Ho detto che la risurrezione consisterebbe in una reincarnazione e in una risurrezione di tipo spirituale, in base alla conoscenza. La conoscenza che sto cercando di dare dovrebbe servire alla risurrezione. A proposito di reincarnazione, nel “Libro dei misteri” (Mani - Il libro dei misteri - ap. Al-Beruni, Hennecke III, 191) troviamo:
“Dopo che i discepoli ebbero conseguita la certezza che le anime non muoiono, che anzi ripetutamente vengono immesse in varie forme delle quali si rivestono, perfino nelle bestie, nelle quali esse vengono trasferite, e finalmente in ogni possibile forma, nel cui interno vengono infuse, interrogarono allora il Messia circa la fine delle anime che non abbiano conseguito la verità e che non abbiano conosciuto le radici del loro essere. Allora egli disse: - Ogni anima debole, la quale non accoglie la sua chiamata alla verità, perisce e non ha pace.”
Questo perire e non aver pace è una condanna all’inferno, dove la vita non è vera vita. Chi, avendo ascoltato la verità, vi rinuncia perché non ha la forza di cambiare la propria vita, da quel momento è consapevole di vivere nella menzogna e questa consapevolezza non gli dà pace.
Nella “Pistis Sophia” (125:1) leggiamo:
“Maria proseguì ancora e disse al Salvatore: - Mio Signore, dato che la fede e i misteri si manifesteranno, e dato che le anime vengono al mondo in molti cicli, se [queste] non hanno cura di ricevere i misteri nella speranza di riceverli quando verranno in un altro ciclo, non si troveranno in pericolo di non pervenire a ricevere i misteri? –“
Più oltre (125:4-5) è detto:
“Infatti, al sopraggiungere del tempo nel quale il numero delle anime perfette sarà completo - prima che io abbia dato fuoco al mondo per purificare gli eòni, le cortine e firmamenti, tutta la terra intera e tutte le materie che in essa si trovano - l’umanità esisterà ancora. In quel tempo, dunque, in quei giorni si manifesteranno ancora maggiormente la fede e i misteri. Molte anime giungeranno attraverso i cicli delle trasformazioni del corpo e, tra quelle che giungono nel mondo, ve ne saranno alcune che mi hanno ascoltato proprio in questo tempo mentre insegnavo; dopo che il numero delle anime perfette è giunto a compimento, esse troveranno i misteri della luce, li accoglieranno, verranno alle porte della luce, ma scopriranno che il numero delle anime perfette è completo, scopriranno cioè il compimento del primo mistero e la conoscenza del tutto: troveranno chiuse le porte della luce e constateranno che da allora in poi è impossibile che qualcuno entri o esca.”
In sostanza viene detto che non si può aspettare all’infinito per accettare il messaggio divino, perché a un certo punto la porta viene chiusa.
Nella Yogatattva Upanisad (1:3, 4), testo induista, troviamo scritto:
“Ognuno, dopo aver bevuto il latte e premuto i seni, gode di quella matrice nella quale, quando fu gravida, è stato generato. Quella che era madre, diventa poi sposa, la sposa diventa madre, il padre diventa figlio e il figlio di nuovo padre...”[/i]
“Dopo che i discepoli ebbero conseguita la certezza che le anime non muoiono, che anzi ripetutamente vengono immesse in varie forme delle quali si rivestono, perfino nelle bestie, nelle quali esse vengono trasferite, e finalmente in ogni possibile forma, nel cui interno vengono infuse, interrogarono allora il Messia circa la fine delle anime che non abbiano conseguito la verità e che non abbiano conosciuto le radici del loro essere. Allora egli disse: - Ogni anima debole, la quale non accoglie la sua chiamata alla verità, perisce e non ha pace.”
Questo perire e non aver pace è una condanna all’inferno, dove la vita non è vera vita. Chi, avendo ascoltato la verità, vi rinuncia perché non ha la forza di cambiare la propria vita, da quel momento è consapevole di vivere nella menzogna e questa consapevolezza non gli dà pace.
Nella “Pistis Sophia” (125:1) leggiamo:
“Maria proseguì ancora e disse al Salvatore: - Mio Signore, dato che la fede e i misteri si manifesteranno, e dato che le anime vengono al mondo in molti cicli, se [queste] non hanno cura di ricevere i misteri nella speranza di riceverli quando verranno in un altro ciclo, non si troveranno in pericolo di non pervenire a ricevere i misteri? –“
Più oltre (125:4-5) è detto:
“Infatti, al sopraggiungere del tempo nel quale il numero delle anime perfette sarà completo - prima che io abbia dato fuoco al mondo per purificare gli eòni, le cortine e firmamenti, tutta la terra intera e tutte le materie che in essa si trovano - l’umanità esisterà ancora. In quel tempo, dunque, in quei giorni si manifesteranno ancora maggiormente la fede e i misteri. Molte anime giungeranno attraverso i cicli delle trasformazioni del corpo e, tra quelle che giungono nel mondo, ve ne saranno alcune che mi hanno ascoltato proprio in questo tempo mentre insegnavo; dopo che il numero delle anime perfette è giunto a compimento, esse troveranno i misteri della luce, li accoglieranno, verranno alle porte della luce, ma scopriranno che il numero delle anime perfette è completo, scopriranno cioè il compimento del primo mistero e la conoscenza del tutto: troveranno chiuse le porte della luce e constateranno che da allora in poi è impossibile che qualcuno entri o esca.”
In sostanza viene detto che non si può aspettare all’infinito per accettare il messaggio divino, perché a un certo punto la porta viene chiusa.
Nella Yogatattva Upanisad (1:3, 4), testo induista, troviamo scritto:
“Ognuno, dopo aver bevuto il latte e premuto i seni, gode di quella matrice nella quale, quando fu gravida, è stato generato. Quella che era madre, diventa poi sposa, la sposa diventa madre, il padre diventa figlio e il figlio di nuovo padre...”[/i]