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I FOLLETTI GOLOSI

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Constantin
Constantin
Viandante Ad Honorem
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I FOLLETTI GOLOSI


Nei pressi del castello di Swett, in Scozia, abitava una colonia di folletti, quegli esserini esili e misteriosi che vivono in un paese incantato sotto le colline ricoperte di erica dell'altopiano.
Chi l'ha visto dice meraviglie del mondo dei folletti: ori, argenti, pietre preziose, giardini stupendi, fontane fantasmagoriche.
Non era perciò per curiosità o invidia delle ricchezze del castello che i folletti si aggiravano sempre nei dintorni, era per golosità.
Il castellano infatti era un buongustaio ed essendo un signore molto ricco, capo di uno dei principali Clan, poteva permettersi la miglior cuoca di tutta la Scozia.
Era una dona rotondetta, di nome Dolly. Quando toglieva dal forno il suo pane e i suoi dolci, soprattutto le focaccine d'avena, una fragranza indescrivibile si diffondeva intorno al castello e faceva accorrere i folletti a frotte.
I folletti cercavano di imitare Dolly ma, per quanto provassero e si affaccendassero lavorando in cucina da mattina a sera e provando tutte le ricette possibili, non riuscivano ad ottenere nulla che assomigliasse ai dolci della cuoca del castello.
Decisero allora di rapire Dolly e portarla nel loro regno. Avrebbero così avuto focaccine a sazietà.
Mandarono una spia al castello per scoprire quando attuare il rapimento. poi elaborarono il loro piano.
Un giorno Dolly era andata a trovare alcuni suoi parenti e stava tornando da sola al castello.
Era ormai l'imbrunire e le ombre nel bosco si stavano addensando.
I folletti erano ai loro posti, appiattati dietro ai sassi, sui rami degli alberi, tra l'erba, pronti a spargere polvere magica.
Quando Dolly arrivò nel bosco fu avvolta da una nuvola di polvere magica che la immerse in un sonno profondo e la trasportò nel paese dei folletti.
La cuoca si svegliò in una stanza meravigliosa, di quelle che si vedono solo nei sogni. E, come nei sogni, si vide circondata da una moltitudine di piccolissimi omini, tutti vestiti di verde.
Dolly, sbalordita, si rese conto di essere stata rapita dai folletti ma decise di non perdersi d'animo, ascoltare le loro richieste e tentare di metterli nel sacco.
Il Re dei folletti, per incominciare, voleva una torta a quattordici strati, settedi crema e sette di panna. La cuoca acconsentì ma cominciò subito a lamentarsi del'atrezzatura da cucina che le veniva messa a disposizione. " Come faccio a mescolare la mia crema con questi cucchiai?!?, sono troppo piccoli, e poi sono di metallo e osso.
A me serve un grande cucchiaio di legno di pesco. E' questo il segreto per ottenere una crema profumata! e poi queste scodelle ... non ci sta nulla sono troppo piccole. E il fuoco... che cosa si può cuocere su questa fiammella!?!? sembra una candelina che sta per spenersi.
Il Re, che sognava quella torta strepitosa da gran tempo, mandò subito una squadra di folletti al castello per prendere gli utenslii che la cuoca reclamava.
Si introdussero in cucina e incominciarono le loro ricerche.
Dinanzi agli occhi sbigottiti degli aiutanti di Dolly, le scodelle cominciarono a muoversi, gli sportelli delle credenze ad aprirsi, le stoviglie a gettarsi giù dal tavolo e uscire dalla cucina. I folletti non cela facevano a trasportare da soli tutti quegli oggetti pesanti ed ingombranti, così dovettero chiamare in aiuto alcuni uccelli.
Dolly ci mise un bel pò prima di dichiararsi soddisfatta. Volle pentole, pentoloni, marmittoni e marmitte, fruste, caraffe, setacci, dosatori e bilance.
I folletti andavano e venivano in continuazione, subissati sempre da nuovi ordini e creavano una confusione e disordine sempre maggiori nelle cucine del castello.
Finalmente Dolly si mise al lavoro, ma, come tutti i grandi cuochi, aveva bisogno di aiutanti. I folletti dovettero incominciare a impastare, battere la panna con la frusta, girare la crema sul fuoco. Erano costretti ad usare attrezzi molto più grandi di loro e gli incidendi si succedevano agli incidenti.
Ci fu chi restò quasi soffocato sotto la farina che stava setacciando, chi finì nel tegame dove cuoceva la crema, chi inciampò nelle spatole, chi quasi affogò nella panna che, nonostante tutti i loro sforzi, non si decideva a montare.
" Bene, bene, eccoli sistemati" pensò Dolly," credo si siano già pentiti di avermi portata ne loro regno".
Finalmente la torta fu messa nel forno, ed erano quattordici strati, neppure uno di meno. I folletti si precipitarono a riposare.
"Che cosa fate pigroni?" urlò la cuoca " Vi pare il modo di lasciare la cucina?, Bisogna lavare, asciugare, riporre le stoviglie; pulire i fornelli e i tavoli; lavare a fondo il pavimento!"
I folletti ubbidirono, ma il profumo del dolce che cuoceva nel forno parve loro meno fragrante del solito. Quando la torta in tavola, nella sala dei banchetti, Dolly decise di dare ai golosoni il colpo di grazia." prima di iniziare a mangiare sarebbe bene ci mettessimo già d'accordo per il dolce di domani. Avrò bisogno di nuovi utensili, molti ingredienti freschi, aiutanti numerosi..."
A quella prospettiva i folletti si sentirono lo stomaco stretto da una morsa. Non sarebbero riusciti ad inghiottire neppure un boccone del dolce più paradisiaco al pensiero di trascorrere un'altra giornata come quella appena passata.
Il Re dei folletti chiamò allora un grande sparviero e lo incaricò di riportare Dolly nel bosco dove era stata rapita.
"speravamo" disse il Re dei folletti " di avere da te dolci prelibati, invece abbiamo ottenuto solo fatica, confusione e disordine."
Dolly che era di buon cuore provò  pena davanti a quegli esserini tanto stanchi e delusi: Promise perciò che tutte le volte che  avesse fatto un dolce ne avrebbe fatto uno anche per loro.
"Se manterrai la tua promessa"le rispose il Re dei folletti, che sentiva rinascere la speranza di avere dolci senza fatica, " noi in cambio ogni volta ti faremo un dono".
Dolly venne portata dal grande sparviero al sentiero del bosco e rientrò al castello.
Il giorno successivo si mise subito al lavoro e preparò per i folletti delle focaccine d'avena, il loro cibo preferito. Andò a posarle presso il roseto, nel giardino del castello. Quando si rialzò vide in ogni bocciolo di rosa una piccola moneta d'oro.
Da quel giorno ogni mattina Dolly e i folletti si scambiarono i loro doni, ma il regalo più gradito fu quando, divenuta ormai troppo vecchia per continuare a cucinare svelò ai suoi piccoli anici la ricetta segreta delle sue focaccine.


I FOLLETTI GOLOSI Simboli-sanpatrizio

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Raggiodiluna
Raggiodiluna
Viandante Storico
Viandante Storico
Bellissima, grazie Constantin di averla postata! festA  KleanaInfoiata  fiore

Raggiodiluna

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silena
silena
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Mi divertono davvero le tue storie! YES

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