Longino: chi era costui ? Il suo nome non è citato nei Vangeli canonici, ma in quei testi di individui come Longino ce ne sono idealmente almeno tre:
il centurione che per i Vangeli sinottici assiste alla morte di Gesù e in seguito proclama la sua fede in Cristo;
il soldato che secondo l’evangelista Giovanni colpì con la lancia il costato di Gesù per accertarne la morte;
il comandante delle guardie al sepolcro di Gesù per non far trafugare la salma dai discepoli.
Sono queste le tre anonime figure che poi furono unificate dalla tradizione col nome di Longino, dal greco "lònche", che significa lancia.
Dal Vangelo di Giovanni: “E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: « Tutto è compiuto! ». E, chinato il capo, spirò.
Il colpo di lancia
Era il giorno della Parasceve (preparazione) e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via.
Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme con lui.
Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe,
ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.
Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera ed egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate.
Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso.
E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto” (19, 30 – 37).
I soldati romani evitarono a Gesù il “crurifragium”, (la rottura delle gambe del condannato per accelerarne la morte e farlo soffrire meno) perché era già deceduto. Nonostante ciò uno dei soldati lo colpì al fianco con una lancia, menzionata nel Vangelo di Giovanni ma non nei racconti dei tre vangeli sinottici,quelli di Marco, Luca e Matteo, che citano il centurione anziché il soldato. Nell’esercito romano il centurione comandava una centuria, paragonabile ad un capitano che comanda una compagnia nell’esercito italiano.
Marco nel suo Vangelo afferma che “… Gesù, dando un forte grido, spirò.
Il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: ‘Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!’.” (15, 37 – 39)
Secondo l’evangelista Luca “Era quasi l'ora sesta, quando si fece buio su tutta la terra fino all'ora nona, 45. essendosi eclissato il sole. Il velo del tempio si squarciò a metà. 46. E Gesù, gridando a gran voce, disse: "Padre, nelle tue mani raccomando il mio spirito". Detto questo, spirò. 47. Il centurione, vedendo l'accaduto, glorificava Dio: ‘Certamente quest'uomo era giusto’." (23, 44 – 47)
Matteo narra che “Gesù, emesso un alto grido, spirò. Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, sentito il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: ‘Davvero costui era Figlio di Dio!’." (27, 50 – 54)
segue
il centurione che per i Vangeli sinottici assiste alla morte di Gesù e in seguito proclama la sua fede in Cristo;
il soldato che secondo l’evangelista Giovanni colpì con la lancia il costato di Gesù per accertarne la morte;
il comandante delle guardie al sepolcro di Gesù per non far trafugare la salma dai discepoli.
Sono queste le tre anonime figure che poi furono unificate dalla tradizione col nome di Longino, dal greco "lònche", che significa lancia.
Dal Vangelo di Giovanni: “E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: « Tutto è compiuto! ». E, chinato il capo, spirò.
Il colpo di lancia
Era il giorno della Parasceve (preparazione) e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via.
Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme con lui.
Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe,
ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.
Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera ed egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate.
Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso.
E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto” (19, 30 – 37).
I soldati romani evitarono a Gesù il “crurifragium”, (la rottura delle gambe del condannato per accelerarne la morte e farlo soffrire meno) perché era già deceduto. Nonostante ciò uno dei soldati lo colpì al fianco con una lancia, menzionata nel Vangelo di Giovanni ma non nei racconti dei tre vangeli sinottici,quelli di Marco, Luca e Matteo, che citano il centurione anziché il soldato. Nell’esercito romano il centurione comandava una centuria, paragonabile ad un capitano che comanda una compagnia nell’esercito italiano.
Marco nel suo Vangelo afferma che “… Gesù, dando un forte grido, spirò.
Il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: ‘Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!’.” (15, 37 – 39)
Secondo l’evangelista Luca “Era quasi l'ora sesta, quando si fece buio su tutta la terra fino all'ora nona, 45. essendosi eclissato il sole. Il velo del tempio si squarciò a metà. 46. E Gesù, gridando a gran voce, disse: "Padre, nelle tue mani raccomando il mio spirito". Detto questo, spirò. 47. Il centurione, vedendo l'accaduto, glorificava Dio: ‘Certamente quest'uomo era giusto’." (23, 44 – 47)
Matteo narra che “Gesù, emesso un alto grido, spirò. Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, sentito il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: ‘Davvero costui era Figlio di Dio!’." (27, 50 – 54)
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