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IL MARTELLO DI THOR

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Constantin
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Viandante Ad Honorem
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" IL MARTELLO DI THOR "

Il dio Thor se l'era legata al dito: non dimenticava certo la maniera con cui era stato trattato da re Loki di Avamposto (ma questa è un'altra storia), ed era deciso a restituirgli la pariglia. Accadde però una cosa spaventosa, tale da fargli ritenere impossibile la rivincita: gli avevano rubato il martello!
Una sera era rientrato come al solito in camera sua, nel palazzo di Bilskirnir, dopo un succulento pasto; si sentiva più di buon umore del solito, si era tolto i calzari e li aveva ordinatamente disposti, come aveva fatto con gli abiti e, prima di mettersi a letto accanto alla moglie Sif, aveva deposto sul tavolino da notte il martello.
La luce del giorno penetrava attraverso le fessure delle imposte e dalla campagna giungeva il coro degli uccelli che l'alba aveva ridestato, quando Thor si svegliò a sua volta da un sogno angoscioso. Gli era parso che un ladro, entrato nella stanza, si fosse impadronito dell'unica, valida defesa degli dei contro i giganti: il martello. Ancora semiaddormentato, aveva allungato la mano tastando il tavolino da notte: era vuoto.
Balzò a sedere con uno scatto tale da far cadere la moglie Sif dal letto; e, senza darle il tempo di protestare Thor prese a gridare:- il mio martello! Mi hanno rubato il martello! Aesir, Elfi, presto, aiuto! Chi mi ha rubato il martello? Loki! Loki!, dove sei? - E intanto si infilava con gesti febbrili gli abiti. Sollevò dal pavimento la povera Sif e la rimise a letto, e in quella ecco apparire Loki col fiato mozzo.
-C'entri con questa faccenda, Loki? - ruggì Thor.
-Ma quale faccenda? - protestò Loki, che il dio dalla rossa barba aveva afferrato per la collottola.
- Il mio martello: sei stato tu a rubarlo?
-Ma no, ma no, ma no! - balbettò Loki. - C'è solo una razza che potrebbe osare farlo, e non occorre che te la indichi io: i giganti!
- E allora vieni con me! - grido Thor. - Presto, il mio carro: andiamo nello Jotunheim a riprenderci il martello!- e intanto si tirava dietro Loki, giù per le scale, in direzione delle stalle.
-Fermo- gridò Loki- Ma non ti rendi conto che è proprio questo che vogliono i giganti? Senza il tuo martello sei perduto. Dobbiamo andarci di soppiatto. Bisogna giocare d'astuzia.
-Beh... questo è compito tuo- replicò Thor - Che cosa suggerisci?-
Loki propose di farsi prestare il martello di piume di Freya e, in guisa di falco, recarsi nello Jotunheim per scoprire, se possibile, che ne era stato del martello. Poco dopo volava a quella volta in direzione della fortezza di re Loki di Avamposto e dei monti. Da lungi lo scorse seduto sul tumulo dei suoi antenati fuori dalle mura. Una stele incisa di rune commemorava i giganti inumati seduti sui seggioloni sotto il tumulo, in attesa del Ragnarok. Loki andò a posarsi in cima alla stele. Il re si stava divertendo a intrecciare guinzagli d'oro per i suoi cani e a pettinare le criniere dei suoi cavalli, alzò lo sguardo e chiese - Sei Loki vero?- avuta risposta affermativa, volle sapere come stessero gli Aesir e gli Elfi. - Gli elfi sono sottosopra, e gli Aesir peggio ancora. Qualcuno ha rubato il martello di Thor.
-Chi è stato? - chiese il re.
- Tu gigantesca maestà- rispose l'artefice di astuzie, al che l'altro fece udire una risata tale da far impennare i cavalli e accucciare tremanti i cani.
- Impossibile fingere con uno perspicace come te - disse poi - Hai perfettamente ragione. Il martello di Thor l'ho rubato io, e quel fragoroso rompiscatole potrà averlo solo a una condizione.
-E quale?
- Non credere che il martello possa essere recuperato con la forza. Impossibile. L'ho sepolto sotto terra ad una profondità di 9 leghe. Lo vuoi indietro? Bene, devi portarmi la dea Freya perchè diventi mia moglie.
Loki non rispose ma ritornò nell'Asgard dove Thor, senza dargli neppure il tempo di tirare il fiato, cominciò a tempestarlo di domande.
L'artefice di astuzie riferì tutto quel che sapeva e quali erano le condizioni per riavere il martello. Prima ancora che potesse sfilarsi il manto di piume, Thor lo trascinò al palazzo di Freya dove entrò senza tante cerimonie.- Eccoti il tuo manto di piume cara Freya - esordì- Grazie per avermelo prestato. Adesso trovati un velo nuziale, e muoviti.
-Un velo nuziale? - chiese Freya sorpresa. - E chi è che si sposa? - Tu - rispose Thor. - Io?- esclamò Freya che iniziava a irritarsi. E con chi, si può sapere o è un segreto?
-Non è affatto un segreto - replicò quel sempliciotto di Thor- Con Loki Re di Avamposto, è ovvio.
Il bel seno di Freya, si gonfiò di collera tanto che la sua celebre collana Brisingamen volò a pezzi e le preziose pietre si sparsero sul pavimento di marmo. Poi la dea afferrò la prima arma che le capitò sottomano, una rocca per filare e cominciò a tempestare di colpi Loki gridando: - Non lo sposerò mai, mai , mai, e mai - inutile tentare di farla ragionare: non intendeva maritarsi con nessun gigante, anche se si trattava di un Re.
Era una situazione di cui bisognava informare Odino, che subito convocò gli Aesir a concilio, e il re degli dei chiese se qualcuno aveva proposte da avanzare.
Tyr suggerì di invadere, armi alla mano, lo Jotunheim. Niord si disse d'accordo, proponendo un attacco congiunto via mare, dalla terra e dall'aria, con le Valchirie all'avanguardia con i loro cavalli volanti.
Intervenne Loki: permettetemi di dirvi che un attacco diretto sarebbe inutile, e per convincerne basterà che pensiate alle magie cui ha fatto ricorso in passato il re gigante per frustrare i tentativi di Thor. E anche l'attacco riuscisse, il martello continuerebbe ad essere nascosto. C'è un unico modo per riaverlo: indurre con un inganno il re di Avamposto a tirarlo fuori.
Heimdall, il più candido e a volte il più saggio degli dei, se ne venne fuori con un'altra idea .- Se travestissimo Thor da sposa, e inviassimo con lui Loki travestito da damigella, mentre ha luogo l'incontro il martello dovrà pur venire fuori, Thor potrà impadronirsene e le teste cominceranno a cadere!
-Maledizione!- gridò Thor- nessuno mi vestirà mai da donna!
Ma la proposta di Heimdall venne approvata, e il Tonante dovette sottostare all'umiliazione di farsi vestire da donna con una gonna che nascondeva le gambe pelose, una camicetta a maniche lunghe imbottita nel punto giusto, e una tunica ricamata; sul finto petto gli vennero fissate spille, alla cintura appeso un tintinnante mazzo di chiavi da massaia. A riprova del fatto che era davvero "Freya" dovette mettersi anche la celebre collana della dea, la Brisingamen, che nel frattempo era stata riparata; e per completare il travestimento, un bianco velo nuziale l'avvolse fino alla cintola.
Anche Loki indossò abiti muliebri, quelli di una damigella piuttosto prosperosa.
Furono portati i caproni di Thor e aggiogati al carro, e il dio fece schioccare la frusta, e via! In un battibaleno lui e Loki erano altissimi nel cielo.
Nello Jotunheim, re Loki di Avamposto udì il tuono delle ruote del carro e diede una voce ai suoi servi perchè mettessero cuscini e pelli di capra sui seggi di legno intagliato per renderli più comodi, e altri spillassero la birra schiumante, apprestassero le tavole e preparassero il banchetto nuziale per lui e la sua nuova sposa, la splendida bellissima Freya. Intanto si strofinava tutto soddisfatto le enormi mani, pensando ai suoi molti possessi: una sola cosa gli mancava per la sua completa felicità, ed era la dea Freya.
La "sposa" e la sua "damigella" erano giunte al crepuscolo, quando tutto era ormai pronto per il banchetto nuziale.
La "sposa" venne fatta accomodare alla destra di re Loki di Avamposto e la "damigella" alla sua sinistra.
Va detto che il gigante restò assai sorpreso quando, durante la cena, la sposa non ebbe difficoltà a spazzare un intero bue, oltre a otto enormi salmoni e a tutte le leccornie preparate per le gigantesse. Ma ancor più sorpreso restò vedendo come quella montagna di cibo veniva mandata giù con tre botti di idromele ciascuna capace di 20 galloni !
- Non ho mai visto una giovane gigantessa con un appetito ed una sete del genere! -
commentò.
- Certo è abbastanza inconsueto- convenne la furba "damigella di compagnia" della sposa - ma devi tener presente che quando Freya ha saputo che stava per essere tua sposa... - e a questo punto Loki si interruppe per deglutire a vuoto tant'era l'enormità della bugia che stava per spiattellare - era talmente eccitata, gigantesca maestà, che per una settimana non ha mandato giù un boccone, ed è quindi davvero straordinariamente affamata.
Il re di Avamposto ci credette e si chinò a dare un bacio alla sposa, sollevando un lembo di velo.
Restò quindi pietrificato scorgendo tra i merletti, due occhi di bragia che lo fissavano, ma Loki si affrettò a calmarlo, assicurandogli che gli occhi di Freya erano alquanto arrossati perchè da una settimana non dormiva per l'impazienza di trasferirsi ad Avamposto.
Alla fine il re ordinò si celebrassero le nozze secondo la tradizione: i due sposi dovevano giurare fedeltà sul martello di Thor, che venne cavato dal suo nascondiglio sottoterra e messo in grembo alla sposa mentre la coppia felice, ponendovi le mani sopra, formulava la solenne promessa.
La mano di Thor era sotto quella del gigante, e non appena il dio si sentì Miolnir tra le dita, riacquistò tutta la fiducia in se stesso e, senza neppure togliersi il velo, menò al re gigante una botta tale da stenderlo.
Poi i due dei impostori fuggirono dalla sala di Avamposto, risalirono sul carro e tutti allegri, ridendo per la beffa, tornarono nell'Asgard.

IL MARTELLO DI THOR 220px-M%C3%A5rten_Eskil_Winge_-_Tor%27s_Fight_with_the_Giants_-_Google_Art_Project la battaglia di Thor contro i giganti (1872) di Mårten Eskil Winge (1825-1896).

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Constantin
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Viandante Ad Honorem
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IL MARTELLO DI THOR Valhalla+(Aut)+-+Power+and+Might

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parte dei quadri sulla mitologia norrena vediamo sempre Thor in guerra contro i giganti. Il suo carro trainato da due caproni.

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una cosa interessante: per i norreni i corvi erano portatori di buone notizie-

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Lady Joan Marie
Lady Joan Marie
Viandante Storico
Viandante Storico
Bella e simpatica storia, peccato che nel cartone animato dei c.d.z. non c'erano scene di questo tipo sarebbe stato più interessante ed anche più divertente! YES

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Constantin
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Viandante Ad Honorem
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Lady Joan Marie ha scritto:Bella e simpatica storia, peccato che nel cartone animato dei c.d.z. non c'erano scene di questo tipo sarebbe stato più interessante ed anche più divertente! YES

Ciao Lady, cos'è il cartone animato dei c.d.z. ? scratch

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Lady Joan Marie
Lady Joan Marie
Viandante Storico
Viandante Storico
I Cavalieri dello Zodiaco, mitici!
Soprattutto Phoenix delle Fenice... KleanaInfoiata

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silena
silena
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Molto carina!

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