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IL MULINO GROTTI

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Constantin
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Viandante Ad Honorem
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" IL MULINO GROTTI "

Tanti e tanti anni fa regnava in Danimarca un certo Re Friedi, e la storia ci dice che possedeva un mulino così grande e pesante che era stato soprannominato Grotti "lo stritolatore".
Grotti era comparso come per incanto una mattina di primavera tra le dune della spiaggia non lontano dal palazzo reale, portato da chi e da dove nessuno avrebbe saputo dirlo, visto che non v'era forza umana capace di smuoverlo.
"Forse" aveva pensato Re Friedi, che era un Re assai superbo, " me l'ha inviato il Dio del mare per ringraziarmi del tempio tutto d'oro e di gemme che gli ho innalzato. Se è il dono di un nume, il mulino avrà di certo virtù portentose.
Ma dove troverò chi sa farlo funzionare?"
Aveva promesso ricche ricompense, ed erano accorsi gli uomini più forti da ogni parte del regno e anche dalle terre vicine, ma per quanti sforzi avessero fatto nessuno era riuscito a far girare Grotti nemmeno di un pollice.
Dopo molti anni le sue pesanti macine giacevano ancora inoperose, mezzo sepolte dalla sabbia.
Re Friedi, che dapprima le aveva custodite gelosamente, aveva ritirato le sue guardie e ormai non ci pensava quasi più.
Un giorno Re Friedi si recò presso il Re di Svezia, che indisse in suo onore una festa sontuosa.
Per rallegrare l'ospite durante il banchetto erano stati chiamati musicati e buffoni, saltimbanchi e giocolieri, mangiatori di fuoco e domatori di fiere.
Ma ciò che più colpì Re Friedi fu l'insolito spettacolo offerto da due mastodontiche sorelle, chiamate Fenia e Menia.
Erano alte tre metri, con braccia e gambe più grosse del tronco di una quercia, e si affrontavano nella lotta, sferrando l'una contro l'altra pugni e calci che risuonavano nell'aria come lo scoppio di un tuono.
A quella straordinaria manifestazione di forza, Re Friedi si ricordò del mulino Grotti abbandonato tra le dune, e chiese al Re di Svezia se gli vendeva le due lottatrici.
"Non sono mie schiave e non posso dartele" gli rispose però quello, " loro padre è un fortissimo gigante che vive tra le montagne e per il momento mi è amico e si tiene in pace. Ma se sapesse che gli ho venduto le figlie, non esiterebbe a devastarmi il regno".
"Anch'io ti sono ora amico e alleato, ma non è detto che debba esserlo per sempre" disse Re Friedi con un sorriso cattivo. " Amicizia e alleanza sono fiori molto delicati e vanno coltivati con cura se si vuole che mettano radici".
La minaccia era fin troppo chiara. Re  Friedi era il sovrano più potente delle terre settentrionali e poteva rivelarsi un nemico ben più temibile del gigante della montagna. Tra i due mali il Re di Svezia scelse il minore, e consegnò, a Re Friedi le due gigantesse.
"le tratterò bene e te le rimanderò al più presto" lo rassicurò Re Friedi al momento di prendere il mare.
Ma appena fu giunto in patria, fece incatenare Fenia e Menia al mulino Grotti e ordinò di farlo funzionare.
"Cosa macineremo, se qui non c'è che sabbia?" gli chiesero le due donne.
"se è vero che è un mulino magico, farà ciò che gli verrà ordinato" disse allora il Re, " e io comando che mi dia oro, tanto oro!"
Spinte dalle vigorose braccia di Fenia e Menia le macine di Grotti cominciarono a girare e ubbidienti all'ordine del Re, macinarono una finissima polvere d'oro.
"Ne voglio a mucchi, a montagne!", Strillava intanto Re Friedi in preda alla più viva eccitazione.
La sua avidità era smisurata, e da quel momento, Fenia e Menia non conobbero più sonno nè riposo.
Il Re concedeva loro un'unica sosta la notte, e solo per il breve spazio di tempo necessario a cantare la strofa di una camzone.
E ogni notte, lasciate per pochi istanti a riposar le macine, Fenia e Menia levavano lo stesso tristissimo canto:
"Da quando siamo nella casa del re
nessuno ha pietà di noi.
Ci ha fatto schiave,
la sabbia ci mangia i piedi.
la stanchezza ci stringe le membra.
Giriamo senza posa le magiche mole:
Friedi ha l'oro e noi solo dolore!".
Portate dal vento, le voci si spandevano sulle onde, e una notte le udì dalla sua nave Mysingr, detto anche Figlio di Topo, il pirata più potente di tutti i mari.
"Bene, Bene!" si disse subito il pirata " il magico mulino di Friedi si trova dunque su quella costa laggiù. Non mi lascerò certo sfuggire sfuggire un simile bottino".
Protetto dalle tenebre, si accostò silenziosamente alla riva, colse di sorpresa le guardie e le uccise.
A Fenia e Menia promise invece la libertà se lo avessero aiutato a trasportare Grotti sulla nave.
"C'è ancora una cosa che vogliamo macinare per il nostro padrone, risposero le gigantesse". E continuando a girare le mole, ordinarono al mulino di produrre uno sterminato esercito che distruggesse il regno di Re Friedi.
Grotti, ubbidiente, fece comparire a ogni giro di macina centinaia di guerrieri forti e ben armati che a ranghi serrati si slanciarono all'assalto del palazzo reale. La reggia fu data alle fiamme e Re Friedi ucciso nella sala del trono.
Mentre ancora infuriava la battaglia, Fenia e Menia, caricarono il mulino sulla nave di Mysingr e si imbarcarono con lui.
E li sul ponte, vinte dalla fatica e cullate dal dondolio delle onde, si abbandonarono felici al sonno.
Ahimé! al loro risveglio si trovarono legate a Grotti dalle stesse catene che le avevano tenute prigioniere in Danimarca.
Mysingrn le aveva tradite, e ora si rivelava un padrone altrettanto avido e crudele di Re Friendi.
"Girate le macine, e non smettete nemmeno un istante!", gridava con voce terribile, " voglio sale, tutto il sale possibile!".
A quei tempi il sale era infatti prezioso quanto l'oro.
Fenia e Menia ripresero la loro dura fatica e per tutto il giorno e tutta la notte spinsero le pesantissime ruote.
A mezzanotte avevano macinato tanto sale che la nave ne era strapiena e galleggiava con difficoltà.
"Basta! fermatevi!! ordinò infine Mysingr.
Ma Fenia e Menia non gli ubbidirono e gli risposero con uno sguardo carico d'odio.
Continuarono a produrre sale, sale, sale e ancora sale, finchè per il troppo peso, lo scafo si spezzò e sprofondò nel mare.
Nel punto dove la nave si inabissò si formò un terribile gorgo che ancor oggi i marinai chiamano " Maelstrom", la corrente che macina.
E infatti Grotti non smette un istante di macinare sul fondo: macina sale!
Ed è per questo che il mare è salato.


IL MULINO GROTTI Ivan-aivazovsky-wave

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silena
silena
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Dove trovi tutte queste belle storie, Constantin? Mi ci diverto!

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Constantin
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Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
dove le trovo rimanga un segreto, che ti divertano mi fa un enorme piacere. Sono, comunque, vecchi libri di leggende e di vecchie storie che fanno parte di quel folklore, per lo più di derivazione celtica e nordica, ma anche qualche novella cinese.
Sono davvero contento che ti piacciano.

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