L’aptica è la scienza del tatto.
La percezione aptica è il processo di riconoscimento degli oggetti attraverso il tatto, “ponte” sensoriale tra il soggetto e l’oggetto, determinante per la conoscenza.
Con i segnali tattili possiamo gestire e regolare i contatti con i nostri interlocutori.
Il sistema aptico ha un ruolo importante nella comunicazione non verbale. Infatti il contatto corporeo è collegato a norme socio-culturali che rendono il toccarsi con un'altra persona un atto lecito/illecito, gradito/sgradito, positivo/negativo.
Nell’ambito sociale ci si limita al gesto del "dare la mano" quando si incontra qualcuno che si conosce. Invece nelle relazioni intime permettiamo di farci toccare tutto il corpo solo dal/la partner.
Il reciproco toccarsi, la tenerezza, è donazione di senso, in cui i due amanti lasciano la propria impronta sul corpo dell’altro/a.
Martin Buber, filosofo ebreo delle religioni, scrisse che prima di morire voleva stringere tra le mani non un libro ma la mano di un essere umano: “Non sapevo niente di libri quando uscii fuori dal corpo di mia madre, perciò voglio morire senza libri, con una mano tra le mie”.
La percezione aptica è il processo di riconoscimento degli oggetti attraverso il tatto, “ponte” sensoriale tra il soggetto e l’oggetto, determinante per la conoscenza.
Con i segnali tattili possiamo gestire e regolare i contatti con i nostri interlocutori.
Il sistema aptico ha un ruolo importante nella comunicazione non verbale. Infatti il contatto corporeo è collegato a norme socio-culturali che rendono il toccarsi con un'altra persona un atto lecito/illecito, gradito/sgradito, positivo/negativo.
Nell’ambito sociale ci si limita al gesto del "dare la mano" quando si incontra qualcuno che si conosce. Invece nelle relazioni intime permettiamo di farci toccare tutto il corpo solo dal/la partner.
Il reciproco toccarsi, la tenerezza, è donazione di senso, in cui i due amanti lasciano la propria impronta sul corpo dell’altro/a.
Martin Buber, filosofo ebreo delle religioni, scrisse che prima di morire voleva stringere tra le mani non un libro ma la mano di un essere umano: “Non sapevo niente di libri quando uscii fuori dal corpo di mia madre, perciò voglio morire senza libri, con una mano tra le mie”.