Fénix ha scritto:Le regole vanno infrante per essere confermate.
La spiegazione che ho trovato è questa:
Se voglio confermare la regola sopra devo infrangerla, ma se non la voglio confermare? Non la seguo e così la infrango, di conseguenza è confermata dalla mia negligenza, che nel frattempo rende sempre infrangibili le regole, perché così ho confermato la regola, rimanendo semplicemente indifferente...
La pura indifferenza alle regole genera la possibilità dell'infrazione, ma se non conosco le regole come faccio a sapere quando sbaglio?
Cioè? Per far propria una regola, cioè accettarla occorre infrangere una regola?
Ma anche no. Se so che esiste una regola e la trovo giusta posso accettarla anche senza infrangerla.
Se me ne frego della regola oppure non l'accetto non me ne importa manco d'infrangerla salvo incorrere in punizioni che fungono da deterrente.
Se non conosco l'esistenza di una determinata regola e l'infrango saprò d'aver sbagliato quando qualcuno me lo farà notare punendomi o richiamandomi o mi metterà al corrente dell'esistenza di questa regola.
Domanda: in un sistema in cui vigono chiare regole (conosciute a menadito), tutto è presumibile?
Cosa vuol dire tutto è presumibile?
Che si ritiene che le regole vengano rispettate?
Be' si creano delle regole per il buon funzionamento di una società, anche nei giochi per fare un esempio ci sono delle regole per poter giocare correttamente, che andrebbero rispettate ma non è detto che tutti rispettino leggi, norme, regole.
Quindi sarebbe più corretto dire che si presume vengano rispettate, ma se le regole fossero ingiuste?
Tutto è presumibile nel senso che si può presumere che siano rispettate ma anche no se fossero ritenute ingiuste?
Quindi si può presumere ciò che si vuole?