Meditazione
Ci sono diversi tipi di meditazione. Uno di questi é la meditazione e la contemplazione cresciuta nel mondo cristiano occidentale. Ma già all'interno di esso esistono forme molto differenziate, che non sempre si possono definire come meditazione occidentale. Un esempio è la "preghiera di Gesù" praticata sul monte Athos, in Grecia.
Come nella recita del Mantra in Oriente (devanāgarī: मन्त्र)nello Shingon, seguendo il ritmo del respiro, si recita ripetutamente una breve preghiera per entrare nello stato di profonda meditazione.
Comunque, si può certamente sostenere che la forma tipica di meditazione occidentale, sotto l'influsso del pensiero greco, pone al centro l'uso della ragione e della volontà, e di conseguenza tende a dare poco peso all'attività del corpo. Nonostante questo difetto, nella meditazione occidentale ci sono tuttavia tanti elementi legati all'essenza razionale dell'uomo, per cui la meditazione orientale dovrebbe attingere a tale settore e questo sebbene l'eccellenza della meditazione Zen è senz'altro da considerarsi la migliore fra tutte le forme di meditazione.
L'elevatezza dello Zazen sopprime con forza (chi lo pratica) il fenomeno della fossilizzazione, che fa sempre più indurire il corpo dell'uomo del nostro tempo.
Infatti se si usasse con la gente di oggi lo stile tradizionale estremamente severo dello Zen di formazione, come, ad esempio parlare a voce alta e in tono fortemente irritato a chi si presenta per la prima volta, i risultati sarebbero catastrofici. La severità Zen porta al completo rinnegamento di sè stessi.
Per risolvere questo problema, mutuando dalla meditazione cristiana l'importanza data alla comprensione reale di chi aspira alla pratica dell'ascesi, coloro che praticano lo Zazen devono imparare a star seduti a loro agio, principio fondamentale del daishi ichiban.
Si può ancora mutuare dal sistema occidentale di meditazione, l'importanza della razionalità. In una seduta Zazen non si spiega il suo sub-strato ideologico, ma la sorgente originaria di tutto ciò che esiste, che è l'energia interiore che sostiene la vita di ogni uomo.
Nello Zazen la pratica dell'ascesi è posta al centro dell'attività, ma ciò che costituisce il nucleo della pratica è la sapienza, cioè la comprensione del tutto partendo dal principio fondamentale.
Questa sapienza nello Zen è chiamata illuminazione, mentre nel cristianesimo è chiamata dono di Dio.
Prescindendo dal contenuto, forse percepito in modo differente, sono due realtà che hanno qualcosa di simile nella struttura.
Per rispondere in modo adeguato alle attese dell'uomo di oggi è indispensabile introdurre le forme meditative in modo associato.
Perchè, infine, dico questo? perchè l'uomo moderno desidera con tutto il cuore di realizzarsi in modo pieno nel rispetto della personalità del singolo.
Una realizzazione personale fondata su amore e serenità, e nel rispetto vicendevole di ogni tipo di meditazione.
Ci sono diversi tipi di meditazione. Uno di questi é la meditazione e la contemplazione cresciuta nel mondo cristiano occidentale. Ma già all'interno di esso esistono forme molto differenziate, che non sempre si possono definire come meditazione occidentale. Un esempio è la "preghiera di Gesù" praticata sul monte Athos, in Grecia.
Come nella recita del Mantra in Oriente (devanāgarī: मन्त्र)nello Shingon, seguendo il ritmo del respiro, si recita ripetutamente una breve preghiera per entrare nello stato di profonda meditazione.
Comunque, si può certamente sostenere che la forma tipica di meditazione occidentale, sotto l'influsso del pensiero greco, pone al centro l'uso della ragione e della volontà, e di conseguenza tende a dare poco peso all'attività del corpo. Nonostante questo difetto, nella meditazione occidentale ci sono tuttavia tanti elementi legati all'essenza razionale dell'uomo, per cui la meditazione orientale dovrebbe attingere a tale settore e questo sebbene l'eccellenza della meditazione Zen è senz'altro da considerarsi la migliore fra tutte le forme di meditazione.
L'elevatezza dello Zazen sopprime con forza (chi lo pratica) il fenomeno della fossilizzazione, che fa sempre più indurire il corpo dell'uomo del nostro tempo.
Infatti se si usasse con la gente di oggi lo stile tradizionale estremamente severo dello Zen di formazione, come, ad esempio parlare a voce alta e in tono fortemente irritato a chi si presenta per la prima volta, i risultati sarebbero catastrofici. La severità Zen porta al completo rinnegamento di sè stessi.
Per risolvere questo problema, mutuando dalla meditazione cristiana l'importanza data alla comprensione reale di chi aspira alla pratica dell'ascesi, coloro che praticano lo Zazen devono imparare a star seduti a loro agio, principio fondamentale del daishi ichiban.
Si può ancora mutuare dal sistema occidentale di meditazione, l'importanza della razionalità. In una seduta Zazen non si spiega il suo sub-strato ideologico, ma la sorgente originaria di tutto ciò che esiste, che è l'energia interiore che sostiene la vita di ogni uomo.
Nello Zazen la pratica dell'ascesi è posta al centro dell'attività, ma ciò che costituisce il nucleo della pratica è la sapienza, cioè la comprensione del tutto partendo dal principio fondamentale.
Questa sapienza nello Zen è chiamata illuminazione, mentre nel cristianesimo è chiamata dono di Dio.
Prescindendo dal contenuto, forse percepito in modo differente, sono due realtà che hanno qualcosa di simile nella struttura.
Per rispondere in modo adeguato alle attese dell'uomo di oggi è indispensabile introdurre le forme meditative in modo associato.
Perchè, infine, dico questo? perchè l'uomo moderno desidera con tutto il cuore di realizzarsi in modo pieno nel rispetto della personalità del singolo.
Una realizzazione personale fondata su amore e serenità, e nel rispetto vicendevole di ogni tipo di meditazione.