Argomento trito e ritrito, lo so, ma mi faccio un sacco di domande a riguardo.
Non lo sono mai stata più di tanto, una roba normale avendone motivo ma sempre con un certo distacco, anche a corna conclamate (sempre avute); da qualche anno invece mi ritrovo a farci i conti e a comportarmi come non ho mai fatto, come una vecchia rincoglionita.
Episodio successo domenica scorsa: sono stata in montagna per una ciaspolata (un workshop per docenti di scuola superiore) insieme a colleghi di tutta Italia e fin dal mattino un tizio parecchio più giovane di me (carino pure) mi si è messo alle costole. Nelle foto di gruppo lui mi abbraccia sempre e ha voluto farsi diversi scatti solo con me. Bon, ho mostrato il reportage della giornata al mio compagno che non ha fatto una piega; solo ha commentato "chi è 'sto tappo che ti sta sempre vicino?" Ecco, se fosse successo a lui che in un corso di aggiornamento avesse avuto una giovane e carina sempre vicino l'avrei massacrato di domande e mostrato il peggio di me... Gli ho perfino detto che il tizio mi aveva lasciato il posto al ristorante vicino a lui e che, avendolo io disertato, mi ha fatto una specie di scenata di gelosia ad alta voce. Niente, non ha fatto una piega.
Evidentemente gli do tanta di quella sicurezza da non scalfire minimamente la fiducia che ha in me e mi chiedo se ciò sia sbagliato, se è invece importante mantenere sempre un certo margine di riserbo e mistero, quel tanto che basta per costringerlo a farsi qualche domanda. Ma, se uno è limpido e non ha niente da nascondere, è giusto che si sforzi di mantenere un po' l'asticella alzata tanto per non svendersi come qualcosa di scontato? Oppure bisogna lavorare un pochino di fino per farsi cadere sempre dall'alto come un dono della vita? Se la complicità è potente secondo me le strategie non servono, ma mi rendo conto che a volte forse sono necessarie. Com'è per voi?
Vabbè, sono un po' confusa, scusassero
Non lo sono mai stata più di tanto, una roba normale avendone motivo ma sempre con un certo distacco, anche a corna conclamate (sempre avute); da qualche anno invece mi ritrovo a farci i conti e a comportarmi come non ho mai fatto, come una vecchia rincoglionita.
Episodio successo domenica scorsa: sono stata in montagna per una ciaspolata (un workshop per docenti di scuola superiore) insieme a colleghi di tutta Italia e fin dal mattino un tizio parecchio più giovane di me (carino pure) mi si è messo alle costole. Nelle foto di gruppo lui mi abbraccia sempre e ha voluto farsi diversi scatti solo con me. Bon, ho mostrato il reportage della giornata al mio compagno che non ha fatto una piega; solo ha commentato "chi è 'sto tappo che ti sta sempre vicino?" Ecco, se fosse successo a lui che in un corso di aggiornamento avesse avuto una giovane e carina sempre vicino l'avrei massacrato di domande e mostrato il peggio di me... Gli ho perfino detto che il tizio mi aveva lasciato il posto al ristorante vicino a lui e che, avendolo io disertato, mi ha fatto una specie di scenata di gelosia ad alta voce. Niente, non ha fatto una piega.
Evidentemente gli do tanta di quella sicurezza da non scalfire minimamente la fiducia che ha in me e mi chiedo se ciò sia sbagliato, se è invece importante mantenere sempre un certo margine di riserbo e mistero, quel tanto che basta per costringerlo a farsi qualche domanda. Ma, se uno è limpido e non ha niente da nascondere, è giusto che si sforzi di mantenere un po' l'asticella alzata tanto per non svendersi come qualcosa di scontato? Oppure bisogna lavorare un pochino di fino per farsi cadere sempre dall'alto come un dono della vita? Se la complicità è potente secondo me le strategie non servono, ma mi rendo conto che a volte forse sono necessarie. Com'è per voi?
Vabbè, sono un po' confusa, scusassero