un dovere, ma questo prescinde dall'effettivo merito e contributo della persona in oggetto, che potrebbe anche "non meritare";
Naturalmente poi ci stanno i furbi, che prendono senza dare, i furbetti che credono di farlo anche loro rimettendoci sistematicamente, i generosi che danno con gioia, gli imbecilli che sprecano solamente.
Dici molto bene. Lucio paga e Magonzo incassa. Ci può stare, in un momento ed in un luogo.
Ma il sistema è chiuso, ed il saldo è inequivocabimente sempre zero!
mah... dici che il saldo è zero ?
se io sono il conte e tu il servo, ti sfrutto tutta la vita in cambio di un pugno di riso, forse tu puoi convincerti che ciò sia giusto ed equo;
ma la valutazione del saldo dipende, appunto, dal sistema di valori in cui ci muoviamo, che è discutibile per definizione;
se io cresco in un ambiente mafioso e sono osservante del relativo sistema di diritti e doveri, dominante nel mio ambiente, posso nutrire l'aspettativa di far carriera nella cosca;
poi però, un bel giorno la DIA sgomina la cosca, lo stato si riappropria inopinatamente della sovranità, e mi arrestano, mentre il boss scappa ai Caraibi;
io ho adempiuto fedelmente a ciò a cui sono stato educato come dovere, ma l'ho preso in tasca, perché il sistema di regole non è garanzia assoluta;
l'esempio più lampante è quello degli imputati di Norimberga, i quali, ritenendosi protetti dall'obbedienza, si sono ritrovati "nudi" di fronte alla dimostrazione che quella stessa obbedienza presentasse profili impliciti e diversi, responsabilità implicitamente ammesse ma non formalizzate;
quali diritti e doveri potevano essere attribuiti a quegli imputati, e sulla base di cosa ?